L'arrivo di un vincitore fa bene, ma poi quanto?

Maurizio Sarri ha vinto l'Europa League lo scorso anno con il Chelsea, ma davvero basta prendere un tecnico che vince un trofeo per pensare in grande?

La Juventus di Max Allegri non aveva un gioco ma era cinica, la Juventus di Sarri ha sprazzi di grande gioco associate a partite scialbe e molto confusionarie, con prestazioni davvero orribili. I tifosi che hanno cacciato Allegri, ora gridano al ritorno, altri aspettano l'ascesa dal cielo della manna del gioco che Sarri ha improntato in quel Napoli favoloso, che non vinse nulla, ma che giocava divinamente.
Il bel gioco è la prima cosa per molti, mentre per altri conta poco, visto che le partite si possono o si vincono quasi sempre senza bel gioco, anzi basta un tiro in porta delle volte.

Detto questo, vorrei ritornare alle lacrime di Andrea Agnelli e Max Allegri, dove molti si fregavano le mani, quanto atteso fosse stato quel giorno, anche se il nome che si faceva per sostituire il tecnico di Livorno è ben altro. La Juventus voleva diventare grande, visto che arrivando in finale di Champions 2015 lo si attendeva da ben 12 anni (2003 persa contro il Milan) e il ripetersi nel 2017 ne era la prova di una crescita importante.
Ma come si dice 'Chi non vince deve lasciare spazio', così dopo l'addio di Max Allegri, molti si aspettavano l'arrivo di un grandissimo, uno che di Champions ne aveva vinte 2 nel 2009 e 2011; Josef 'Pep' Guardiola. Quindi si ascoltava snobbando quei 5 anni passati da quel tecnico sulla panchina bianconera, nell'attesa del grande nome per la panchina, cosa che poi scemava pian piano. Ma il tifoso ne era certo e le cose detto da giornali vari "Non vado da nessuna parte. La Juve? Io sono il tecnico del Manchester City", passavano come dicerie per non svelare l'accordo con la Juventus. Ma più il tempo passava e più il nome di Pep Guardiola si allontanava, ma non nell'immaginario del tifoso, che già fantasticava su i nomi che il tecnico spagnolo era pronto a portare in bianconero, pensando alle molteplici vittorie in Europa. Poi arriva la doccia gelata...

"Il nuovo tecnico della Juventus è... Maurizio Sarri".

Per chi ricorda il film di Fantozzi, quando si finge un giapponese kamikaze che viene scelto tra i tanti e che cade come un tronco d'albero. Ecco quello fu lo stato del tifoso juventino al nome. Molti erano felici (me compreso) perchè Maurizio Sarri era un tecnico importante, uno che avrebbe dato quel gioco alla squadra e che l'avrebbe portata a fare molto bene in Europa soprattutto. Sarri però è quello del dito medio, quello dei 'Palazzi Alti', quello che rideva compiaciuto alle battute del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, quello che gli mancava una sola cosa per dire anti-juventino, bastava quella frase che non è mai uscita dalla sua bocca "Io non andrò mai alla Juventus", questa non gli è mai uscita di bocca.
Sarri è accolto come venne accolto Max Allegri, anzi peggio... Ma come per Allegri, anche Sarri fa finta di nulla e si dedica al campo, dove comincia la stagione mantenendo tutto come era il gioco di Allegri. La Juventus di Sarri non si vede, e cominciano i mugugni fin dalle prime prestazioni, anche se amichevoli, non si vede nulla. Inizia il campionato e i singoli decidono le gare, stessa cosa sulla Champions dove Cristiano Ronaldo la fa da padrone. La Juventus vince, come quella di Allegri, anche se il gioco non c'è. Sarri intensifica i ruoli e sperimenta Cuadrado terzino, Dybala esterno d'attacco, Emre Can centrale di difesa, ma non sembra davvero veder luce il suo gioco. Così dopo i vari "E' presto per giudicarlo" o "Sarri a Napoli ci ha messo due anni per far vedere il suo gioco", qualche tifoso spazientito si è detto stufo del tecnico napoletano, tirando fuori quel nome che per lui riporta a vittorie risicate ma pur sempre vittorie.

Max Allegri ora è nei pensieri di molti tifosi juventini che lo hanno ammirato e pianto al suo addio, già perchè anche se non riuscì a portare quella Champions aveva portato pur sempre 8 trofei a casa, tra cui 5 scudetti di fila (record per un tecnico bianconero). Maurizio Sarri ha ancora sei mesi per far vedere il suo gioco, visto che se dobbiamo accontentarci di averlo visto in quel Juventus-Udinese di Coppa Italia dopo 4 mesi di campionato compresa il girone di Champions, allora è davvero poco, molto poco.

Riflessione di un tifoso
Quando penso alla Champions non posso far altro che ritornare a quel 1996, anno in cui la Juventus la vinse per l'ultima volta, senza dimenticare le batoste prese da quella gara in poi in Europa. Per questo mi viene facile pensare che anche quest'anno non sia l'anno della Champions, lo dico perchè non vedo nulla di speciale nel gioco. Molto ammucchiata in mezzo al campo, troppo giro palla e parecchio dietro la linea di centrocampo, è vero anche che le avversarie giocano tutte di contropiede nel campionato italiano, basti vedere quando la Juventus prende il possesso della palla come tutte si racchiudono in 8/9 tutte in difesa per giocare di ripartenza, ma questo non può essere una scusante generale, visto che avendo un gruppo importante, avendo una rosa che anche il meno forte sarebbe titolare in molte squadre di A, avendo un tecnico Campione d'Europa (Europa League), avendo speso 70 milioni per un difensore come Matthijs De Ligt, mi viene facile pensare che se questa è la Juventus di Sarri - parlo dell'attuale - vedo di nuovo la stessa stagione che ha fatto Max Allegri lo scorso anno, quindi molto bene in Italia, dove non ha rivali e lo si vede, mentre in Europa avrà lo stesso problema, quello di non chiudere le partite come spesso vediamo e li non ci sono la Spal o il Brescia di turno ma squadre che giocano 90 minuti senza rifiatare.
Con mio dispiacere dovrò vedere di nuovo un altro club alzare quel trofeo che aspettiamo oramai da 24 anni.