Dopo dodici giornate di campionato, primi ed imbattuti (come nessuna altra squadra in Europa) e la qualificazione già acquisita agli ottavi di Champions League, si palesano già commenti sul fatto che la Juventus abbia tutti i requisiti per puntare decisa alla vittoria in CL, tenuto conto che ora avrebbe, con il nuovo tecnico, un gioco d’attacco, più adatto alla massima competizione europea e una rosa di qualità di assoluto livello.

Onestamente, si può scrivere tutto e il contrario di tutto, ma affermare che la Juventus, in questa stagione, abbia più possibilità di portare a casa il massimo trofeo europeo, appare una chiara mistificazione della realtà, stante una serie di considerazioni, che dovrebbero essere di pubblico dominio.
Se analizziamo, infatti – a prescindere dai lusinghieri risultati conseguiti (ma come?) - la prestazione dei vari reparti della squadra bianconera, dopo questo primo scorcio di stagione, è di tutta evidenza che la Juventus appare, nonostante la foltissima rosa, clamorosamente scoperta in tutti i reparti (a parte i portieri)

Difesa
Per quanto riguarda la porta, nulla da eccepire, nel senso che Szczęsny ha confermato – salvo qualche inciampo di percorso (Brescia) di essere un portiere di assoluto livello, sicuramente tra i migliori in Europa. Buffon sta inoltre interpretando e svolgendo il ruolo di secondo portiere nel migliore dei modi, facendosi sempre trovare pronto e talvolta decisivo nelle partite disputate. Se pensiamo allo scorso anno (con Perin riserva), abbiamo fatto un notevole salto di qualità.

L’infortunio di Chiellini ha, invece, complicato e non poco tutto l’assetto difensivo, che doveva metabolizzare nell’ingranaggio l’arrivo di De Ligt. L’olandese avrebbe, infatti, dovuto alternarsi a fianco di Chiellini o (in subordine) Bonucci, per assimilare gli schemi e meccanismi difensivi. L’assenza di Chiellini ha invece imposto l’impiego costante di Bonucci, che, fortunatamente, ha disputato un primo scorcio di stagione di grande livello, sopperendo, per quanto possibile, alle carenze di De Ligt. Demiral non offre adeguate garanzie (si intuisce un enorme potenziale per la straordinaria esuberanza fisica, che però costituisce anche un pericoloso limite perché non è controllata, troppo irruento e scomposto). Su Rugani, meglio stendere un velo pietoso. Sembra un cicognone, regale ma un po’ tonto, che si incontra talvolta sulla sponda dei laghetti. E’ insicuro e troppo “leggero”.

A parere dello scrivente, auspicando lunga vita e salute a Bonucci, a gennaio si dovrà tentare di intervenire sul mercato, acquisendo un centrale di esperienza e livello, che magari non trova più spazio dove attualmente milita (Boateng?), perché i “se” sui tempi e i modi di recupero di Chiellini sono troppo aleatori.

Laterali difensivi
Cuadrado
nel ruolo di terzino (e non solo) ha rappresentato una delle novità maggiormente positive di questo primo periodo. La duttilità del colombiano dimostra quanto sia importante per la Juventus (e quanto sia stata determinante in negativo la sua assenza lo scorso anno). Alex Sandro è stato più incisivo rispetto alla stagione passata (forse la peggiore da quando è alla Juventus), ma non è tornato (e non credo tornerà più) ai livelli del primo anno in bianconero, quando saltava l’uomo e crossava dal fondo (come dovrebbero fare tutti i laterali da quando è stato inventato il calcio). De Sciglio e Danilo hanno svolto il loro compito con ordinaria diligenza, anche se talvolta sono incorsi in errori evidenti di marcatura o di posizionamento. Certo è che rispetto ai titolari (perché ormai Cuadrado lo è diventato a pieno titolo) sono nettamente inferiori.

Di conseguenza, ove uno dei due titolari dovesse infortunarsi nel periodo nevralgico della stagione, la relativa sostituzione non garantirebbe una qualità adeguata.

