Il momento di difficoltà è un periodo nel quale l’individuo si trova spaesato. E’ un lasso temporale in cui la mente della persona fatica a reperire le contromisure alla realtà. In quegli istanti, sovente, l’essere umano si arrovella nei suoi pensieri. Questo può portarlo a rimuginare. Quando si compie un’attività simile, il ragionamento è talmente dettagliato da divenire confuso. Per descrivere tale situazione, si utilizza spesso la metafora del cane che si morde la coda. E’ un’immagine assolutamente perfetta e indicata per quello che si intende rappresentare. E’ chiaro che l’addentrarsi nei meandri di una data vicenda al fine di ottenerne il controllo è direttamente proporzionale alla necessità di supervisionare su di essa. Più il particolare è fine, maggiore è la difficoltà di prevederlo e maneggiarlo. Questo porta al logorio della persona che rischia di perdere di vista l’intero evento e tutto il lavoro che ha operato. E’ naturale che questo conduca al pessimismo e alla negatività. Pure tali stati d’animo non agevolano certamente le situazioni che gli individui si trovano ad affrontare. Se si deve vivere un’avventura intorno alla quale aleggia una sensazione di disagio, la difficoltà cresce a dismisura. Gli esseri umani necessitano di un sano realismo che sovente è difficile da incontrare. Tonino Guerra affermava che “l’ottimismo è il profumo della vita”. Se conscia e fondata su una solida base, questa prerogativa è sicuramente importante e deve accompagnare le varie attività che l’essere umano propone.

Qualche settimana fa si scriveva che l’estate della Juventus non è apparsa soddisfacente a buona parte dei suoi tifosi. Forse si tratta della maggior parte di essi. Ormai siamo agli sgoccioli della sessione di calciomercato. Il campionato è iniziato e le sensazioni sono rimaste le medesime. Leggendo i social o comunque entrando in contatto con i suoi tifosi, si comprende che intorno alla Vecchia Signora aleggia un’aria di negatività abbastanza prorompente e a tratti quasi impressionante. Quanto sta accadendo ricorda molto da vicino ciò che successe 5 stagioni orsono quando Allegri si trovò a dover sostituire Conte sulla panchina bianconera. Tutti ricordiamo come andò a finire

Un saggio aforisma afferma che “chi si accontenta gode”. Luciano Ligabue, nel suo capolavoro Certi Notti, aggiunge a questa massima l’espressione “così, così”. In effetti, tale detto può apparire come un invito alla piattezza o alla mediocrità. In realtà non deve essere visto in quest’ottica. Non vuole negare l’ambizione positiva. Cerca soltanto di specificare che chi vive quella situazione in maniera sfrenata e senza alcuna soglia non potrà che affrontare una vita di sofferenze. E’ assolutamente logico, scontato e naturale. Spesso si sente dire che “si può sempre fare meglio”. Vero. Detto questo non occorre nemmeno distruggere il proprio animo e la serenità perché non si comprende quale sia il limite che le potenzialità di un individuo gli garantiscono. A un certo punto è necessario capire che si è raggiunto l’apice delle possibilità che al momento sono concesse e bisogna essere felici di aver raggiunto quel traguardo importante. Purtroppo questa non è una prerogativa dei tifosi juventini che non si accontentano mai e vorrebbero sempre risultati più prestigiosi. La stagione scorsa ha portato in dote l’ottavo Scudetto consecutivo e la Supercoppa Europea. Qualsiasi supporter di ogni altra compagine avrebbe gioito con salti mortali e fuochi d’artificio. A Torino, sponda bianconera, no. Non basta. Per assistere a scene di giubilo e completa felicità serve che la squadra centri il triplete. Per carità, nessuno nega che la Champions League sia il target della Juventus e che i piemontesi lottino per tale obiettivo. E’ logico che, dopo tanti successi italici, diventa difficile goderne ancora appieno. Ammesso questo, sarebbe gradito pure un minimo di riconoscenza in più verso una squadra e una società che stanno compiendo qualcosa di straordinario. Da questo punto di vista, i tifosi avversari sono davvero molto astuti. Sono perfettamente a conoscenza della situazione e sanno che pagherebbero oro per vivere quello di cui stanno godendo i loro colleghi bianconeri. Nonostante questo, continuano a intonare melodie del tipo: “Come mai la Champions League non la vinci mai?” o a stuzzicare l’animo debole e ferito del rivale dicendo che “è troppo facile vincere in Italia”. Insomma, hanno compreso il limite altrui e vi calcano la mano. Tutto questo spinge lo juventino a un’ulteriore autocommiserazione e negatività verso la società e nei confronti della squadra.

