Le partite contro il Sassuolo, in questa stagione, hanno una valenza del tutto differente dalle altre partite affrontate dai bianconeri in questo campionato. La partita d'andata rappresenta l'ultima debacle, l'ultimo gancio sferrato dal pugile; un colpo che avrebbe messo k.o. tutti gli avversari. Oggi, siamo ancora tutti qui a cercare di capire perchè questa squadra non vada mai al tappeto, anche quando sembra essere sulle gambe. Alla partita di questa sera la Juventus ci arrivava con 3 punti di vantaggio sul Napoli, probabilmente affaticata dall'incredibile sforzo fisico e mentale dovuto alla rimonta, e con il pericolo che la musichetta della Champions potesse risuonare anticipatamente nelle orecchie dei protagonisti. Insomma, il rischio di "scivolone", cosi come descritto da Allegri in conferenza pre-partita, era concreto. Ore 20.45 la Juve scende in campo e....nulla il copione è sempre quello; gioca (bene), fà la partita, sfiora subito il vantaggio, costruisce e realizza con una perla di Dybala e già che c'è, si permette anche il lusso di sprecare 2 o 3 occasioni. Sassuolo limitato a qualche ripartenza e cosi Buffon, dopo essersi sporcato un po i guanti, ringrazia e porta a casa oltre i 3 punti, altri 90 minuti di rete inviolata, mettendosi nella scia di Sebastiano Rossi per il record di imbattibilità. Serviva una vittoria, e vittoria è stata. Ma non c'è il tempo di rilassarsi, la testa è già in Germania; il cammino fin qui espresso tiene alto il livello di fiducia; bisogna tentare l'impresa, gettare il cuore oltre l'ostacolo, perchè nel calcio bisogna crederci sempre, o per meglio dire crederci Fino Alla Fine.