La scelta della Juventus di congedare Massimiliano Allegri a beneficio di Maurizio Sarri non si spiega esclusivamente nella necessità di rinvigorire le motivazioni di un gruppo reduce da cinque anni di successi ma anche nella volontà di sfruttare maggiormente le potenzialità di una rosa che, pur bisognosa di essere rinfrescata e rafforzata è ricca di calciatori talentuosi che non hanno ancora espresso totalmente le loro qualità.

Ecco le mie considerazioni in merito partendo dai calciatori citati da Sarri nella conferenza stampa di presentazione.

CRISTIANO RONALDO – In questa stagione è andato a bersaglio 28 volte (21 in Campionato 6 in Champions League e 1 in Supercoppa Italiana), libero nei movimenti la sua intelligenza tattica gli permetterà di essere ancora più letale sotto porta.

DOUGLAS COSTA – Talento indiscutibile, vorrebbe restare per riscattare una stagione imbarazzante nella quale sono emersi grossi limiti caratteriali che, per quanto mi riguarda lo rendono inadeguato alle esigenze di un top club quale è la Juventus; su queste basi ritengo la cessione doverosa e funzionale ad altri acquisti (Federico Chiesa ad esempio).

Qualora il ragazzo, che è molto stimato da Sarri dovesse restare in rosa penso che il tecnico dovrebbe sottoporlo ad un intenso lavoro tattico – vista la sua anarchia – ma soprattutto insieme alla dirigenza spiegargli cosa significa essere un calciatore professionista. Se fosse affidabile tecnica, velocità e imprevedibilità lo renderebbero un elemento funzionale al calcio offensivo di Sarri sia che il tecnico scelga il 4-3-3 sia che opti per il 4-2-3-1 dove il brasiliano può agire su entrambe le fasce in qualità di esterno alto.

PAULO DYBALA - Purtroppo ha un carattere estremamente fragile che gli impedisce di sprigionare completamente il suo incredibile talento E’ tatticamente versatile: nel 4-1-2 può agire sulla trequarti, nel 4-3-3 è impiegabile da falso nove mentre nel 4-2-3-1 può collocarsi alle spalle della prima punta, Sarri potrebbe scommettere su di lui, io lo cederei senza rimpianti.

MIRALEM PJANIC - Sotto la gestione Allegri ha trovato una collocazione tattica definitiva in cabina di regia tuttavia più che nella gestione del pallone deve crescere in personalità assumendosi maggiori responsabilità in fase di impostazione ma anche offrendo un contributo maggiore in copertura. Guardandolo giocare ho la sensazione che neppure lui sappia quant’è forte realmente. Grazie a Sarri e al suo calcio offensivo può compiere un ulteriore salto di qualità sotto il profilo caratteriale e consacrarsi definitivamente, è già funzionale al 4-3-3 può diventarlo anche al 4- 2-3-1.

GONZALO HIGUAIN – E’ un calciatore moderno, ma purtroppo al pari di Dybala e Douglas Costa non è sostenuto dal carattere. Da cedere.

FEDERICO BERNARDESCHI – Sarri ritiene che debba specializzarsi in un ruolo preciso io, al contrario ritengo la sua polivalenza un valore aggiunto per la squadra (ala e interno nel centrocampo a cinque, esterno offensivo e mezzala nel centrocampo a tre); ritengo possa consacrarsi come mezzala vista la sua capacità di pressare, costruire e finalizzare. I principi di gioco sarriani aumenteranno notevolmente il suo numero di gol.

RODRIGO BENTANCUR – Nella stagione appena conclusa ha dimostrato di essere un eccellente mezzala, ( può e deve segnare più gol) a mio giudizio possiede anche i requisiti per diventare un regista sopraffino tuttavia deve affinare i tempi di gioco.

DANIELE RUGANI – Con Allegri è cresciuto sia tatticamente, imparando i concetti richiesti dalla retroguardia a tre sia in agonismo diventando insuperabile nell’uno contro uno; grazie a Sarri può completare la propria maturazione acquisendo più coraggio quando è chiamato a costruire l’azione.

LEONARDO SPINAZZOLA – Personalità, qualità tecnica, gamba e versatilità (terzino con la difesa a quattro, esterno in caso di mediana a cinque oppure mezzala in un centrocampo a tre, con la possibilità, in tutti i casi di giocare a destra e a sinistra) ne fanno un elemento in grado di offrire al mister più soluzioni anche a gara iniziata.

MOISE KEAN – Grazie a Sarri può affinarsi tatticamente, d’altronde possiede colpi, fisicità e versatilità da predestinato (in un tridente può agire da punta centrale o esterno offensivo mentre in un attacco a due può essere schierato come centravanti o seconda punta) tuttavia, se desidera realmente diventare un fuoriclasse deve dosare la propria esuberanza.

EMRE CAN – Personalità, fisicità, qualità e duttilità al servizio del collettivo Sarri non è certamente un tecnico integralista quindi sfrutterà al massimo l’eclettismo del ragazzo (mezzala destra nel centrocampo a tre o a cinque mentre in caso di retroguardia a tre può far valere le doti da marcatore ma anche i piedi buoni in fase di costruzione) che, ne sono certo a fine annata risulterà un uomo copertina indipendentemente dalla posizione in campo.