L'anno che verrà, un espressione molto profonda, spinge ad un pensiero rivolto al futuro. Ciò, è frutto di un interrogativo che ci si pone, e in maniera automatica, induce la mente a viaggiare nel tempo per provare a vedere o meglio, ad immaginare dove ci potrebbe condurre il flusso della vita che scorre come un fiume senza mai fermarsi. Pensare a quello che accadrà domani, o in futuro prossimo, è un aspetto costituente della psiche umana. Anche se molti sostengono che la vita va vissuta giorno dopo giorno, la nostra esistenza non può fare a meno di riflessioni che vanno oltre l'istantaneità.
Nella passata stagione ci sono stati dei supporter, di una squadra in particolare, che hanno trovato, quasi sicuramente, nella parola futuro, la consolazione, la speranza, una possibilità di tornare a rivedere la luce, l'arcobaleno che avrebbe significato la fine di una interminabile perturbazione di forti temporali con un cielo costantemente grigio, una situazione pesante, buia, in cui la tensione di un futuro incerto aveva portato ad uno scenario in cui non si riusciva più a vedere nulla, una nebbia così fitta e spessa da potersi tagliare con il coltello.
Dopo una lunga e tortuosa stagione, in cui il futuro era più che mai incerto, la Juventus decide di ricominciare dalla Serie A 2023/2024 (esclusa da tutte le competizioni extra nazionali) ponendo la massima fiducia per una rinascita, una sorta di fenice che risorge dalle ceneri, nel nuovo Direttore Sportivo: Cristiano Giuntoli.   

Giuntoli, dopo una grandiosa avventura calcistica vissuta ai piedi del Vesuvio con il Napoli, in particolare nell'ultima stagione che ha portato la squadra partenopea alla vittoria del terzo scudetto della sua storia, dopo 8 anni, ha ritenuto il suo compito con la società di Aurelio De Laurentiis concluso. Il 7 luglio 2023 si getta in una nuova avventura professionale, spostando il suo raggio d'azione alla corte torinese della Juventus. Un matrimonio fortemente voluto da entrambe le parti, con un obiettivo ben preciso: la rinascita.

Questo è il primo quesito su tutti:   
Perché il club bianconero ha individuato in Cristiano Giuntoli la figura giusta per risorgere? 
Provando a dare una risposta soddisfacente è inevitabile dire che il lavoro fatto con il Napoli, specie lo scorso anno, non è passato inosservato.
Facendo uno switch temporale, la passata sessione estiva di Calciomercato, come ricorderanno tutti, aveva visto la squadra di Luciano Spalletti sgretolarsi pezzo dopo pezzo con gli addii di Insigne, Mertens e Koulibaly. Insomma, delle perdite molto importanti che portarono a pensare che la stagione degli azzurri sarebbe stata complessa.
Diversamente, ciò che vedranno tutti, è una squadra che dominerà il campionato e vincerà il tricolore.  

Come è stato possibile? Quella messa in atto da Giuntoli è stata una vera e propria rivoluzione: ha investito il giusto, nelle squadre giuste, al prezzo giusto. Una sorta di algoritmo che ha portato a svolgere operazioni di mercato, con i dati a disposizione (ruolo, età massima, budget economico, ecc.) ottenendo risultati efficaci. Quale figura migliore poteva trovare la società bianconera per costruire delle solide basi su cui ripartire? Una domanda che potrebbe risultare retorica, ma vedendo il lavoro fatto finora rende tutto meno scontato.   

Perché? Il lavoro fatto finora da DS bianconero ha tradito le aspettative. Il compito di Cristiano Giuntoli alla Juventus era quello di svecchiare la squadra, alleggerire il peso economico degli stipendi, e quindi di puntare su profili giovani, economici, e allo stesso tempo di qualità. Il progetto, in sostanza, era quello di ripartire dai giovani già presenti in rosa, tenere qualche profilo con esperienza e puntellerare la squadra con altri profili di buona prospettiva.

Invece?  Il mercato della vecchia signora non è mai decollato come doveva o meglio, ha virato e sta virando verso una direzione che non corrisponde alle intenzioni iniziali. La formazione di Massimiliano Allegri ha visto arrivare solo 3 nuovi innesti (tra cui uno era già in prestito lo scorso anno) a pochi giorni dall'inizio del campionato: Milik, Weah e Facundo Gonzalez. Pochi profili che sarebbero stati apprezzati viste le difficoltà che un progetto di ricostruzione richiede. Non si può scalare una montagna dalla cima. È evidente che, avendo avuto diversi adii, questo mercato così sterile non può considerarsi sufficiente. Ciò che potrebbe far discutere sono le ultime voci, tra tutte, quelle di un consistente esborso di denaro per il ventinovenne Domenico Berardi. Per il campione di EURO2020 il Sassuolo chiede 30 mln di euro. Questa operazione è come un pugno in un occhio se poi si pensa alle cessioni di due giovani promettenti come Luca Pellegrini e Nicolò Rovella, entrambi venduti alla Lazio. Dinamiche di mercato per niente apprezzate dallo zoccolo duro del tifo juventino. Un malcontento che sarebbe potuto aumentare se si fosse concretizzato lo scambio tra Vlahovic e Lukaku con il Chelsea.   

Vi è la consapevolezza delle molteplici difficoltà nel ricucire il tessuto lacerato di un organo societario gravemente compromesso, costretto a ripartire da zero. Occorrerà del tempo, ma è pur vero che quest'ultimo bisogna sfruttarlo nel migliore dei modi affinché si possa un domani raccogliere dei risultati.   

Ad oggi, la politica adottata da Cristiano Giuntoli non è ben chiara, per certi versi è contraddittoria. Troverà un senso entro il primo settembre? 
Alla domanda "Juventus?" viene spontaneo rispondere "Un Nonsense targato Giuntoli".