Ultimo giorno di luglio, 24 giorni all'inizio del campionato, 33 alla fine della sessione di calciomercato. Le squadre hanno già fatto molti movimenti, ma è plausibile preventivare che molti altri ne faranno, soprattutto a ridosso della fine di agosto, dopo un periodo che, solitamente, è di calma e di riflessione, ovvero la prima metà del mese. Ha fatto le sue mosse, fino ad ora, anche la Juve. È curioso segnalare che, innanzitutto, le abbia fatte rispettando quello che, da qualche anno a questa parte, è diventato un ruolino di marcia consolidato e coerente di anno in anno... Prima tranche con i colpi grossi, venendo in contro alle esigenze più urgenti della squadra, con la profusione dei maggiori esborsi, spesso per il pagamento delle clausole, il tutto entro l'inizio o le primissime battute del ritiro pre-stagione. Seconda tranche con la chiusura, temporanea o meno, del mercato in entrata e il sacrificio del big di turno per finanziare le operazioni della prima tranche, il tutto spesso consumato in tempi molto brevi e repentini, a cavallo tra l'ultima settimana di luglio e la prima di agosto. Momento di stacco con mercato fermo per quasi tutto il mese di agosto, ed (eventuale) terza tranche nelle ultimissime battute della finestra con eventuali ultime operazioni minori di aggiustamento degli ultimi ruoli rimasti scoperti, con non infrequenti cantonate (se avete istintivamente pensato ad Hernanes, avete capito a cosa facevo riferimento...). Anche quest'anno questo canovaccio è stato, a grandi linee, seguito. Il colpaccio grosso dell'anno è stato, ça va sans dire, l'olandese de Ligt, a cui si aggiungono le (azzeccatissime) operazioni a zero euro Rabiot e Ramsey, e un altro paio di operazioni "minori" a costi contenuti (ma, a mio parere, ad altissimo impatto positivo sul campo) rispondenti ai nomi di Luca Pellegrini e Merih Demiral. Ad oggi, 31 luglio, siamo, perfettamente in battuta, nel pieno della seconda tranche, con il mercato in entrata momentaneamente quietato e le uscite (soprattutto quelle dolorose) in pieno svolgimento.

Il mio parere sul mercato della Juve fino a questo momento? Ottimo. A dir poco. Molto, molto positivo, sia dal punto di vista tecnico, che dal punto di vista economico. Rabiot e Ramsey sono due profili davvero completi e di alto valore tecnico per il centrocampo, e non serve di certo la mia opinione per capire che l'averli raggiunti senza sborsare un euro di cartellino è un colpo di alta classe "mercatara"; Merih Demiral, se sussistevano dubbi, ha dimostrato nelle prime amichevoli il suo valore assoluto come difensore centrale (personalmente ritengo il suo acquisto doppiamente azzeccato, dato che lo vedo molto simile sia nell'impostazione fisica che nell'interpretazione del ruolo a Giorgio Chiellini, e sappiamo quanto ciò risulterà utile in questa stagione, dati i capricci che il polpaccio continua a fare al capitano bianconero...), e va dato atto ai dirigenti di Juve e Sassuolo di averlo scovato nei meandri di un campionato non molto in vista come quello turco e di aver avuto il coraggio di puntarci in maniera congiunta, come è stato; Luca Pellegrini era un profilo a me non noto prima del recente Mondiale under 20 in Polonia, da lui disputato in maglia azzurra quasi interamente fuori ruolo (mezzala invece che terzino sinistro). Dopo averlo visto, anche fuori ruolo, il mio personale parere è stato entusiasta: davvero un gran bel giocatore, dinamicissimo, con grandi polmoni, applicazione tattica da trentenne (fondamentale in cui ha surclassato tutti i suoi compagni di Nazionale) e capace di un uso del fisico eccellente nonostante la stazza non eccezionale; se a questo saprà unire l'abilità nel cross che gli ho visto sfoggiare in qualche video, credo che la Juve abbia trovato un validissimo terzino per i prossimi 10-15 anni (in realtà io mi auguro la sua permanenza in squadra già da questa stagione; se la condizione psicofisica e la fiducia di Sarri lo accompagneranno io credo che Alex Sandro dovrà impegnarsi a fondo per mantenere la sua titolarità); per quanto riguarda il valore (potenzialmente immenso) di De Ligt, parla chiaro il fatto che PSG e Barcellona lo cercassero con tanto fervore e fossero disposti a pagarlo tanto quanto lo ha pagato la Juve. Il colpo è, in potenza, colossale per età e completezza tecnico-tattica del giocatore. Il fatto che l'abbia spuntata la Juve perchè esplicitamente preferita dal giocatore, rappresenta un'ulteriore ciliegina sulla torta che rende il colpo ancora più gratificante.

