Un noto dizionario della lingua italiana definisce l’epica come quel “genere di poesia di stile elevato che narra le imprese di un grande popolo o di un grande eroe”. Questo speciale tipo di arte è pure una disciplina scolastica. Tra le più celebri opere si ricordano certamente l’Iliade e l’Odissea di Omero. La prima racconta dell’ira di Achille e degli eventi avvenuti durante la Guerra di Troia. La seconda, invece, descrive le vicende di Ulisse a seguito del citato conflitto.

Insomma, sembra abbastanza palese che utilizzare l’aggettivo “epico” per una situazione relativa al mondo del calcio possa apparire eccessivo. Detto questo è assolutamente divertente cercare di raccontare le vicissitudini del pallone esponendole come se fossero avvenimenti leggendari.

Tale genere di descrizione può presentarsi pure giusta. Lo sport, nella fattispecie il calcio, vive di sentimenti ed emozioni. Forse mi sbaglierò, ma credo che chi ha l’onore di raccontare questo gioco debba cercare di lasciare trapelare la sua passione contagiando il lettore o l’ascoltatore. L’aspetto più importante del pallone è proprio il pubblico. Senza il tifoso, il calcio non esisterebbe e il supporter è il protagonista dell’evento. Chi fruisce di tale servizio ha necessità di scollegarsi momentaneamente dalle vicende della vita quotidiana e, se possibile, persino dalle preoccupazioni. Per raggiungere un obiettivo così elevato, il calcio deve essere molto coinvolgente. E’ chiaro che al fine di riuscire in detto intento occorre avere la capacità di raccontarlo nella maniera più viva e reale possibile.

Tutto questo risulterebbe privo di senso se questo sport non fosse già allo stato naturale una disciplina attraente ed entusiasmante. Di solito non vi è una via di mezzo. Relativamente al pallone: o lo si ama o non si è minimamente interessati. Se ci si sente vicini ai colori di una maglia, allora si seguirà ogni minimo evento che la coinvolge. L’avventura di una data compagine sarà accompagnata in tutti i suoi momenti di gioia e di dolore. Questo fatto rimarca in maniera ancora più evidente quanto, nel calcio, sia fondamentale la componente sentimentale. Se manca l’emozione, il gioco è finito.

Non è un caso se il dominio di una determinata squadra in un torneo finisce per risultare stancante e allontanare le persone dall’evento. La prevedibilità è la morte del sentimento. Quello che risulta definito a priori non può regalare impulsi. Anzi, porta alla noia. Gli esempi sono palesi e non sono soltanto tipici del mondo del pallone. Si pensi alla Formula Uno e all’egemonia della Mercedes. Lo stesso vale per la MotoGP in cui Marquez non lascia nemmeno le briciole alle avversarie. Simili sensazioni si possono provare anche lontano dallo sport. Quando un individuo frequenta costantemente gli stessi locali o si svaga con le medesime modalità, potrebbe abituarcisi troppo. A questo punto, la noia rischierebbe di avere il sopravvento e si giungerebbe così a una crisi di rigetto. Il riferimento è chiaramente alla fase più rilassante della nostra vita quotidiana non volendo entrare in delicate dinamiche delle varie professioni che non sono confacenti al rapporto tra il tifoso e il mondo del calcio.

Il “pallone” regala più di un esempio dei descritti concetti. Si pensi alla Juventus che stravince da anni il campionato italiano o al Psg che fa lo stesso nella Ligue 1. La situazione del Bayern Monaco in Germania può apparire molto simile, ma in realtà nasconde importanti differenze. Nell’ultima stagione, infatti, il duello che ha coinvolto i bavaresi e il Borussia Dortmund è stato altamente serrato e si è chiuso soltanto alla fine quando gli uomini di Kovac hanno potuto sollevare l’ennesimo Meisterschale.

Nella sua innata e rivedibile “ingiustizia”, il format dei tornei a gara secca regala sempre enormi emozioni. Oddio, i 3 anni di dominio incontrastato del Real Madrid in Champions League hanno rischiato di trasportare il descritto problema anche all’interno della principale competizione europea per club, ma si è trattato di un’eccezione. Quello che si vuole affermare non è certamente l’obbligo di “un’alternanza al governo del calcio”. Anzi, il più forte ha il merito e il dovere di vincere. Solo sia consentito sostenere che la vera emozione è vissuta quando non vi è nulla di scontato.

