...Già che ce so' me levo st'altro peso, Co' tte che fai er capoccia e stai piu' su,Te sei allargato troppo, senti a coso, Mica t'offendi se te do del tu...

La Juventus una squadra che dai primi anni del 1900 ha portato tanti giocatori nella sua squadra, una società che da 99 anni e di proprietà della Famiglia Agnelli (1923), la proprietà più longeva del mondo. Eppure qualcosa negli anni si è rotto tra i tifosi e la Famiglia Agnelli, difatti dalla morte di Gianni Agnelli è tutto cambiato; la Juve è divenuta attaccabile, cosa che prima nessuno si permetteva nemmeno di alzare troppo i toni, contro l'Avvocato che con una risata e una risposta più che gentile rispediva al mittente ogni illazione contro la sua squadra.
Dal 2003, morte dell'Avvocato, la Juventus è divenuta una società più che normale, scendendo dal piedistallo e dalla copertura in lungo e largo di quel signore dalle spalle talmente grosse che tutto gli scivolava addosso.
E così siamo arrivati ai giorni nostri, dove c'è quel presidente che porta lo stesso cognome, ma è figlio di Umberto, che sta là a tentare di fare il presidente ma si vede che non ha la stoffa, ma per poche alternative che potrebbero portare la Famiglia in accordo, resta seduto sul trespolo più alto della società e quindi continuerà ad essere il presidente, ma solo della società, perchè per i tifosi dovrebbe fare una sola cosa: andarsene.

In questo mese di Giugno la Juventus si dovrebbe ricostruire, anzi dovrebbe togliere quella corazza vecchia e logora, visto che ci sono ancora dei pezzi che si porta dietro da più di 10 anni, e che con probabilità li andrà a sostituire, oppure tenere come riserve d'esperienza, per rinforzare ogni reparto con giovani in primis e di buona caratura. Ma più passa il tempo e più sembra che la società si sia chiusa in una specie di rebus: Po-DM,Be. Facile forse da indovinare, perchè se appena finito il campionato i nomi sono stati sempre due, Pogba e Di Maria, in questa settimana entra in ballo anche Berardi, che ancora oggi si professa interista dentro il sangue, e che sei anni fa rifiutò proprio i bianconeri proprio per questa storia.
Ma qualcuno ha spiegato che se uno si professa tifoso di un club così apertamente vuol dire che lo fa anche perchè non metterebbe mai la maglia di una nemica storica? E così tanti nomi, quanti ne sono usciti ad oggi? Una ventina, da Zaniolo a Pogba, da Di Maria a Grimaldo, da Koulibaly a Gabriel, questi sono quelli che circolano ogni santa settimana, ma poi di concreto? Non c'è nulla...

La società bianconera sembra non sia capace di chiudere delle trattative, e qui torna lo spettro di Fabio Paratici, che però a Londra sponda Tottenham non solo è riuscito a trattenere Harry Kane al suo arrivo, ma ha anche fatto un mercato tranquillo e senza vincoli, e allora mi domando ma siamo certi che la colpa è proprio dei dirigenti, oppure c'è qualcuno più in alto che blocca ogni trattiva veloce? La Juventus non compra e soprattutto non vende, si dice che ci siano tanti giocatori che dovrebbero partire: da Alex Sandro, a Luca pellegrini, Da Arthur, a Ramsey e Rabiot, da Rugani a Moise Kean, eppure sono ancora tutti là, nessuno si è mosso, cosa che fa pensare fortemente che "Se non arriva o non parte nessuno, restiamo così come stiamo...", e questo è il pericolo che giorno dopo giorno incombe timore per ogni tifoso bianconero. I conti quadrano oppure no? Chiedere a Maurizio Arrivabene che nel suo bresciano dialettale potrebbe rispondere "'L sàc vöt el stá miga 'n pé" (il sacco vuoto non sta mica in piedi), e potrebbe far intendere che, se non c'è grana allora che colpa può avere l'Amministratore delegato?

Passiamo quindi a immaginare, anche perchè come dice quella pubblicità "Immaginare? Puoi!", che la società riesca in un mese a cedere tutti gli esuberi, anche rimettendoci sulle valutazioni, e riesca a chiudere delle trattative, che siano vantaggiose o meno, pur di vedere fuori dalle scatole quei giocatori che sono là, ma sembrano più dei minestroni riscaldati, e che i sostituti possano in un qual senso rinnovare almeno alla lettura delle formazioni degli speaker dello stadio o della tv, per farci sentire rinnovati, che poi arrivi un Checco e Nina o un campione, quel che conta e rinnovare una squadra che da troppi anni ci porta a sentire sempre gli stessi nomi, le stesse facce, che approdate a Torino sembravano dover spaccare il mondo, e che poi una volta calati nella realtà juventina sono diventati giocatori più che normali.
Quindi ci sarebbe da sperare che i prossimi che arriveranno non si portino dietro per forza quel nome ingobrante e un ingaggio da signore, ma che siano giocatori con fame di vittoria, con la voglia di dare il 101% in ogni gara, e che non siano soprattutto habituè dell'infermeria, per il resto la stagione poi andrà come deve andare.