"Stessa storia, stesso posto, stesso bar", così recitava una famosa canzone degli 883 degli anni '90, e mai come in questo caso tali parole sono più azzeccate.
Se pensiamo alla Juventus subito ci vengono in mente i numeri dieci più famosi della storia del nostro calcio. Da Platini a Del Piero, da Sivori a Roberto Baggio, fino ad arrivare a Paulo Dybala. Già, perchè la Juve di fantasia ne ha sempre avuta da vendere. Quella stessa fantasia che ormai da qualche anno sembra non fare più parte del DNA bianconero, soprattutto nella casta della dirigenza e del calciomercato.
Sono anni ormai che attorno alla Continassa, ad ogni sessione di mercato iniziano fortemente a girare sempre gli stessi nomi, come un loop continuo, un moto perpetuo dalla quale non si riesce apparentemente più ad uscire.
A cominciare dall'allenatore Max Allegri, allontanato perchè “la squadra non aveva un gioco”, salvo poi cospargersi tutti il capo di cenere, presidente Andrea  Agnelli compreso, e costretti a richiamarlo a furor di popolo dopo il totale fallimento tecnico della scommessa Andrea Pirlo (viene da chiedersi perchè sia stato messo li e da chi).
Poi il discorso si allarga sulla squadra e sul parco giocatori, e qui la situazione diventa se possibile ancora peggiore. Giocatori triti e ritriti, stessi nomi e stesse facce da anni, come se non esistessero altri calciatori al mondo. Oppure impuntarsi ostinatamente su un giocatore senza avere all'apparenza un piano B, cosa che alla Juve in questi anni avrebbe fatto molto comodo.
Si inizia con le solite voci su Paul Pogba, che ormai da 5 anni ritornano immancabilmente. Come se il francese fosse un obiettivo facile da raggiungere, sia per cartellino che ingaggio, e giocasse in una squadretta di poco conto.
Quindi arriva la trattativa per Locatelli del Sassuolo, un tira e molla infinito, manco si stesse trattando Messi dal Barcellona ai tempi d'oro. Per di più a quotazioni improponibili, ma a questo la dirigenza della Juventus pare non farci caso più di tanto. I più astuti penserebbero “Beh, a quelle cifre potrei prendere Dani Olmo dal Lipsia, o tentare l'assalto a qualche altro prospetto europeo”.
No, la Juve ha puntato Locatelli, e da lì non si schioda, a costo di portare la trattativa alle ultime 24 ore di mercato. Perchè mai e poi mai ammetterà di aver sbagliato.
Per non parlare poi della catastrofe più totale: il ritorno di Pjanic.
Ancora? Ancora Pjanic? Un giocatore che camminava in campo già due anni fa, e che tornerebbe dall'esperienza di Barcellona come un totale fallimento, buono solo per le plusvalenze.

No Juve, non ci siamo. Dov'è la fantasia di mercato? Dove sono i colpi di scena alla quale ci hai sempre abituato nel corso della tua storia? Dov'è il depistaggio di una trattativa per poi portarne a termine un'altra nel totale silenzio?
Perchè bisogna sempre rivedere gli stessi discorsi, le stesse facce, le stesse frasi fatte, a discapito magari di qualche altro viso nuovo che potrebbe portare un po' di aria fresca a Torino?

Gli anni passano cara Juventus e i giocatori invecchiano. Non è più il Pogba che hai conosciuto tu. Non è più il Pjanic dei primi anni. E non è Locatelli che può risolverti i problemi, tanto meno a 40 milioni.
La Juve fantasia ormai è solo un dolce ricordo?