Cristiano Ronaldo ha concluso la stagione 2016-17 come punta di diamante di un Real Madrid che ha dominato il calcio europeo degli ultimi anni – vincendo la terza Champions League consecutivamente – e l'idea di indossare i colori di un altro club era impensabile, eppure la Vecchia Signora è riuscita nell’impresa. Oltre a generare un'impennata vertiginosa del termometro del gradimento e dell'entusiasmo, il suo arrivo in estate ha scompaginato anche le gerarchie interne in seno alla squadra bianconera. A fargli posto al centro del tridente d'attacco ci ha pensato il suo ex compagno di squadra ai tempi del Real Madrid, l'argentino Gonzalo Higuain, acquistato solo due stagioni fa per la cifra record di 90 milioni di euro dal Napoli e ceduto senza indugio ad un Milan alla disperata ricerca di un centravanti.

Tuttavia, l'inizio di stagione di CR7 nel ruolo di punta centrale, il classico numero 9, non è stato esaltante, e ben presto, quindi, Mario Mandzukic ha occupato la posizione centrale e lui si è spostato sulla sinistra. Il cambio tattico ha senza dubbio giovato alle prestazioni del portoghese, ma ha pure fatto sì che il golden boy Paulo Dybala partisse dalla panchina più spesso del solito. Questo ha fatto sorgere spontanea la domanda: l'arrivo di Ronaldo è valso il costo di Higuain e Dybala? Come è stato ampiamente dimostrato, dal punto di vista finanziario, l’ingaggio di Cristiano Ronaldo è stata un colpo di genio della Juve. I 100 milioni di euro investiti per lo sportivo più conosciuto e seguito della sua generazione hanno fatto impennare il valore della Juventus, il prezzo delle sue azioni è salito alle stelle quando le voci sul suo arrivo hanno iniziato a circolare e non hanno più smesso di crescere da allora, fatta eccezione per la parentisi nera dell'esplosione mediatica del CR7Sex. Inoltre vale la pena notare che se i bianconeri dovessero alzare la Champions League quest'estate, il gigantesco ritorno economico e commerciale derivante dalla principale competizione per club in Europa effettivamente ripagherebbe per intero lo sforzo effettuato per portare Ronaldo in bianconero.

Tutto bene, dunque, da un punto di vista economico, ma guardando le cose da una prospettiva sportiva a lungo termine, sacrificare Dybala, dopo aver lasciato andare Higuain, pare avere molto meno senso. La Joya ha faticato a volte in maglia bianconera, soprattutto ogni volta che è stato schierato da numero 10, ma i suoi lampi di classe si sono dischiusi spesso quando è partito sugli esterni, in particolare a sinistra, o in posizione di attaccante centrale, affiancato da un compagno, dove ha mostrato quanto speciale può essere l'ex attaccante del Palermo. Mandzukic ha 32 anni e Ronaldo – che attualmente ricopre il ruolo di ala sinistra – un anno in più; Dybala, che ha un talento almeno pari a quest'ultimo, ha da pochi giorni compiuto 25 anni. Sebbene l'argentino non sarà in grado di “plasmare” il calcio alla stessa maniera di CR7 o Lionel Messi, quando entrambi si ritireranno, saranno i giocatori come Dybala che faranno la differenza a livello europeo, ma ciò potrebbe non verificarsi se in questo che è il periodo cruciale per la sua carriera non sarà messo nelle condizioni ideali di esprimere il suo illimitato potenziale tecnico e poter crescere a livello personale. In poche parole ciò significa che una vittoria della Champions League con a capo Ronaldo, ma senza Dybala, potrebbe, alla fine dei conti, costarne alla Juventus un'altra se non addirittura di più in futuro.

Tuttavia, per come stanno le cose oggi, c'è un buon motivo se il più delle volte Mandzukic sia stato preferito a Dybala da Massimiliano Allegri. L'incredibile etica del lavoro del croato lo ha aiutato a trasformarsi in un grande uomo d'equilibrio nell'economia del gioco bianconero e il fatto che abbia giocato come attaccante centrale per la maggior parte della sua carriera lo rende il miglior partner d'attacco per CR7, soprattutto contro avversari di spessore. L'esempio più evidente della differenza tra i due giocatori si ha avuto durante i quarti di finale della Champions League dello scorso anno contro il Real Madrid. Dybala ha giocato la prima gara d'andata in casa – persa malamente dalla Juventus per 3-0 – offrendo una prestazione incolore e venendo pure espulso al 66' dopo aver ricevuto due cartellini gialli. Mandzukic, d'altro canto, ha iniziato dal primo minuto la gara di ritorno del Santiago Bernabeu, trovando la rete per ben due volte e diventando l'incubo in campo di Dani Carvajal. Tutto ciò dimostra in maniera palese che con il sistema di gioco attuale, ossia il tridente offensivo, e l'onnipresenza di Ronaldo, c'è posto solo per uno tra Mandzukic e Dybala.

