Sarebbe bastato leggere le formazioni ufficiali delle due squadre prima di scendere in campo per capirlo, il Real Madrid è da 10 anni la squadra da battere, se non arriva alla vittoria è sempre e solo questione di dettagli o sfortuna.
 
Non lo è solo perché gioca meglio, lo è soprattutto perché ha uno strapotere economico che gli consente di avere una rosa con i migliori giocatori del mondo pagati con stipendi medi superiori a quelli top della squadra bianconera, basti pensare che solo la formazione titolare dei Blancos ha una media intorno ai 9/10 milioni l'anno per singolo giocatore... CR7 sfiora i 25 netti!
Non si parla quindi di una semplice squadra, ma di una selezione dei migliori al mondo mentre la Juventus è un ottima squadra composta da buoni giocatori molti dei quali non sarebbero mai titolari a Madrid.
Nonostante la Juventus abbia giocato più o meno sul suo solito standard è stata punita regolarmente non appena qualche singolo commetteva un errore, vedi De Sciglio, Buffon, Chiellini...
Quali colpe dare ad Allegri? Poche o nessuna, poco poteva fare, anche solo per reggere il confronto a centrocampo con gli uomini a disposizione.
La Juve è entrata in campo cercando di fare la partita, ma dopo 180 secondi però è subito punita da un gol generato da un errore banale, una disattenzione, punita da Cristiano Ronaldo in stato di forma strepitosa. Per larghi tratti del match mi è sembrato di tornare a Cardiff e vedere il 3^ e 4^ tempo della finale...  uno scontro impari, dove i valori tecnici delle due squadre sono emersi prepotentemente.
Alla Juve mancavano Benatia e Pjanic, al Real Madrid nessuno e la squadra spagnola proviene inoltre da un ultimo mese di condizione di forma eccezionale, già solo questi presupposti indicavano un tasso di difficoltà per affrontare l'avversario grandissima.
 
In Italia però tutti aspettavano questo passo falso per sputare sentenze e crocefiggere la squadra colpevole di aver lasciato solo briciole agli altri club italiani negli ultimi 7 anni, d'accordo che essere arrivati in finale negli ultimi 3 anni 2 volte ti obbliga per forza di cose a confrontare i risultati degli anni precedenti, ma in verità è un'ottima scusa per nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso.
Alcune frange di Juventini invece tifano Juve solo quando si vince, quando si perde sono pronti a chiedere la testa di qualcuno per giustificare la sconfitta e lapidare allenatore o giocatori, come se non avessero mai giocato a pallone, un life motive molto italiano.
Il calcio moderno è molto diverso da quello di 10 anni fa, oggi le squadre Italiane al cospetto delle spagnole e di altri top club d'Europa sono paragonabili al classico scontro tra "David e Golia", una storia rimasta sui libri di storia perchè si sono affrontati una volta sola, ma se si fosse ripetuto più volte in più anni di seguito?
Avrebbe sempre vinto David? Perdere fa male, siamo tutti d'accordo, ma io do più ragione al Marotta chi dice "Io non perdo mai, perchè se perdo imparo" piuttosto che al più scontato "che ci andiamo a fare tanto abbiamo già perso".
Se mai un giorno si invertiranno le forze (economiche) in campo, la storia non cambierà ci sarà sempre chi vince e chi impara ma anche chi si sente già sconfitto in partenza.
 
Fiero di questa Juve RESILIENTE rinata dalla cenere nel 2006 e unica squadra italiana degli ultimi 7 anni in grado di tornare ad essere presente stabilmente nell'elite d'Europa e non essere costretta ogni giorno ad aprire la scatola dei ricordi per poter ricordare l'ultimo successo.
Concludo... quando incontri qualcuno più forte di te e lo dimostra sul campo con gol da regalare alla storia del calcio per la sua bellezza è giusto applaudire anche se è un avversario, e il gol di Cristiano Ronaldo è l'essenza del gioco che tanto amiamo.