Così si arriva al momento attuale. Sabato scorso, la compagine di Sarri ha vinto a Parma contro i gialloblù disputando un primo tempo a tratti sontuoso e una ripresa oggettivamente deludente durante la quale è stata capace di stringere i denti serrando i ranghi. Il gol di Chiellini ha permesso di ottenere 3 punti su un campo difficile e tradizionalmente ostico come il “Tardini”. E’ trascorsa la prima giornata di serie A e questa versione della Vecchia Signora ha già mostrato i primi sintomi di una nuova era. I 45 minuti inziali contro i ducali hanno reso note trame tipiche del calcio del tecnico toscano. Nonostante questi fosse assente per la polmonite, che pare fortunatamente in via di guarigione, la sua squadra ha cercato di rispettare i dettami che egli intende imprimerle. Non si può certo scordare che, nelle ultime 2 settimane, la compagine bianconera ha lavorato con un allenatore costretto a guidarla virtualmente e impossibilitato a svolgere la sua professione sul campo. Non è una situazione semplice e potrebbe aver provocato un rallentamento nello sviluppo delle operazioni in corso. A tutto questo si aggiunge che il mister di Figline ha sempre necessitato di parecchio tempo per trovare la giusta amalgama e garantire risultati al suo gruppo. Come precedentemente affermato, dopo i primi 90 minuti, la Juve ha già denotato tracce di “sarrismo” e ha comunque ottenuto una vittoria. Chi si aspetta che i Campioni d’Italia avranno un gioco simile a quello del Napoli guidato dall’allenatore toscano rischia di rimanere alquanto deluso. Non si può dimenticare, infatti, la diversità degli interpreti e soprattutto l’evoluzione di un tecnico che veniva considerato da molti un estata incapace di vincere trofei. Sulla panchina del Chelsea ha zittito tutti, compreso il sottoscritto, divenendo molto più concreto e pragmatico.