Se si aggiunge il fatto che ancor prima di procedere a questi acquisti, la Juve avesse sommato un tesoretto orbitante attorno ai 60 milioni di euro cedendo alcuni suoi profili giovani che mai avrebbero trovato spazio in prima squadra (Audero, Orsolini, Favilli, Sturaro, Cerri, Rogerio, Marrone), il giudizio sul mercato juventino non può che essere lusinghiero. Ma questo vale sino ad ora. Perchè c'è ancora un mese di mercato davanti, c'è, come detto, una seconda tranche di mercato da affrontare, e, temo, ci sarà tutto il tempo per ridimensionare l'entusiasmo lievitato fino ad ora. Di seguito proverò ad ipotizzare un "come" questo entusiasmo possa venir meno.

Partiamo dall'analisi della rosa attualmente in possesso della Juve. Completa praticamente in ogni reparto, in alcuni addirittura sovrabbondante: è il caso dell'attacco, ricco di ali e centravanti che sono in bianconero da tre-quattro anni. La difesa, invece, è stata rimpolpata dopo aver rischiato lo spopolamento (oltrechè il depauperamento tecnico) derivanti dalla cessione di Benatia e dal fine carriera di Barzagli; l'aver ripescato Bonucci (al limite del deludente quest'anno) e l'aver frettolosamente liquidato Caldara (prima ancora di sapere che si fosse così pesantemente infortunato) hanno certo contribuito a mettere in difficolta il reparto arretrato juventino; diciamo che la Juve è riuscita a riparare (non senza l'aiuto della fortuna e di un dispendio di denaro degno di nota) ad una situazione che essa stessa aveva contribuito a rendere preoccupante e instabile con le sue scelte nel corso dell'ultima stagione. Il centrocampo ha acquistato, con i nuovi centimetri, fisicità, tecnica, ma soprattutto uomini, che sono mancati nell'ultima stagione. Infatti, tra gli errori fatti in sede di calciomercato l'anno scorso, rimprovero quello, scellerato, di aver lasciato il reparto nelle mani di SOLI cinque elementi per tre posti, ovvero di non avere sostituti DI RUOLO nel caso, possibilissimo in una stagione con tre competizioni, di un infortunio ed una squalifica. Completa il quadro la porta, reparto che con l'avvicendamento (verosimilmente prossimo) Perin-Buffon perde in freschezza ma guadagna in carisma ed esperienza, ma, a livello numerico, rimane invariato. Cosa può (o potrebbe) cambiare il mercato?

