Giovedì 1 ottobre sono stati sorteggiati i gironi della Champions League e, in linea di massima, alle italiane è andata piuttosto bene e nei prossimi giorni voglio andare ad analizzare uno ad uno tutti i gironi delle squadre provenienti dal nostro campionato e partiamo subito con la squadra che più di tutte vede nella massima competizione europea per club, il suo principale obbiettivo stagionale, la Juventus.

Da come era partito il sorteggio, sembrava che la Juventus avrebbe dovuto soffrire, infatti dalla seconda fascia, nel gruppo dei Bianconeri ci finisce il Barcellona, una delle più forti di questa fascia, ma dalla terza e quarta fascia escono due squadre facilmente domabili, la Dinamo Kiev e il Ferencvaros. Senza dubbio la sfida che risalta più di tutte è quella che vede protagoniste Juventus e Barcellona però, secondo me, non saranno due gare spettacolari, entrambe sanno di avere le possibilità più alte di qualificarsi agli ottavi, sarà una lotta aperta per il primo posto e quindi un accoppiamento migliore nella fase ad eliminazione, ma senza esporsi troppo al rischio, almeno nella gara di andata e cercando di prendere l’abitudine a giocare gare di un certo livello, perché che sia i Bianconeri sia i Blaugrana potrebbero attraversare un anno di transizione visto che hanno intrapreso entrambe dei progetti nuovi e basati sui giovani, quindi giocatori che potrebbero non essere abituati a certe pressioni. Prima di analizzare le avversarie della Juventus, bisogna comprendere come giocherà la squadra di Andrea Pirlo, dato che le prime partite di campionato non lo hanno chiarito del tutto, facendo trasparire sensazioni positive, soprattutto contro la Sampdoria, ma altrettante sensazioni negative nel match successivo contro la Roma.

Guardando quanto accaduto contro la Sampdoria si è visto subito un fattore fondamentale, che con Sarri non si era mai visto, per poter far fare uno step mentale in più ai giocatori, la squadra è scesa in campo con grinta e voglia di fare bene per il suo allenatore e per sostenere il nuovo progetto, nel quale tutti hanno piena fiducia, come detto esplicitamente dai protagonisti nelle interviste. Sebbene sia ancora tutto in fase sperimentale, contro i Blucerchiati abbiamo visto una Juventus arrembante, aggressiva, che attacca con tutti meno che con i tre difensori centrali, chiamati a prevenire eventuali contropiedi, visto che il modo con cui attacca la squadra di Pirlo, ovvero un possesso palla intenso con più uomini possibili in attesa di uno spazio per una giocata personale o un varco per un inserimento, espone la retroguardia a dover cercare di prevenire il più possibile le ripartenze degli avversari.
Tenendo in considerazione che la Juventus si è presentata contro la Sampdoria senza Dybala, senza il centravanti, ruolo nel quale ha giocato Kulusevski come spalla di Ronaldo, non è il suo ruolo ma ha dato comunque ottimi segnali e giocando principalmente con le riserve ma, la cosa che più può avvantaggiare la Juve è il fatto di avere una rosa lunga e dinamica, come espressamente richiesto dal suo allenatore, capace di adattarsi nel migliore dei modi ad ogni momento di una partita. Per quanto possa aver dato buone impressioni, questo modo di giocare va testato contro avversari di livello superiore quasi pari a quello dei Bianconeri per capire se regge o, cosa molto probabile e che si è notata contro la Roma, se vanno apportate delle modifiche. La gara dell’Olimpico ha messo in luce il difetto principale già evidenziato nel match precedente, un calcio così ambizioso ti fa esporre notevolmente ai contrattacchi avversari, tra l’altro contro i Giallorossi Morata è stato subito schierato titolare con Kulusevski che ha scalato largo a sinistra, Cuadrado a destra e Danilo posizionato nel centro destra della difesa, per una Juventus ancora più offensiva. Pirlo deve ancora riuscire a far quadrare alla perfezione tutti i meccanismi della squadra, soprattutto a centrocampo, dove, almeno sulla carta, i titolari sono Bentancur e Arthur, quindi una linea mediana alla quale mancherebbe un po’ di quantità, mentre le riserve che però hanno disputato entrambe le prime gare, sono Rabiot e McKennie, il francese più offensivo e predisposto a prendere palla e inserirsi nei corridoi scoperti, mentre l’ex Schalke è un classico box-to-box, ossia un giocatore bravo in fase di interdizione e capace anche di proporsi in fase offensiva con diversi inserimenti e sfruttando la sua fisicità, ma nessuno dei due ha spiccate doti di regia, compito che quindi ricade sulle spalle di Bonucci, schierato al centro della linea a 3, con Chiellini a sinistra e Danilo a destra, quindi una difesa che seppur portata a subire l’uno contro uno, soffre perché Bonucci nonostante giochi difensore è più un libero, Danilo non nasce centrale perciò deve apprendere i movimenti corretti e Chiellini che è in età avanzata, rientra da un infortunio importante e la velocità non è certo il punto di forza della roccia Bianconera. Tutti fattori che la Roma ha sfruttato a pieno, nell’azione del secondo goal ma anche in altre diverse occasioni, le quali potrà avere anche il Barcellona nella doppia sfida in Champions, andiamo quindi a vedere come gioca il Barca di Koeman.

