L’eliminazione di mercoledì brucia ancora. Brucia più del fuoco, brucia più di una scottatura d’estate sulle spalle dopo essersi addormentati al sole di agosto sotto l’ombrellone senza protezione.
Brucia semplicemente per il fatto che dopo la partita perfetta era giusto, per quello visto in campo, che la Juve passasse il turno.
Sì, per come era finita la partita all’andata era giusto che i bianconeri uscissero dalla competizione, ma la partita vista al Bernabeu è stata ben tutt'altra cosa con un’altra sentenza.

In questi giorni, giornalisti, opinionisti, radio, tifosi, sportivi e noi blogger ci siamo scatenati, sfogati e anche un po’ beccati.
Ho letto e sentito vari articoli e opinioni su chi avesse sbagliato e chi no. Se il rigore era regolare o no, se Buffon ha sbagliato a parlare così o no, se Allegri doveva fare i cambi un minuto prima… sarò sincero e diretto.
Non solo l’Italia, come sempre è divisa in due, ma pure gli Juventini sono spaccati e criticano ancora una squadra fortissima e soprattutto criticano Allegri.
Non capite niente bianconeri, Allegri è il top!!!
Non capisco come si faccia a rimpiangere Antonio Conte. Il popolo juventino è diviso ancora in Continiani e Allegristi. A parer mio, ma ancora più importante, numeri e risultati alla mano, il confronto non regge.
Conte ha tutto il merito di aver risollevato un club che arrivava da due deludenti settimi posti vincendo tre campionati consecutivi e due supercoppe italiane, E BASTA. Nelle competizioni europee Conte, specialmente in Champions, non è riuscito mai a superare i quarti dichiarando: di non poter sedersi al ristorante da 100 Euro con 10,il senso era che una Juve con Tevez, Vidal, Pogba, Pirlo, Chiellini, Buffon e Barzagli non era una superpotenza. In Europa League ha l’aggravante di non aver centrato una finale che si giocava in casa nel nuovissimo Juventus Stadium, pur avendo affrontato la doppia sfida con il Benfica in superiorità numerica ed avere la rosa più forte della competizione. Nell’estate del 2014 appena iniziato il ritiro e nella stagione dove il club piemontese doveva dimostrare di essere un big a tutti gli effetti, il tecnico leccese lascia la baracca per accasarsi in Nazionale.
Due anni dopo, lasciata la Nazionale, con gli inglesi del Chelsea vincerà solo un campionato.


Arriva a Torino il Milanista Massimiliano Allegri viene accolto tra lancio di pomodori e uova. Il tecnico livornese, consapevole delle doti tecniche della rosa, punta ad una clausola per un premio al raggiungimento della finale di Champions. Stessa squadra di Conte che con lui si era fermato in semifinale di Europa League, Allegri arriva a giocarsi a Berlino una finale, dopo 10 anni, contro una stra favorita Barcellona.

Non la voglio fare lunga e sintetizzo così: dal 2014 ad oggi Allegri ha vinto tre scudetti e a sei gare dalla fine del campionato ha quattro punti sul Napoli unico inseguitore. Due finali di Champions in quattro anni con una rosa profondamente rivoluzionata ogni anno, vendendo per questioni di bilancio i suoi big.
Una supercoppa Italia, tre Coppe Italia, record di vittorie consecutive, 27 in campionato, record imbattibilità di Buffon, per 10 partite senza subire goal. Il gioco dei bianconeri non ha mai brillato, questo è vero,ma nelle partite che contano il mister livornese non ha mai deluso. La partita contro il Bayer di due anni fa è stata persa, dopo una rimonta strepitosa, da un Harakiri di Evra a due minuti dalla fine al limite dell’area di rigore. La semifinale l’anno prima con il Real è stata studiata nei minimi dettagli facendo risultato al Bernabeu. Gli scontri diretti in campionato non li perde mai e da quattro anni la Juve compete sistematicamente su tre fronti arrivando quasi sempre alla fine in tutte e tre.
Il Real compete o in Europa o in campionato, il Psg l’anno scorso ha vinto solo la coppa nazionale, Il Bayer il campionato l’anno scorso. Vogliamo parlare dei club inglesi che vantano i migliori allenatori in un solo campionato? Solo in Manchester United ha vinto a mani basse, con la rosa a disposizione era inevitabile, l’Europa League, e quest’anno solo il Liverpool è arrivato in semifinale su cinque club che hanno preso il via alla competizione massima europea.

Allegri è il top e in questo momento in Europa sono pochi gli allenatori, con una rosa come quella della juve, che potrebbero tenerli testa o ottenere gli stessi risultati.
Juventini non siate irrazionali, ma obiettivi, Allegri è il massimo.

Grazie

ILPARLAFUS