Quante volte si è pensato che la Juventus fosse spacciata, poi è rinata dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice? Sicuramente tante. La storia dei bianconeri è piena di risurrezioni importanti e gloriose. Certo l’impresa che dovrà affrontare per eliminare l’Atletico Madrid dalla Champions League è molto ardua, ma non vi sarebbe errore più grande che considerare la Vecchia Signora già nella fossa.

D’altronde, questo è il marchio dei top club, di coloro che scrivono la storia del calcio. E’ accaduto al Liverpool, al Milan, all’Inter, al Real Madrid…

Tutte queste squadre hanno camminato sull’orlo del burrone prima di rialzarsi e trionfare. Basti pensare alla finale di Champions League del 2005 che ancora affligge i cuori dei rossoneri. A Istanbul, sotto di 3 reti alla fine del primo tempo, i Reds rimontarono nella ripresa e alzarono il trofeo dopo i calci di rigore. I lombardi si rifecero 2 stagioni più tardi quando, usciti con le ossa rotte da “Calciopoli”, riuscirono nell’impresa di conquistare la “Coppa” vendicandosi degli inglesi nell’ultimo atto di Atene. Anche la celebre Inter del triplete pareva sull’orlo del baratro durante il girone di Champions. Poi, nel gelo di Kiev, Milito e Snejider “ripresero” una qualificazione che pareva ormai sfuggita.
Quella dei Galacticos, invece, è storia più recente e sicuramente la Vecchia Signora la guarderà con il cuore ricolmo di speranza. Dal gol di Sergio Ramos che riacciuffò, a tempo scaduto, il pareggio nella finale di “Coppa” del 2014, alla celebre remuntada contro il Wolfsburg nel 2016. Dopo un 2-0 patito in terra teutonica, un certo Cristiano Ronaldo timbrò la tripletta del “Bernabeu” e gli uomini di Zidane centrarono la semifinale.

Insomma, il calcio è ricolmo di esempi di grandi compagini che, date per finite, uscirono dall’abisso e come cobra velenosi, con il classico colpo di coda, mandano al tappeto l’avversario per conquistare il trionfo.

Questo è pure nel DNA juventino che in più di un’occasione, sia nel passato remoto che in quello recente, ha mostrato simili doti. Nel 2001-2002, l’Inter di Cuper pareva aver già conquistato lo Scudetto, ma non aveva fatto i conti con la rimonta bianconera che, nel famoso 5 maggio, le sfilò un tricolore già in fase di cucitura sulle maglie nerazzurre. La Vecchia Signora targata Conte, si risollevò da 2 anni di completo anonimato con la conquista di un campionato nel quale non era minimamente considerata tra le candiate.
E’ però la Juve di Allegri a essere specializzata in risurrezioni. Nel 2014, durante la quarta giornata del girone di Champions League, i bianconeri perdevano 2-1 allo Stadium contro l’Olympiacos avendo praticamente un piede fuori dal torneo. Poi, Llorente e Pogba ribaltarono la situazione e, nei 2 turni successivi, i campioni d’Italia conquistarono gli ottavi. Durante la semifinale, al “Bernabeu” contro il Real Madrid, un gol del solito CR7 sembrava aver levato ogni speranza ai piemontesi, ma una zampata di Morata, “el nino de la casa”, eliminò i Blancos spedendo la Juve a Berlino. Era il 2016 quando, a Reggio Emilia, il Sassuolo sconfisse 1-0 la Vecchia Signora che, secondo molti, avrebbe dovuto lasciare sul terreno del “Mapei Stadium” ogni speranza di Scudetto. Invece, ecco la remuntada che con 15 vittorie consecutive consegnò ai bianconeri la vetta della classifica, poi, il titolo. L’ultimo esempio, ma solo in ordine di tempo, risale alla trascorsa stagione quando un 2-2 casalingo contro il Tottenham compromise seriamente il cammino juventino in Champions. A “Wembley” la situazione si aggravò ulteriormente e il gol di Son pareva avere steso del tutto gli uomini di Allegri. Non si erano fatti i conti, però, con Higuain e Dybala che, nella ripresa spedirono a casa gli Spurs.

Esistono pure casi in cui le rimonte juventine sono rimaste grandi imprese incompiute. Basti pensare a quanto accaduto nel 2016 contro il Bayern Monaco o nella trascorsa stagione con il Real Madrid.

Insomma, il conto alla rovescia della Juve prosegue. Alla sfida del 12 marzo mancano 2 settimane e, lentamente, la Vecchia Signora prepara la sua ennesima risalita dagli inferi.