In altri lidi, la musica è totalmente diversa. L’Inter viaggia sulle ali dell’entusiasmo e i suoi tifosi sono protagonisti di voli pindarici degni di Icaro. Certo non si vuole affermare che la Beneamata sia dotata di ali di cera capaci di sciogliersi al sole, ma è opportuno paragonare le situazioni dei bianconeri e dei nerazzurri. Nella sfida interna contro il Lecce, San Siro era stipato e trasbordava di eccitazione. La squadra di Conte veleggiava immersa in una folla festante che la trascinava incensandola. Tutto appariva al quanto surreale e i salentini, discreta compagine, sembravano considerati alla stregua del Real Madrid. L’ambiente accompagnava le giocate dei suoi beniamini con un’enfasi inimmaginabile. Il tecnico pugliese festeggiava i gol dei suoi giocatori come fosse una finale di Champions League. A Torino tutto questo sarebbe stato assolutamente dovuto, semplice prassi ormai consolidata e quasi fastidiosa. Così dalle parti di Appiano Gentile si sono già dimenticate le questioni relative a Icardi e Naiggolan. Lukaku è il nuovo Milito e Sensi assomiglia a Thiago Motta. Naturalmente il grande demiurgo e artefice del cambiamento è Antonio Conte. Sì, proprio colui che sino a pochi mesi fa veniva accolto con un duro comunicato emesso da un settore della tifoseria interista, ora è la guida e il Profeta che condurrà l’armata nerazzurra nella crociata sicuramente vittoriosa contro gli infedeli bianconeri. E’ chiaro che questi termini sono eccessivamente nudi e forti, ma vogliono rappresentare come purtroppo vi sia una parte di tifo, fortunatamente minoritaria, che vede il calcio in una maniera errata. La buona sorte consente al mondo del pallone di vantare parecchi tifosi che invece godono del calcio nel migliore dei modi. Con toni molto più pacati, anche questi paiono essere sempre più convinti che il tricolore possa finalmente cambiare maglia. Si diceva che “l’ottimismo è il profumo della vita”. Allo stato dell’arte, sulla sponda nerazzurra del Naviglio di certo non manca. Il tutto a ragion veduta perché le capacità di Conte sono assolutamente indiscutibili. Per di più il leccese si trova nella sua confort zone. Guida una squadra talentuosa, ma ancora da formare. Ha convinto la società nel contornarlo di giocatori a lui graditi ed è già riuscito a trasformare un ambiente ai limiti della depressione in una marea festante di sana euforia. La Beneamata si compone di giocatori forti ed esperti come capitan Handanovic, Godin, De Vrij, Skriniar, Asamoah, Vecino e il già citato Lukaku. A questi si aggiungono giovani promettenti come Sensi, Barella e Lazaro. Il salentino dispone di giocatori da rinvigorire, ma che hanno lo spessore umano e calcistico per tornare sulla cresta dell’onda. Il riferimento è al nuovo arrivato Sanchez, a Candreva e Brozovic. Non si dimentichi neppure Lautaro, diamante già in parte sgrezzato che il pugliese saprà completare rendendolo un campione fatto e pronto. Gli interisti hanno sicuramente le carte in regola per poter sognare.

Gli juventini, invece, si deprimono e si immaginano già una fastidiosa festa Scudetto nerazzurra da celebrarsi all’ombra della Madonnina. Poi si osserva la realtà e si vede come la vittoria dell’Inter nella prima giornata di serie A sia stata molto più convincente di quella bianconera, ma sia giunta in casa contro un’avversaria neopromossa e che non calcava i campi della nostra massima categoria da ben 7 anni. “Una rondine non fa primavera” e un turno di campionato non può segnare l’esito di un’intera annata. Si confrontino, poi, le rose a disposizione delle 2 compagini. Detto di quella nerazzurra che sicuramente potrebbe rappresentare la principale antagonista dei piemontesi, la Vecchia Signora non è certo da meno. Anzi. Vanta portieri del calibro di Sczcesny e Buffon. La difesa vede uomini come Bonucci, Chiellini, De Ligt, Demiral e Rugani. Uno degli ultimi 2 potrebbe essere sacrificato sull’altare di un’eccessiva abbondanza. I terzini sono Danilo e Alex Sandro, autentici professori del loro ruolo. In mediana, Sarri ha a disposizione 6 giocatori e questo parrebbe il numero perfetto per affrontare una stagione nella quale si cerca di competere per la vittoria di tutti i trofei. Tali calciatori portano i nomi di Pjanic, Ramsey, Emre Can, Khedira, Bentancur, Matuidi e Rabiot. Detto dei legittimi dubbi sul valore dell’ex giocatore del Psg, pare giusto concedere a un ragazzo dotato della sua struttura fisica un inizio di stagione più difficoltoso. Potrebbe mostrare il suo reale valore quando la mole impegnativa della sua muscolatura gli avrà consentito di raggiungere la giusta condizione atletica. Non si può negare che questo reparto sembri rinforzato rispetto alla scorsa stagione nella quale aveva mostrato qualche lacuna. Non si esclude, poi, la possibilità di ulteriori operazioni di lifting last minute. Si legge di un possibile arrivo a Torino di Rakitic e non si può sottovalutare la situazione di Ramsey troppo spesso fermo per infortunio. L’attacco è devastante. L’arrivo di Icardi non è semplice da concretizzarsi, ma “le vie del calciomercato sono infinite”. Non si vuole lasciare nulla al caso e si consideri ancora pure l’ipotesi di uno scambio con Dybala. Da qualsiasi prospettiva la si osservi, la vicenda non sembra indebolire un reparto che vede giocatori come Ronaldo, Douglas Costa, Bernardeschi, Mandzukic e Cuadrado con il croato tra i più probabili indiziati a un addio. Paratici ha perfettamente ragione quando sostiene che l’abitudine di averlo a disposizione sta portando a considerare Cristiano come un giocatore normale. In realtà, la Juve può schierare un’extraterrestre.

