Mi capita spesso di voler iniziare degli articoli con una premessa, forse per mettere le mani avanti, ma in questo caso non potevo farne a meno. Io non sono mai stato favorevole all'approdo del tecnico ex Napoli a Torino.
Assodata la premessa bisogna ammettere che Maurizio Sarri è l'attuale allenatore della Juventus ed è doveroso fare delle considerazioni. Infatti l'allenatore è sotto i riflettori dal momento che è considerato la causa del declino della Juventus. Il periodo "no" della squadra era già noto prima dell'interruzione delle competizioni sportive a causa della diffusione del Coronavirus e si è solamente rinnovato con il ritorno in campo nei due incontri di Coppa Italia. La vittoria di un trofeo sarebbe stata una mano santa in casa Juve, ma così non è stato e la cocente sconfitta in finale ha ulteriormente infiammato le polemiche. Da qui è nata l'ipotesi del #sarriout.
Ma siamo sicuri che sia la giusta soluzione?
No. Innanzitutto non è cosa da Juve esonerare un tecnico a stagione in corso ed è effettivamente controproducente per la squadra dal momento che bisogna dare tempo al mister di lavorare con il gruppo. Inoltre non va dimenticato che Sarri è stato chiamato ad apportare una modifica radicale tra le trame dei giocatori bianconeri, quella di portare il bel gioco.
A questo proposito vanno considerati due scenari:
il primo, Sarri va lasciato lavorare in condizioni normali e così non è stato, anche se per cause di forza maggiore. La prima stagione "normale" - a meno di altri inconvenienti - sarà la 2021/22. Infatti, quella che stiamo vivendo oggi, la 2019/20, è stata chiaramente compromessa dallo stop causato dalla pandemia di Covid-19 e la prossima, la 2020/2021, ha il chiaro deficit di non disporre di un normale tempo di preparazione dal momento che il termine della stagione precedente è stato notevolmente posticipato. Non è mia intenzione affermare che questo campionato o il prossimo non abbiano la stessa validità degli altri ma che - eccetto situazioni catastrofiche - Sarri meriti fiducia per almeno altre due stagioni.
In secondo luogo è giusto dare all'allenatore ciò di cui ha bisogno per fare bene. Così non è stato. Sarri, oltre a dover rivoluzionare la squadra, ha dovuto anche trovare un modo per adattare i mezzi che ha a disposizione ai suoi scopi. Con questo non voglio dire che Paratici avrebbe dovuto acquistare il cartellino di Jorginho o dei fedelissimi di Sarri, tutt'altro! Voglio solamente sottolineare come i trasferimenti avvenuti durante tutto l'arco di questa stagione siano stati poco congeniali alla nostra causa. Ad esempio, perchè non far lavorare Cancelo con Sarri? Non che i nostri problemi siano sulla corsia difensiva di destra, ma non ancora riesco a capire perchè cedere un calciatore così promettente dopo solo un anno a Torino. E non pensate - se lo state facendo - che al City si è rivelato un flop e che quindi hanno fatto bene a sbarazzarsene, perchè il rendimento di un calciatore può cambiare per numerosissimi motivi e il portoghese ne ha avuti molti che sono in grado di giustificare il suo calo. Magari se fosse rimasto alla Juve non sarebbe andata in questo modo. Il discorso iniziato con Cancelo potrebbe essere continuato citando Spinazzola, che al suo esordio in Champions contro l'Atletico ha disputato una partita che Alex Sandro non ci ha mai regalato in 5 anni di Juve. Il laterale umbro era solito fornire prestazioni eccellenti e rappresentava un motivo di vanto per la dirigenza juventina dal momento che hanno creduto in lui da quando era solo un diciassettenne portandolo, di prestito in prestito, agli alti livelli raggiunti con l'Atalanta. Situazione omologa è quella di Moise Kean. Anch'esso, dopo Marchisio, poteva impersonare il ragazzo che ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino ad arrivare stabilmente in prima squadra. Ottime erano le prestazioni della giovane promessa juventina che però non gli sono valse la riconferma. Probabilmente Kean sarebbe stato molto utile nello scacchiere di Sarri. Ancor più comoda potrebbe essere stata la presenza in squadra di Mandzukic e Can, giocatori preziosi dei quali ci siamo privati per dissidi che andavano superati o gerarchie erronee.
Sono stati investiti molti milioni su un giocatore come Romero, che era ed è inutile alla causa juventina, lasciandolo in prestito in una squadra in declino e rendendo molto difficile una sua cessione ad una cifra vantaggiosa per le casse bianconere. Danilo e Luca Pellegrini, frutto degli scambi con City e Roma di Cancelo e Spinazzola, si sono rivelati dei buoni innesti anche se il brasiliano non è poi così brillante sulla corsia di destra della Juventus e Pellegrini deve ancora dimostrate tutto a Torino.
L'errore più imponente della scorsa campagna acquisti è stata la valutazione sbagliata che è stata data a Rabiot e Ramsey. Come si poteva pensare di costruire un centrocampo solido e all'altezza dei primi club europei su un esubero del PSG ed un giocatore, seppur buono, molto fragile fisicamente (d'altronde i Gunners non sono così sprovveduti)?
Caro Maurizio, non ti chiedo la Champions, ma vinci il campionato e il prossimo anno, con una nuova rosa, si potrà tornare a puntare più in alto!