Francamente non capisco.
Una persona può piacere, essere antipatica, oppure proprio non essere sopportata. Ma quando davanti agli occhi di tutti la classe cristallina e il talento innato per questo sport rendono una persona la migliore al mondo in ciò che fa...

Ieri sera la Juventus è scesa in campo consapevole che gli occhi di tutto il mondo erano puntati su di lei. Snaturalizzata nel suo credo, basta giovani a basso costo e bandiere viventi, ma avanti con campioni affermati e strapagati, la dirigenza bianconera ha creato una squadra camaleontica con ben 22 titolari pronti, non solo ad essere titolari in altri club, ma anche ad essere capitani e leader ovunque giochino.
Prendere CR7 è stato un chiaro messaggio: Champions ad ogni costo a Torino.

Premesse a parte, la vecchia e imborghesita signora, affronta la prima sfida di Champions, quella maledetta coppa, in una Valencia a dir poco ostica.
Gli uomini di Allegri capiscono subito che non sarà una passeggiata in Spagna. I tifosi fanno di tutto per disturbare il sonno dei bianconeri sotto l'albergo, e il Mestalla è una vera bolgia pronta a scoppiare ogni volta che Cr7, qui odiatissimo, prende palla.

I "pipistrelli" la giocano sul piano fisico e dopo la maxi sceneggiata di Murillo, toccarmi tutto tranne i capelli, al 29esimo la missione è compiuta anche grazie alla collaborazione della terna arbitrale tedesca che nella fresca serata Valenciana ha preso più di un abbaglio.
L'assistente di porta Fritzevidentemente un parrucchiere mancato, ritiene eccessiva, anzi da rosso, la spettinata di Ronaldo sul difensore colombiano e, richiamata l'attenzione dell'arbitro Brych, decidono di espellere uno dei giocatori più corretti della competizione.

Undici contro dieci in Champions League non è facile, ma Allegri è Max in queste occasioni.
Il mister livornese compatta la squadra e come contro il Lione due anni fa nella stessa situazione, la Juventus fa valere il proprio tasso tecnico e tattico.
Mandzukic unica punta, devoto a far salire la squadra e Berbardeschi che spacca il campo da sinistra a destra per creare occasioni. Pjanic protagonista assoluto a centrocampo e difesa solida che non lascia spazi e distrazioni.

I rigori alla Juve? Sacrosanti, mentre quello concesso al Valencia pura follia di una terna arbitrale che non è mai stata in partita.
Dalla Juve ci si aspettava una vittoria per capire se la Champions fosse un obbiettivo vero e concreto.
Risposta migliore i bianconeri di certo ieri sera non potevano darla.

Grazie 

ILPARLAFUS