Laterali offensivi
Quando in forma e a posto fisicamente, Douglas Costa è stato devastante ma è uno di quei giocatori a cui non farei mai disputare 90 minuti, perché, per le sue caratteristiche esplosive, non riesce a reggere allo stesso livello per l’intera gara. E’ il classico giocatore da far subentrare a partita in corso, facendogli disputare non più di 45 minuti. In questi casi è un autentico “spacca partite”. Cuadrado, come precisato, può ovviamente giocare nel suo ruolo naturale di laterale offensivo ma, come difensivo, ha più campo a disposizione e quindi è in grado di rendere meglio, partendo in progressione. Bernardeschi continua ad essere un rebus irrisolto. Appare involuto e falloso tecnicamente. Sarri sta quindi cercando di utilizzarlo come trequartista, confidando nelle sue notevoli qualità aerobiche, che garantiscono spinta e copertura ma, tecnicamente, compie errori madornali. E’ un calciatore sul quale insistere, perché le potenzialità sono note ma deve crescere ed essere più continuo (il meglio e il peggio l’ha fatto vedere a Lecce: difficilissimo e delizioso controllo volante con tiro sul palo a porta vuota) e non so se la Juventus si possa ancora permettere di vederlo maturare.

L’esiguità dei laterali offensivi (soprattutto con Cuadrado reinventato terzino) e il relativo infortunio di Douglas Costa hanno reso sostanzialmente impraticabile il 4-3-3, a prescindere dall’idiosincrasia di CR7 per tale modulo. Ho motivo di ritenere che Sarri abbia definitivamente virato sul modulo 4-3-1-2, perché nel ruolo di trequartista ha la possibilità di avere più soluzioni, alternando più calciatori. Anche Douglas Costa ha rivestito tale ruolo, seppur per pochi scampoli di partita, ma deve essere lasciato libero di svariare su tutto il fronte a ridosso delle punte e, ovviamente, liberato dagli impegni di marcatura.

Centrocampo
Pjanic
è stato fondamentale in questa prima parte di stagione (anche se in occasione delle ultime partite è apparso in calo). E’ Il vero fulcro del gioco. Distribuisce palloni, confeziona assist e svolge un ottimo lavoro di interdizione. Matuidi e Khedira, dopo le solite (iniziano bene ogni stagione) ottime partite sono in fase regressiva. Il primo perché se non lo sorregge il fisico, tecnicamente diventa quasi inguardabile mentre il secondo evidenzia una lentezza esasperante, seppur tatticamente intelligentissimo. Bentancur ha dimostrato le sue solite doti di grande dinamismo e buona tecnica ma è carente in quanto a personalità. E’ inoltre troppo falloso. Ciononostante, per me dovrebbe essere schierato titolare a fianco di Pjanic. Rabiot è per certi versi inquietante. In certi frangenti (pochi) si nota la classe e la potenza del calciatore ma in altre circostanze (tante) si rileva la lentezza, l’impaccio nel controllo del pallone e l’estrema fallosità. Arriva quasi sempre in ritardo nel contrasto e sono da assalto alle coronarie le famigerate palle perse in mezzo al campo. A regime, ovvero auspicando che (ri)acquisti sicurezza e personalità, Rabiot dovrebbe essere il terzo del centrocampo titolare. Ramsey è indubbiamente un talento ma, come ampiamente temuto, ha i muscoli di velluto e deve essere centellinato per evitare infortuni muscolari di lungo periodo. Se a posto fisicamente sarebbe il trequartista ideale.

Per essere completa, la Juventus avrebbe bisogno di un centrocampista dalle grandi doti fisiche e tecniche, in grado di inserirsi e di concludere. A parere dello scrivente, l’ideale sarebbe Milinkovic Savic, perché il centrocampista serbo ha già dimostrato il suo valore e ha comunque potenzialità enormi.

Attacco
Higuain
è un calciatore completamente ritrovato. Tecnicamente, non è mai stato in discussione ma, in questa stagione, si è finalmente presentato fisicamente a posto e tonico. E’ rimasto un realizzatore d’eccezione ma ora rientra con convinzione, apre il gioco ed è altruista. Anche caratterialmente, sembra essere cambiato. Si relaziona con i compagni con più umiltà, ringraziando e scusandosi ogniqualvolta si presenta l’occasione. Anche Dybala, tecnicamente sempre ad ottimi livelli, è apparso trasformato. Sembra accettare la panchina con serenità, alternandosi nel ruolo con Higuain ed è sempre stato determinante ed incisivo nelle giocate. Anche Dybala, come Douglas Costa, potrebbe dare il meglio se impiegato non per 90 minuti ma negli spezzoni di partita, perché è in grado, se fresco, di aprire le difese; mentre nei 90 minuti, in genere cala nel secondo terzo di gara.