Detto della probabile uscita di Perin (un peccato per me... è giovane, italiano, ma soprattutto bravo, è anche molto sfortunato con gli infortuni, e, per qualche strano motivo non è riuscito a far breccia nel "cuore" degli allenatori della Juve, diversamente da Szczesny, che però è coadiuvato da una stagione di tutto rispetto), i movimenti più importanti potrebbero essere negli altri reparti. In difesa al momento ci sono cinque centrali e quattro terzini; un ripartizione perfetta per la stagione che va ad iniziare, a mio avviso; con il polpaccio di Chiellini in costante pericolo d'infortunio, e con il sempre incombente scomodo incrocio tra tre competizioni e incidenza di infortuni-squalifiche, credo sia folle lasciare la rosa con un quantitativo inferiore di centrali; dopo l'operazione fantascientifica dell'anno scorso in cui una squadra in difficoltà tecnica ed economica come il Milan è riuscita a far la voce grossa con la Juve, con il colpo di classe Caldara più Higuain per un redivivo e rinunciabilissimo Bonucci, il tutto sfruttando il contraccolpo economico generato dell'affare Ronaldo e un'inspiegabile collaborazione dei dirigenti juventini, noto con vivo piacere che quest'anno una simile collaborazione da parte di Paratici & company non c'è stata ed il Milan ha dovuto cercare un centrale altrove, dovendo perdere di vista Demiral o Rugani, che tra l'altro, dall'alto di non so quale potere economico o contrattuale, avrebbe preteso in una formula definitiva che non prevedesse il ritorno alla Juve..Forse è presto per essere certi che nessuno dei due partirà, ma quantomeno se lo farà, porterà vantaggio alla Juve, con un adeguata remunerazione che permetta, mi auguro, l'entrata in rosa di un sostituto all'altezza.

Per quanto riguarda i terzini, mi sembrano abbastanza congelati Alex Sandro e De Sciglio (ritengo bravo Paratici, ma non così tanto da piazzare bene l'ex milanista dopo la stagione modesta che ha trascorso); detto del mio alto gradimento per Pellegrini, ritengo immotivato cederlo in prestito, dato che è un giocatore di ruolo e, soprattutto, molto valido, anche di più dei nomi che sento fare per una sua eventuale sostituzione; e infine, le dolenti note...Cancelo. Quando prima facevo cenno alle cessioni dolorose, mi riferivo a quelle come sarebbe la sua: senza entrare nel merito della situazione delle plusvalenze, ma credo che privarsi di Cancelo sia un grande errore. Con vivo conforto noto che la pensino come me molti sia tra gli addetti ai lavori che tra le mie conoscenze personali: è vero che qualche cantonata difensiva l'abbia presa, ma lo ha fatto in fasi in cui la squadra tutta (a parte l'alieno Ronaldo) era in annebbiamento fisico e, soprattutto, mentale. Nelle fasi di buona forma ha dimostrato una bravura tecnica mai vista prima in un terzino bianconero prima d'ora, e ha causato una superiorità numerica nella sua fascia tale da mantenere in costante assedio la difesa avversaria ed alleggerire la propria (vedasi partita d'andata col Napoli). Credo che ciò valga una riconferma, soprattutto alla luce del fatto che nelle amichevoli Cancelo sia stato uno dei migliori in campo, e che Darmian, Hysaj e gli altri profili nominati per la sua sostituzione non valgano, tecnicamente, l'unghia del mignolo del suo piede sinistro.

Capitolo centrocampo: qualitativamente nulla da dire (come anche, fondamentalmente, l'anno scorso); i miei dubbi, come sopra espresso, sono di natura quantitativa, dato che al momento ci sono sette elementi, ma uno (Khedira) è palesemente sulla via per qualche altra squadra (pare l'Arsenal la più plausibile), e un altro (Matuidi) è in scadenza e quindi, in assenza di rinnovo, questa Juve "bisognosa" di plusvalenze difficilmente rinuncerà al denaro che non guadagnerebbe se dovesse andare via a fine contratto; personalmente non mi addolora la partenza di Khedira, che secondo la mia visione del calcio è un interprete prezioso dal punto di vista tattico, ma insignificante dal punto di vista fisico e dinamico, e questo, nel suo ruolo, è una mncanza non da poco; per i medesimi motivi, invece, mi dispiacerebbe rinunciare a Matuidi, generosissimo e prezioso per le toppe che mette nella squadra laddove i compagni lasciano buchi; ha corso come un forsennato, tanto da perdere lucidità nelle fasi cruciali della stagione, ma non credo che nessuno possa fargliene una colpa. Se cessione dovrà essere, credo sia congruo inserire in rosa un sostituto che numericamente possa farsi trovare pronto quando la stagione lo esigerà, magari un giovane talentuoso dalla Ligue 1, e magari inserito direttamente in uno scambio col buon Blaise...

