Uno, nessuno, centomila Emre Can.
Dopo un corteggiamento serrato, dopo settimane di attese e di annunci più o meno ritardati, il matrimonio tra l'ex centrocampista del Liverpool e la Juventus è diventato finalmente realtà. Un colpo a parametro zero (commissioni a parte), ed allo stesso tempo un classico colpo da "90" quello messo a segno dalla dirigenza bianconera.
Sì, perché il neo juventino, al talento, alla forte personalità  e all'intelligenza tattica unisce anche la duttilità, caratteristica apprezzata da sempre da Allegri, un allenatore che ama "riciclare" i propri giocatori in abiti e ruoli completamente nuovi.

Per restare in orbita bianconera, basti ricordare la trasformazione di Vidal da mezzala in trequartista, di Mandzukic da centravanti in ala tuttofare nel 4-2-3-1 di un paio di anni fa, e per ultimo, il Cuadrado terzino destro intravisto al crepuscolo della stagione da poco andata agli archivi. Con Emre Can, il tecnico livornese avrà a disposizione un vero e proprio coltellino svizzero, anzi tedesco-turco, del quale potrà servirsi a piacimento. Mezzala, regista, difensore centrale, alla bisogna anche trequartista: cinquanta sfumature di Emre Can.

Il #23 con un passato nel Bayern Monaco, esploso nel Bayern Leverkusen e consacratosi sulle rive del Mersey, sponda "reds", non avrà probabilmente un ruolo definitivo ma è facile prevedere che avrà certamente una parte centrale nella Juve che verrà. In quale zona del campo, dunque? E' ancora presto per dirlo. Con il mercato in pieno fermento e con il deciso restyling messo in atto  dalla "Signora" che potrebbe e dovrebbe stravolgere il proprio centrocampo, Can potrebbe recitare prevalentemente da mezzala in una mediana a tre.
Non è da escludere, però, che l'ex Liverpool possa giocare anche da play davanti alla difesa come vice Pjanic, da difensore (centrale ma anche terzino destro) o chissà anche a ridosso della/delle punte.

Eventualità ed ipotesi certamente premature, ma che fanno capire quanto il natìo di Francoforte sul Meno sia un manifesto di duttilità e versatilità. Uno, nessuno, centomila Emre Can.