Ci sono, comunque, sistemi alternativi che Max Allegri potrebbe utilizzare se volesse inserire tutte le sue stelle in avanti e consentire così a Dybala di imparare da Ronaldo. Un 4-2-4, ad esempio, permetterebbe a Dybala, Ronaldo, Mandzukic e Douglas Costa di giocare nelle loro posizioni preferite, ma questo a sua volta porterebbe via un pezzo del magnifico centrocampo bianconero, con Miralem Pjanic, Blaise Matuidi, Rodrigo Bentancur, Sami Khedira e Emre Can (questi ultimi due attualmente indisponibili) in corsa per due soli posti. E come ha dimostrato il Real Madrid durante i suoi trionfi in Champions League il pacchetto mediano risulta alla lunga la chiave per il successo, soprattutto in una manifestazione dove il tasso tecnico generale risulta molto elevato, così come il lavoro svolto da Karim Benzema, che è diventato spesso il principale creatore di occasioni gol grazie ai suoi movimenti e con Casemiro, parte della Santissima Trinidad di centrocampo, impegnato spesso a proteggere la difesa, è toccato a Sergio Ramos far partire l'azione da dietro, proprio come fa attualmente Leonardo Bonucci per la Vecchia Signora.

Bisogna inoltre considerare che se Allegri dovesse introdurre un passaggio tattico per includere un extra in avanti, non c'è alcuna garanzia che sarebbe in favore di Dybala. Come visto, l'importanza di Mandzukic per il sistema Juve pone un ostacolo, ma un altro si trova in Federico Bernardeschi, un grande attaccante con qualità simili al suo compagno di squadra argentino, ma con una differenza fondamentale: è italiano ed è cresciuto con Ronaldo in squadra. Anche se il DNA della Juve si è sempre basato sull'intelligenza, disciplina e rigore tattico piuttosto che su un attacco pesante, tutto sommato, considerando le caratteristiche della rosa bianconera, questo potrebbe essere l'unico modo per sciogliere il dilemma legato a Dybala, ancora irrisolto dopo l'arrivo di CR7. Una difesa di livello mondiale e un gioco veloce possono e devono rimanere una forza chiave dei bianconeri, ma ora hanno tutte le munizioni di cui hanno bisogno per inaugurare una nuova era. Ronaldo a fine carriera forse sarà il più grande goleador nella storia del calcio, ma come le statistiche in Italia hanno dimostrato il suo rapporto tra tiri in porta e gol è più vicino a Graziano Pelle che a Pelé. Con attacchi occasionali, soprattutto in Champions, non si otterrà mai il meglio dall'uomo da 100 milioni di euro. Il suo senso della posizione e la sua intelligenza in area lo aiutano ad ottenere numeri incredibili ogni stagione, il che significa che una pressione alta e un rifornimento continuo in avanti è quello di cui il portoghese ha bisogno per essere prolifico in zona gol.

Se Dybala dovesse continuare a non brillare nella Juventus, una cessione da parte del club potrebbe essere l'opzione migliore per tutte le parti, considerando che il suo cartellino avrebbe una quotazione simile a quella di Kylian Mbappe. I bianconeri, poi, di certo non rimarrebbero scoperti, con i progressi di Bernardeschi e il talento in erba di Moise Kean. Considerando le sue forti capacità di marketing e la presa che ha sui ragazzi la sua celebre "Dybala mask", l'interesse manifestato dal Real Madrid non è una sorpresa. D'altronde dopo aver aiutato Ronaldo a trasformare il suo marchio CR7 in una superpotenza commerciale e aver, allo stesso tempo, vinto tutto quello che c'era da vincere, perché non cominciare una nuova era dall'argentino? Proprio come Antoine Griezmann la scorsa estate, la scelta se rimanere o andare via probabilmente arriverà anche per Dybala e in questo caso dovrà decidere cosa conta di più per lui: la forte possibilità di vincere tutto con la Juventus e non avere però un ruolo centrale, o diventare una superstar mondiale del Real Madrid. Dybala non ha ancora espresso nessun malcontento o insoddisfazione a Torino, ma se sarà ancora considerato il secondo violino, potrebbe alla fine decidere di lasciare. Paul Pogba ha scambiato il successo con il denaro e non ha funzionato, lo stesso potrebbe accadere all'argentino. Se Dybala se ne andasse finirebbe per rimpiangere la Juve; i bianconeri, invece – grazie all'iniezione finanziaria derivante dalla sua cessione e il suo già di per sé notevole supporto offensivo – probabilmente non ne sentiranno la mancanza nell'immediato ma potrebbero finire per pentirsene in futuro. Per questo sta a Max Allegri cercare di sciogliere un rebus fin qui di difficile soluzione, perché una Juve senza Dybala e un Dybala che non brilla nella Juve non serve a nessuno.