Capitolo attacco/ali: questo è il reparto palesemente più sovrabbondante, e quindi quello che offre più spunti. Vivaddio Ronaldo e Bernardeschi dovrebbero essere fuori da discorsi di mercato, per il momento; pare che Sarri su un'ala abbastanza canonica come Douglas Costa punti per il suo gioco, e quindi anche lui dovrebbe restare, come anche il buon Cuadrado, che è comunque molto duttile tatticamente (fa tutti i ruoli sulla fascia destra, e il che potrebbe risultare molto utile nel caso di un malaugurato addio di Cancelo) e, a ben vedere, a 31 anni suonati, non assicurerebbe poi chissà quale grandissima plusvalenza. E veniamo al bandolo della matassa: gli attaccanti centrali. È da questo reparto che la Juve ha fortemente preventivato di ricavare le più sostanziose plusvalenze e mantenere in attivo il disavanzo tra spese e guadagni dopo un'operazione onerosa come quella De Ligt, e la cosa è comprensibile, dato che è sempre in questo reparto che troviamo i giocatori con maggiore richiesta. Uno di questi è Moise Kean, che, mentre scrivo, aspetta solo la sistemazione delle ultime scartoffie prima di dirsi pienamente giocatore dell'Everton: è un grosso peccato privarsi di un giovanissimo italiano e talentuoso come lui, ma è pur vero che, forse per la giovane età, ha evidenziato alcune difficoltà a comprendere bene le sue mansioni sul campo, muovendosi da esterno quando lo si schiera da prima punta e da prima punta quando lo si schiera da esterno, e inoltre il ragazzo ha un procuratore alquanto ingombrante che avrebbe presteso per lui una centralità nel progetto difficilmente accordabile. Non è un argomento a cui personalmente darei molto peso, ma molti hanno dubbi anche sul carattere esuberante e ribelle evidenziato nel ritiro dell'Under 21. Credo che alla fine, per 40 milioni bonus compresi ad un anno dalla scadenza, si sia trovata una soluzione gradita e utile a tutte le parti in causa.

Mario Mandzukic ha alcune richieste ed è stato protagonista di un finale di stagione non molto esaltante, ma è un talismano della squadra, un gran professionista e tutto il sudore con cui ha bagnato le sue maglie bianconere lo hanno reso un beniamino dei tifosi. Inoltre, vista la piega che stanno prendendo le situazioni delle altre cessioni in attacco, un centravanti di ricambio dovrebbe empre essere previsto in rosa, e chi meglio di lui, che a 33 anni non credo frutterebbe neanche la cifra per cui è approdato in bianconero ed è anche reduce da poco dal rinnovo contrattuale? Gonzalo Higuain è una croce ed una delizia: vittima incolpevole della valanga provocata dall'arrivo di CR7, inserito nel suddetto gioco di prestigio del Milan, e poi spintosi in un'annata all'insegna del vizio. Le bizze eccessive e incomprensibili di Milan-Juve, la reciproca realizzazione dell'errore fatto nel connubio col Milan che ha portato alla cessione, altrettanto fantasiosa e inspiegabilmente avvallata dalla Juve, al Chelsea, dove ha fatto registrare un'apatia tale da far decadere una buona parte della fiducia che un suo storico estimatore come Sarri nutriva in lui. Ovviamente del riscatto sperato dalla Juve non c'è stata neanche l'ombra, e il Gonzalo a luglio è tornato a Torino. Dopo un anno simile la svalutazione di un patrimonio come lui che è costato 94 milioni di euro era (ed è tuttora) uno scenario inevitabile. Il recente accordo con la Roma per una sua eventuale cessione in prestito oneroso con obbligo di riscatto servirebbe alla Juve solo per chiudere a zero l'ammortamento dei costi sostenuti per lui. Probabilmente ci sarebbe anche da esserne soddisfatti, per come si è messa la situazione, senonché Higuain è tornato mostrando da subito una grande voglia di fare, di allenarsi bene e di giocare meglio. Ha dimostrato voglia di stare nella squadra (cosa mai da sottovalutare) e ha giocato molto bene nelle amichevoli. Forse, contando il fatto che comunque la sua cessione non frutterebbe risorse utili a fare altre mosse, ma solo, come sopra detto, un pareggio insperato dei conti, tanto varrebbe fargli realizzare l'ammortamento dei suoi costi sul campo dandogli la possibilità di fare quello che non può aver dimenticato di saper fare, ovvero il bomber.

