Chi ha ormai qualche annetto sulle spalle come il sottoscritto, sicuramente ricorderà il giorno in cui Silvio Berlusconi atterro' col suo elicottero nel campo di allenamento del Milan, il giorno in cui si presentò alla squadra, e da subito apparve chiaro il suo obiettivo. Tramite il bel gioco arrivare a vincere e a dominare in Europa, e ci riuscì. Tutti credo abbiamo ancora in mente quel Milan fatto di tanta qualità e di un gioco propositivo atto a comandare in ogni situazione e in ogni partita, il Milan di Sacchi, di Maldini, Ancelotti, Donadoni e poi Pirlo, Seedorf, Kaka', Rui Costa, Ronaldinho ecc... quel Milan aveva dal presidente una filosofia una fede calcistica ben chiara e l'ha perseguita. Quel Milan sarà ricordato sempre.

Era la metà fine anni '90, la Juve di Lippi aveva vinto la Champions nel '96 a Roma e raggiunto anche le due finali nei due anni consecutivi ahimé perse con Borussia e Real, e mister Sir Alex Ferguson si complimentava pubblicamente con la Juve e ammetteva di prendere spunto da quella Juve e di usare spesso le videocassette in allenamento per far vedere ai suoi giocatori come interpretare le partite e diceva spesso che quella Juve era un esempio da imitare.
Credo che quella fu l'unica Juve Europea con un atteggiamento e una rosa degna di quel nome.
Da casa Agnelli prima con l'avvocato e poi suo fratello fino ai giorni nostri con Andrea la filosofia, la fede calcistica è facilmente decifrabile nel suo motto, vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta. Quando Boniperti conio' questo motto alludeva, ovviamente, al fatto che i secondi non li ricorda nessuno e che solo la vittoria aveva un senso, ma quel motto sta diventando una vera e fede in casa Juve.
Questa mentalità ha portato e porterà una serie di risultati incredibili in Italia, perché negli obiettivi della proprietà c'era l'affermazione assoluta in Italia. Il record di punti in campionato, il record di scudetti consecutivi la prima stella prima di tutti la seconda prima della prima altrui ecc.....questa politica ha portato la Juve ad essere menzionata e ricordata statisticamente in tutti i record, ma sarà anche ricordata per il gioco espresso e la mentalità propositiva? Non credo.
Ci sono grandi squadre e squadre che vincono, ci sono i Milan di Sacchi I Barcellona di Guardiola e poi ci sono la Juve o il Real. 

Questione di filosofia dirigenziale. 
Se hai una certa mentalità tutto gira intorno a quella, mercato compreso, non vai più a prendere 6/7 giocatori normali ogni anno ma ne prendi 3 di assoluto valore tecnico e prendi un allenatore che abbia un'idea di calcio chiara e propositiva di bel gioco. 

Come la Roma, una squadra da anni vincolata in una certa provincialita' spesso prigioniera della passione dei propri tifosi e incline ad assecondare il volere di pochi, ingabbiata dal peso politico di Totti, appena affidata ad un DG estraneo a tutto questo e con le idee chiare in poco tempo ha cambiato decisamente rotta. Ha risolto il problema Totti, ha preso un allenatore che fa del gioco e del lavoro il mezzo unico per arrivare ai risultati, e allestito, nonostante i sacrifici di alcune cessioni importanti, una squadra tecnicamente di assoluto valore che sotto la sapiente guida di Di Francesco ha fatto una stagione di primo piano con una storica semifinale Champions. Questo a dimostrazione che se si vuole cambiare, lo si può fare.

Quindi, mia cara Juve, non sarebbe il momento per cambiare rotta? filosofia politica fede chiamala come vuoi, e provare a lasciare un ricordo di un qualcosa di bello e non solo un'altro scudetto da aggiungere all albo d'oro?