Accolgo il punto di chi osserverà che la Vecchia Signora non dovrà competere solo con Inter o Napoli, probabili maggiori candidate a contestarle lo Scudetto, ma pure con le grandi d’Europa. Detto questo, non si nota una differenza così palese da impedire ai piemontesi di giocarsi tutte le loro carte. Al momento, in casa bianconera i reali problemi sembrano essere solo 2. Il primo è il più importante. E’ relativo alla salute dell’allenatore, Maurizio Sarri, che comunque già oggi era presente a bordocampo. La sventura ha voluto che il toscano contraesse la polmonite, ma trattasi di malattia guaribile e si è certi che i medici opereranno per porre nuovamente il mister in ottima condizione. Nel frattempo urge garantirgli ampio merito per aver continuato a lavorare guidando la squadra e i suoi collaboratori come meglio non avrebbe potuto. Il suo staff sta svolgendo un’attività formidabile e tutto procede positivamente nei limiti imposti da questo sfortunato inghippo. La speranza è che dopo la sosta per le nazionali, il toscano sia già pronto per tornare a vivere appieno la sua professione. Il secondo è rappresentato dalla già citata abbondanza che potrebbe provocare scelte dolorose soprattutto in ottica della lista da consegnare all’Uefa relativamente a coloro che potranno giocare in Champions League. Non si può negare che tale situazione sia fastidiosa e scorbutica, ma la Vecchia Signora affronterà parecchie gare. Ogni giocatore dovrebbe, quindi, risultare utile compensando l’esclusione dall’elenco relativo all’Europa e consentendo il recupero a chi invece avrà l’arduo compito di difendere i colori bianconeri oltreconfine. In sostanza, con lo spirito giusto, ogni calciatore risulterebbe indirettamente utile anche alla causa internazionale. E’ chiaro che questa è una visione quasi utopistica della realtà. Sarebbe più semplice se Paratici e colleghi fossero abili nel gestire le uscite in questi ultimi giorni di calciomercato.

E’ inutile negare che anche la Juventus non viva in una favola e abbia qualche problema. Detto questo i giustificati dilemmi dei tifosi sembrano assolutamente superabili senza sofferenze eccessive. Si necessita di un briciolo di ottimismo e bisogna scacciare questo costantemente oppressivo alone di negatività che aleggia intorno alla Vecchia Signora. I tifosi bianconeri dovrebbero essere carichi e positivi. Le sfide che li attendono sono tante e quest’anno lo Scudetto potrebbe regalare soddisfazioni maggiori rispetto a quanto accaduto durante le passate stagioni. E’ innegabile, infatti, che battere la gioiosa Inter di Conte sarebbe alquanto godurioso per il supporter sabaudo. Non confermando tale ipotesi, si rischierebbe di ricadere in inutile retorica. Già sabato i Campioni d’Italia avranno un appuntamento da cerchiare con la matita blu. Allo Stadium arriverà il Napoli e sono parecchi coloro che prevedono una festa azzurra in territorio piemontese. Per la squadra di Sarri sarebbe opportuno gettare subito acqua sul fuoco spegnendo quei grandi entusiasmi che circolano negli animi di coloro che non amano il bianconero. Domani la Juve conoscerà le sue sfidanti del girone di Champions League e, dopo la sosta per le nazionali in programma tra 2 fine settimana, si inizierà a entrare nel vivo della stagione, con la speranza che per quelle date Maurizio Sarri possa essere pronto a riprendersi il suo posto nel cuore del gruppo.
Sognare il triplete forse è utopia, ma non occorre nemmeno essere tanto negativi.