Last but not least, Paolino Dybala, che, sempre mentre scrivo, viaggia verso l'Italia, e, contestualmente, sembra dall'Italia molto, molto distante... Da pomeriggio Paratici è a Londra per incontrare varie squadre inglesi per varie operazioni, ma soprattutto per concordare gli ultimi dettagli dell'accordo (in verità già ben definito) con lo United per lo scambio Lukaku-Dybala, oltrechè per definire l'accordo con lo stesso Lukaku. Allo United l'operazione porterebbe un giocatore molto ambito e a cui riconoscerebbe uno stipendio da quasi top, superiore ai 10 milioni a stagione, e toglierebbe di mezzo un profilo ormai fuori dai piani per cui però non accetterebbe una cifra inferiore agli 83 milioni (in caso contrario Lukaku sarebbe stato interista già da un mese buono). Dopo il tira e molla interista protrattosi tanto a lungo, finalmente, con l'entrata in scena della Juve, Lukaku potrebbe raggiungere un club che gli darebbe spazio e fiducia dopo un'estate passata forzatamente in panchina. La Juve metterebbe a bilancio un'altra plusvalenza non di poco conto (sommata a quella di Kean, dovrebbe attestarsi attorno ai 130-140 milioni) e avrebbe un centravanti che riempirebbe il posto lasciato vacante dall'uscita di tutti gli altri. Quello che forse, fra tutti gli attori in causa, sarebbe il meno soddisfatto, è proprio Dybala. Nominato alla prima conferenza stampa da Sarri tra quei giocatori molto tecnici attorno ai quali costruire la sua Juve, e determinatissimo a riscattarsi dopo l'ultima annata non proprio esaltante, pare che l'appurare di essere diventato cedibile per la Juve l'abbia contrariato non poco. In realtà, data l'impostazione dell'affare, rimane la sua parola l'ultimo impedimento ad un'operazione che gratificherebbe in un sol colpo tutti gli altri fattori in causa. Probabilmente, col club di appartenenza che gli certifica di non puntare più su di lui, e con quello di destinazione molto propenso ad accontentare le sue giustamente alte richieste economiche, la fatidica parola d'impedimento non tarderà a venir meno e a lasciar posto ad una di assenso...