Capitolo a parte merita, ovviamente, Ronaldo. E’ apparso svogliato, a tratti irritante, ancora più egoista (vedasi l’ostinazione a voler battere le punizioni da qualsiasi posizione). Occorre però considerare che, nonostante tutto, sa ancora essere determinante in positivo, come contro il Genoa (procurandosi e realizzando il rigore decisivo) e che a Lecce si è notata la sua assenza.
Nonostante le critiche per le ultime prestazioni (con il Milan addirittura inguardabile), occorre restare fiduciosi, almeno per tre ordini di motivi: (I) Ronaldo è Ronaldo ed è un giocatore, che può essere messo in discussione per i comportamenti, ma non certo per il suo peso fondamentale in squadra (anche quando non è in forma è una mina vagante e deve essere sempre marcato con estrema attenzione); (II) il portoghese, da sempre, entra in forma a partire da febbraio/marzo (per referenze chiedere all’Atletico Madrid) e ho motivo di ritenere che anche per questa stagione non smentirà la tradizione; (III) nonostante un inizio incerto, CR7 è ancora capace di accendersi improvvisamente e di sfoderare giocate straordinarie, che possono da sole risolvere la partita (vedi all’ultimo minuto contro l’Atletico al Wanda Metropolitano, con un’azione da antologia o anche solo la clamorosa traversa di San Siro).

La Juventus ha comunque un assoluto bisogno di una quarta punta, preferibilmente dalle caratteristiche simili a Higuain, perché tre punte sono oggettivamente poche.

Non pervenuti
Emre Can
, escluso giustamente dalla lista Champions nella prima fase, presenta oggettivi limiti tecnici. Per la sua struttura fisica, avrebbe bisogno di giocare comunque con continuità e, ovviamente, di entrare a partita in corso e scendere sul terreno di gioco ogni tanto non aiuta. Allegri aveva individuato il ruolo ideale del turco - tedesco: centrocampista/terzino, che può contemporaneamente garantire copertura e un minimo di fraseggio/costruzione di gioco.

Su Mandzukic devo preliminarmente ammettere che trattasi del mio idolo di calciatore: duro, grande colpitore di testa, generoso, altruista e anche tecnicamente dotato, utile in ogni zona del campo, tanto è vero che L’acqua copre il 70% della superficie terrestre, il resto lo copre Mandzukic. Per me resta uno di quei calciatori che un compagno vorrebbe sempre avere nella propria squadra e, dopo l’infortunio di Chiellini, lo avrei tranquillamente reinventato centrale difensivo. Lo scorso anno, dopo un grande inizio, è stato penalizzato nel prosieguo della stagione dalla stanchezza derivante dal Mondiale appena concluso, dove la Croazia è arrivata fino alla finale. Il fatto che sia ai margini del progetto Juventus per me rimane un mistero, perché potrebbe giocare con profitto – come ampiamente dimostrato - con chiunque dei partner d’attacco.

Allenatore
Sino ad oggi, non rammento di aver mai ammirato la c.d. Juve “sarriana” (ammesso e non concesso che possa esistere un sistema di gioco identificabile con l’allenatore juventino, stante le diversissime esperienze di calcio al Napoli e al Chelsea). Se con l’“aggettivo” sarriano si intende una squadra corta, costantemente all’attacco e votata al fraseggio stretto e veloce, allora – per il momento – siamo lontani anni luce da questi schemi. Come lo scorso anno, sino ad oggi, abbiamo vissuto sugli spunti individuali, perché la rosa conta calciatori che riescono a fare la differenza, soprattutto in Italia. Per il gioco, occorrerà aggiornarsi.

E' doveroso però riconoscere a Sarri una grandissima personalità (unita ad una grande dose di…fortuna). L’aver sostituito due volte consecutive CR7 ha dimostrato a Ronaldo e agli altri calciatori che il tecnico non accetta alcun tipo di compromesso e ciò non potrà che essere un bene perché farà sentire i calciatori trattati, almeno sul campo, allo stesso modo. Che poi i sostituti di CR7 abbiano pure segnato, è stato di grande aiuto…


Alla luce di quanto sopra descritto, ritengo che la Juventus – con l’organico attualmente a disposizione (soprattutto) e con il gioco sinora espresso (in parte) – non abbia molte chances di successo finale in Champions, stante la sostanziale differenza con almeno altre tre squadre, ovvero Manchester City, il solito Barcellona e l’intramontabile Real Madrid (che si sveglierà dal torpore in primavera). La Vecchia Signora resta inoltre un gradino sotto il Liverpool (che per me sarà comunque distratto dal campionato, perché manca il successo in Premier dei reds da trentanni) e il PSG, che mi sembra più quadrato rispetto agli scorsi anni.

L’aver assistito al match di Premier, Liverpool vs Manchester City ha rafforzato questa convinzione. L’intensità, l’aggressività, la velocità e anche la tecnica dei calciatori in campo erano tutti indici di un calcio che in Italia non esiste.

Spero, ovviamente, di essere smentito.