Una considerazione iniziale.
In Italia la Juventus è la squadra migliore, la squadra più forte: per qualità e ampiezza della rosa, per le sue ottime strutture d'allenamento, per la sua solida dirigenza e società...e per le molte altre (''solite'') cose, che tutti più o meno sanno.
In Europa la Juventus è una delle squadre più grandi. Poste ovviamente fuori classifica le due spagnole Barcellona e Real Madrid, ora come ora la squadra italiana si trova più o meno al livello di PSG, Bayern Monaco, Atletico Madrid, Manchester City e le varie altre squadre inglesi, per quanto riguarda appeal, qualità della rosa, società ecc.
Quello che però fa la differenza, ad esempio col PSG o il Bayern Monaco, sono due fattori: la possibilità di mettere a bilancio ingaggi pesanti (vedere i 15 milioni/annui per Lewandowski) e la capacità di spesa (leggasi pagare 180 milioni per Mbappè), intrinsecamente legata al capitolo cessioni. Il mercato della Juve è infatti quasi del tutto autofinanziato ed è molto selettivo, nel senso che se viene fatto un investimento importante per un giocatore, quest'ultimo deve giocare titolare.

Fatta questa premessa doverosa, si arriva al punto cardine del discorso. Quello che riguarda Bernardeschi, per intendersi.
La Juventus non ha speso 40 milioni di euro per fargli fare la riserva.
Non è nelle corde della società; al PSG fai la riserva anche se sei stato pagato una quarantina di milioni (Lucas, DiMaría). Alla Juventus, per 40 milioni sei un titolare.
Se Marotta avesse voluto/dovuto prendere un giocatore per fargli fare la riserva di Cuadrado, avrebbe preso un Candreva qualsiasi, che sarebbe andato più che bene, spendendo meno della metà di quanto sborsato per aggiudicarsi il talento di Massa Carrara.

Invece la società di Andrea Agnelli ha comprato l'ex 10 della Fiorentina confidando in tre cose: qualità, italianità, giovane età. Per farne un titolare, alle spese di Cuadrado (comunque fondamentale a gara in corso per spaccare le partite). Per farne un giocatore cardine della Juve che verrà.
D'altro canto il Berna ha avuto modo di far vedere come i 40 milioni li valga tutti: classe e tecnica sopraffina, grande visione di gioco, velocità, capacità negli inserimenti, senso della profondità, capacità di dialogare nello stretto, capacità di crossare (al contrario di Candreva). È indubbiamente uno dei migliori talenti italiani.
Alla luce di queste considerazioni, si può immaginare con una certa dose di realismo quale sarà la formazione della Juventus della prossima stagione. Per esigenze tecniche e volontà della società essa dovrà obbligatoriamente avere in sé un certo Paulo Dybala (vietato venderlo), un certo Douglas Costa (mostratosi fondamentale nella seconda parte di stagione) e infine Federico Bernardeschi (e chi lo avrebbe mai detto, leggendo queste righe).

Posto che per Allegri disporre di giocatori tecnici e veloci come i tre sopracitati è una vera manna, resta da capire quale modulo il mister adotterà. Potrebbe insistere col 4231, con la triade  schierata sulla trequarti avanzata con Dybala in mezzo. Praticamente quello che più spesso abbiamo visto quest'anno. Prima punta Higuain (se resta), Morata (se arriva, ma convince meno), o Mandzukic (che tornerebbe così nella sua posizione originaria).
Il 433 verso cui si è evoluta la Juventus nel finale di stagione è un'altra possibilità. Ma in questo modulo, se diviene facile collocare l'italiano e il brasiliano nelle posizioni di esterni d'attacco, diviene difficile trovare una posizione a Dybala. O fa la prima punta e a quel punto starebbero fuori i vari Gonzalo, Mario e Alvaro, oppure sta fuori lui. A meno che Paulo non si sposti sull'esterno (magari a destra, per poter rientrare e calciare di sinistro), con Bernardeschi arretrato a fare la mezzala (possibilità peraltro più volte ventilata da Allegri).
Infine un 442, congeniale soprattutto nel caso di un arrivo di Morata. Dybala e Morata (o chi per esso) davanti, con Costa e Bernardeschi a fare gli esterni alti di centrocampo. Resta però da capire, come nel 4231, l'organizzazione della fase difensiva. Vedere Costa ripiegare, ancora più di Bernardeschi, è molto difficile.

C'è da perderci la testa a studiare un modulo differente dal più logico ed immediato 4231. Ad Allegri il compito di far giocare insieme quei 3, possibilmente riuscendo a dominare il proprio istinto che lo vede impiegare Mandzukic in un ruolo non suo, quello dell'esterno sinistro. Per carità Marione è un guerriero, un combattente che pure al 94esimo minuto, pure se attaccante, ti corre per tutto il campo a pressare gli avversari e a coprire. Ma sarebbe un delitto far spazio a lui per escludere uno del ''trio delle meraviglie''.

Allegri, a te trovare la quadratura del cerchio. Con quei tre davanti c'è da credere che anche il gioco ne trarrà giovamento. Bernardeschi titolare con Dybala e Costa, per una Juventus tutta qualità e velocità là davanti. Per una Juventus che sogna di alzare la Champions.