Che dire: da tifoso e da amante del sinistro di Dybala, non posso dirmi soddisfatto da questa operazione. Ho sempre ritenuto Dybala un vero e proprio gioiello del calcio odierno, e ho sempre amato il suo modo di toccare la palla, il suo calciare vellutato e ricco di effetti meravigliosi, il dribbling veloce e liscio di chi alla palla non sa solo dare del tu, ma sembra quasi che ci vada a letto, tanto sa come toccarla nel modo giusto. Il fatto che un simile gioiello si sia dimostrato, oltre che un bravissimo ragazzo, uno juventino appassionato ed esemplare (anche fino all'ultimo, come sembra) è stato un motivo ulteriore per amarlo ed essere fieri di averlo in squadra. Ma ci sono delle situazioni innegabili: se dal punto di vista tecnico Dybala è fortissimo, ahimè, non si può dire lo stesso dal punto di vista caratteriale, infatti non di rado è capitato che si prendesse delle pause "mentali" in cui staccava l'attenzione e smetteva di pigiare sull'acceleratore, finendo col "pascolare" sul campo, senza riuscire a produrre niente di buono; anche nelle sue annate più positive, come quella 2017-18, non è mai riuscito a mantenere alta la concentrazione per tutta la stagione, mollando inspiegabilmente ad un certo punto ed obbligando Allegri alle note panchine di richiamo, dopo le quali, spesso, tornava in campo a giocare bene; anche in quest'ultima stagione, seppur la visione di Allegri lo ha relegato ad un posizionamento non proprio congegnale per lui, non si può negare che non sia riuscito a sfruttare le occasioni a sua disposizione per far cambiare idea al tecnico, magari riuscendo a fare goal nelle occasioni in cui riusciva ad avvicinarsi alla porta. Dal punto di vista tattico, appurata la sua impossibilità a fare il trequartista (comprensibilissima) e il non volerlo schierare seconda punta esterna da parte sia di Allegri che, pare, di Sarri (cosa che, personalmente, comprendo già molto meno), è palese che il metterlo in campo costituisca un rompicapo difficile da risolvere. Cosa che, invece, non succederebbe affatto con un giocatore completo e prolifico come Lukaku. E in'ultima analisi, sussiste la (monotona in quest'articolo) questione della plusvalenza, che con Dybala sarebbe più facile da fare e più sostanziosa rispetto a quella fattibile con qualsiasi altro giocatore sacrificabile della rosa. Insomma, ci sono risvolti positivi e negativi, in quella che, comunque, è un'uscita molto difficile da accettare a livello affettivo e non solo (e il plebiscito che si sta sviluppando sui social lo testimonia ampiamente). Per dare un giudizio oggettivo rispondente alla realtà, ritengo sia opportuno vedere prima come andrà a finire e che risvolti ci saranno sul campo.

Semmai, se potessi dare un consiglio ai comunque validissimi uomini mercato della Juve, sarebbe quello di costruire una squadra completa in modo tale da non trovarsi, l'anno dopo, costretti ad onerose operazioni in entrata che sucessivamente porteranno le solite uscite dolorose difficili da accettare, che sono molto difficili da mettere in atto tutti gli anni, e che, di fatto, relegano la squadra ad una condizione di ricambio perenne che non permette di trovare profili fissi affidabili a lungo termine in alcuni ruoli (basti pensare alla difficoltà con cui la Juve riesce a trovare un centravanti unico che sia titolare per più di un paio di stagioni, o dei centrocampisti di livello che durino in rosa per più di quattro stagioni consecutive). In conclusione: il mercato di quest'anno ha avuto senza dubbio un'ottima entità, ha portato giocatori di levatura alta o molto alta, e, considerando il numero di giocatori entranti, il dispendio non è stato poi così esorbitante. Gli ultimi movimenti in uscita, com'era preventivabile, non ci hanno risparmiato una buon dose di disappunto e, perchè no, di rabbia, ma non è è escluso che il tutto, fra un anno non si sarà rivelato sensato e remunerativo in termini di vittorie e trofei (anche di quelli più ambiti... you know what I mean). L'equilibrio instabile richiamato dal titolo di quest'articolo, tra un mercato strepitoso ed uno disastroso, è, al momento, più sbilanciato verso il primo aggettivo: cessioni frettolose e con un occhio troppo attento ai conti e poco al campo potrebbero far pendere il tutto dall'altra parte, anche se, al momento, non possiamo sapere se e cosa potrebbero riservarci eventuali altri movimenti in entrata. Come ho detto prima, però, è solo il campo che potrà darci i responsi definitivi sulla bontà del mercato, al di là di ogni considerazione personale, e data la bravura evidenziata da Paratici e dai suoi collaboratori in sede di mercato, non ho motivo di credere che, alla fine, i responsi del campo non saranno positivi e soddisfacenti per la Juve e i suoi tifosi.

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