A sostegno di questa tesi, vi sono le celebri vicende di casa nostra con i tifosi della Vecchia Signora che ormai non godono più nel vincere lo Scudetto. I recenti successi sono talmente tanti che le celebrazioni tricolori si sono tramutate in un semplice, felice rituale senza alcun sentimento particolare. La verità di una simile affermazione è dimostrata dal fatto che, ormai, sia necessario convincere i supporter bianconeri che un trionfo nel Belpaese non è mai scontato e che devono assolutamente comprendere la fatica e lo sforzo della squadra da loro sostenuta per raggiungere un simile, valoroso traguardo.

Detto questo, il vento sta cambiando. Siamo solo alla metà del mese di luglio, quindi, è assolutamente prematuro elaborare qualsiasi previsione, ma la serie A presenterà importanti novità. Lungi dal sostenere che vi siano compagini già pronte per sfidare la Juve guardandola diritta negli occhi. Al momento un simile pensiero pare ancora una pericolosa illusione, ma qualcosa si muove. La prossima stagione si potrebbe godere di un campionato più combattuto ed emozionante.

In primis occorre analizzare la situazione degli stessi campioni d’Italia. Sarri è sbarcato a Torino con l’evidente intenzione di pareggiare, se non migliorare, l’operato dei suoi predecessori. Per raggiungere questo traguardo proverà a mantenere quel 99 percento di positivo che la sua squadra già vanta cercando di aggiungere quanto basta per i necessari aggiornamenti del sistema. Insomma, la strada è chiara ed evidente. Il toscano vuole sommare all’importante bagaglio culturale dei suoi uomini, quelle differenze necessarie per modificare le loro abitudini ormai logoranti e avvicinarsi ancora maggiormente ai più moderni modelli di calcio europeo. All’apparenza, Maurizio ha le idee molte chiare e il calciomercato pare intenda aiutarlo in maniera fondamentale.

Il reparto in cui la Vecchia Signora mostrava le maggiori difficoltà era la mediana. Paratici e colleghi vi hanno innestato 2 giocatori di assoluto valore che, tra l’altro, sono giunti a parametro zero. Si tratta di Ramsey e Rabiot che sembra possano integrarsi al meglio nel calcio italiano, ma che hanno soprattutto un profilo altamente internazionale. Ipotizzando un reparto a 3 uomini, ora Sarri potrà godere di ogni sorta di possibile miscuglio: dal più tecnico a quello dotato di maggiore fisicità. Alla luce di qualche possibile uscita, il reparto potrebbe considerarsi al completo. Nella retroguardia, invece, è giunto Demiral. Il difensore proveniente dal Sassuolo è giovane, ma pare avere tutte le carte in regola per restare in rosa. A Torino è sbarcato pure Luca Pellegrini, mentre si attendono novità sul fronte De Ligt. Stando ai principali media, pare che il suo arrivo sia una questione di tempo. Tutte le prove fanno pensare a un esito positivo della trattativa. In questo senso anche l’indizio di più difficile interpretazione corre in un’unica direzione. Nei giorni scorsi un’amica di Annekee Molenaar, splendida fidanzata del giocatore, ha postato un saluto social con il quale si diceva orgogliosa della ragazza e scriveva “mi mancherai”. L’olandese, classe 1999, andrebbe a completare un reparto che risulterebbe devastante con Chiellini, Bonucci, Rugani e Demiral. Alla luce di possibili movimenti in attacco, con lo sbarco del giocatore dell’Ajax la Juve potrebbe essere già pronta e altamente competitiva pure in Europa.

Come fronteggiarla? Difficile riuscirvi, ma l’Inter si sta muovendo in tal senso. Il tassello principale è stato centrato. L’arrivo di Conte rappresenta una garanzia. Il salentino è l’uomo giusto nel posto in cui può esprimere al meglio le sue potenzialità. La Beneamata è una compagine ricca di buoni giocatori che devono ancora raggiungere il loro massimo livello. Non è un caso se nella conferenza di presentazione, il pugliese ha manifestato la volontà di attorniarsi di “uomini straordinari”. Antonio ha sempre fondato la sua forza sulla compattezza del gruppo e sulla dedizione alla causa ancora più che sul valore intrinseco del calciatore. Il leccese manifesta esplicitamente questa necessità più che quella di disporre di campioni pronti a marcare la differenza in una sola gara, ma che non si sentono totalmente immersi nel progetto.