Per quanto sembri strano, il Barcellona ha un modo di giocare quasi speculare a quello della Juventus, se non per la differenza che i Blaugrana difendono a 4 e non a 3. La fase offensiva parte dai piedi dei due centrocampisti schierati nella linea mediana, che hanno il compito di recuperare palloni a volontà, avanzare palla al piede e poi o verticalizzano per gli inserimenti dei 4 giocatori offensivi oppure la appoggiano ad uno di questi che negli spazi lasciati liberi dagli avversari dovrà inventarsi una qualche giocata personale capace di decidere il match. I 4 uomini chiamati principalmente ad attaccare sono sia estremi, l’equivalente spagnolo delle nostre ali, sia mezze punte, sia centravanti veri, a Koeman non fa differenza, l’importante è che si attacchi con più uomini possibili, quindi anche con i terzini che si sovrappongono e che una volta perso il possesso del pallone, ognuno applichi un pressing costante sugli avversari. Strategia che può portare ottimi risultati ma che concede spesso l’uno contro uno ai due difensori centrali, così come accade nella Juve di Pirlo. Sembra quindi prospettarsi una sfida che porterà molti goal anche se, come ho già detto in precedenza, penso che le due squadre sappiano che sarebbe inutile attaccare per tutta la partita rischiando ogni volta che si perde palla, almeno all’andata, magari al ritorno con la qualificazione già in saccoccia ci potrà essere più spazio per lo spettacolo, avendo la consapevolezza della forza dell’avversario e di ciò che c’è in palio, ossia al massimo un accoppiamento migliore agli ottavi di finale in caso di passaggio come prima del girone.

Sulle altre due squadre c’è poco da dire. Superato il pericolo Lipsia, dalla terza fascia qualsiasi squadra fosse stata sorteggiata alla Juventus sarebbe andata bene, in questo caso la Dinamo Kiev è una squadra che ha sicuramente dei valori interessanti ma che non dovrebbero infastidire le due big del girone. È una squadra che punta tantissimo sul settore giovanile che negli ultimi anni ha prodotto giocatori interessanti che fra qualche stagione potremmo vedere sui campi dei maggiori club europei, uno su tutti Viktor Tsygankov, autore di 17 reti in 35 presenze lo scorso anno fra tutte le competizioni e di altri 3 in 7 nelle prime partite di quest’annata, da tenere d’occhio anche il centrale Popov, inserito la scorsa estate dalla Uefa nella lista dei maggiori talenti che sarebbero potuti esplodere nella stagione 2019-2020. Altri talenti da monitorare sono il terzino 21enne Mykolenko, certato anche da alcune squadre italiane in questa sessione di mercato, il neo acquisto in attacco Supryaga e molti ancora sono i giovanissimi ucraini pronti ad esplodere. Il Ferencvaros avrà come unico e difficile obbiettivo quello di terminare al terzo posto nel girone per accedere ai sedicesimi di Europa League come testa di serie nel sorteggio, ma anche qui le possibilità sono inferiori rispetto a quelle che la Dinamo Kiev ha di conquistare questo traguardo.

In conclusione possiamo dire che, probabilmente, questo non sarà né il girone più combattuto né quello che regalerà maggior spettacolo nelle sei giornate nelle quali queste squadra si sfideranno, chi per alimentare un sogno quasi impossibile e chi, come la Juventus, dovrà sfruttare al massimo queste gare per prepararsi alla fase calda della competizione.