E’ chiaro che il riferimento può apparire evidente a Nainggolan e Icardi. Sicuramente, con l’espressione “uomini straordinari”, Conte non aveva la minima intenzione di negare che i citati giocatori lo siano. Il concetto che voleva pronunciare era probabilmente interpretabile nel senso che, per svariati motivi, questi signori non sono parte dell’idea di gruppo che il sergente salentino vorrebbe a disposizione. Così, sono esclusi dal progetto. Allo stato dell’arte, la Beneamata sembra ancora lontana dalla Vecchia Signora. La difesa si è rinforzata con Godin. L’uruguaiano, Skriniar e De Vrij rappresentano un’autentica muraglia invalicabile. Il resto della squadra, però, mostra alcune incognite. Sensi è un ottimo giocatore, ma non ha mai militato in una big. Lazaro giunge da un altro campionato e non ha mai lottato per il vertice. Nella passata stagione, Perisic non ha vissuto il suo miglior periodo, ma è altrettanto vero che usciva da un Mondiale giocato come assoluto campione e protagonista. Quest’anno potrebbe essere più fresco. In attacco, le certezze paiono chiamarsi Politano e Lautaro. Per il resto, il calciomercato avrà un ruolo fondamentale. Dzeko? Lukaku? Altri? Al tempo l’ardua sentenza. Conte avrà il compito di rinvigorire giocatori come il citato croato e Gagliardini. Questa è la sua confort zone, ma la distanza con una Juve già praticamente fatta e pronta, al momento, pare ampia.

Allo stato dell’arte, la terza candidata al titolo sembra essere il Napoli. Ancelotti si appresta a vivere la sua seconda stagione in azzurro e sicuramente l’esperienza maturata durante la prima risulterà importante. Dalle parole del tecnico reggiano è emersa soddisfazione rispetto a quanto ottenuto durante l’annata recentemente conclusasi, ma pure la consapevolezza che si può ottenere un risultato migliore. Le doti dell’allenatore emiliano sono ineccepibili e la sicurezza che sta mostrando in questi giorni deve mettere sull’attenti le avversarie.

Il calciomercato partenopeo è partito in maniera molto positiva. All’ombra del Vesuvio sono sbarcati Manolas e Di Lorenzo. Il greco rappresenta un’assoluta certezza sia a livello nazionale che continentale. In coppia con Koulibaly potrebbe davvero creare un’alchimia perfetta di forza fisica e qualità. L’ex empolese, nell’ultima stagione trascorsa in Toscana, ha mostrato ottime doti soprattutto a livello di spinta. E’ un terzino moderno che ama attaccare e aiutare i compagni in tutte le fasi. Con la sola partenza di Albiol e senza aver ceduto alcun altro pezzo pregiato, pare che De Laurentiis stia cercando di fare l’impossibile per donare ad Ancelotti un grande Napoli. L’obiettivo sembra quello di regalare al tecnico il suo pupillo. Si tratta di James Rodriguez. Il colombiano ha vissuto le migliori stagioni alla corte del mister di Reggiolo che prima lo ha voluto al Real Madrid, poi l’ha ripreso al Bayern Monaco. Il sudamericano è un attaccante di assoluta qualità. Non è troppo continuo, ma le sue doti paiono indiscutibili e nell’ambiente giusto può rendere al meglio. Chi ama la classe è ammaliato da James. Sarebbe un colpo magnifico che non inficerebbe sulla grande quantità di uomini del reparto avanzato partenopeo. Ancelotti, infatti, potrebbe decidere di schierare un 4-2-3-1 o persino di inserire il nuovo arrivato nella mediana. Con tanti impegni vi sarà spazio per tutti.

Insomma, è molto presto. Detto questo, la Juventus pare ancora la squadra più forte e competitiva. Nonostante la novità in panchina e il tempo di assorbimento, al momento sembra ancora la migliore. Inter e Napoli, però, hanno la ferma intenzione di darle un gran filo da torcere senza dimenticarsi dei maestosi proclami del romanista Fonseca e di eventuali sorprese. Il tutto per un’epica serie A.