Siamo a fine febbraio, e solitamente questo è il momento per le società di mettere le basi e tracciare le linee guida per la prossima stagione. O perlomeno è quello che fanno le società di calcio che programmano con lungimiranza e progetti ben chiari e pianificati, e non vivono di momenti o di aspettare come finirà una partita o una competizione. È per questo che, come spero e immagino, Agnelli Paratici e Nedved, avranno già ben chiaro in mente la Juve che verrà. I cinque anni di Allegri sono stati sufficienti per conoscere e capire il tecnico toscano, nei suoi pregi e difetti, sotto il profilo umano e tecnico. Quindi il ritorno con l'Atletico e il proseguo della stagione non dovrebbe cambiare di molto il programma per l'anno prossimo. Ormai ciò che si doveva vedere e capire lo si è visto e capito. La Juve sembra una società dalle due facce. Quella della gestione del brand, delle strutture, finanziaria molto ambiziosa e futuristica, quella della gestione tecnica, invece, più timorosa e tradizionale. Quindi non è poi così scontato un cambio di allenatore per la prossima stagione. Nonostante i quasi otto scudetti consecutivi, la sensazione è che in casa Juve si possa tendere per tenere ancora Allegri, nonostante tutto. Perché il non vincere lo scudetto è una questione che non viene mai presa in considerazione in casa Agnelli, nonostante qualcuno ambirebbe ad un cambio di rotta, di filosofia calcistica più propositiva più esuberante, anche a costo di qualche secondo o terzo posto in Italia, ma non è un cambio che in società vedono così necessario, o almeno, così necessario più di arrivare ai dieci scudetti consecutivi.

La Juve, questa Juve, è stata presa di sorpresa un paio di volte, con Conte, che abbandonò la squadra al primo giorno di ritiro, e con Alex Del Piero con il famoso video che mise la società spalle al muro. Da lì in poi la Juve ha sempre anticipato i colpi e le decisioni. Come con Marchisio, Buffon e in fine Marotta.
Quindi con Allegri farà lo stesso, non aspetterà vedere come andrà a finire in Champions o cosa vorrà fare lui a fine stagione, decideranno ora, in un modo o nell'altro. Tecnico a parte, è la squadra che sembra avere più bisogno di un restyling importante a partire dalla difesa e subito dopo il centrocampo. Si perché anche la società ha le sue responsabilità se siamo arrivati a questo punto. Se la difesa è in mano a Chiellini e ai suoi 35 anni e ai suoi problemi fisici, a Barzagli che è già un ex giocatore, a Bonucci che come difensore lasciato solo è poco più di un giocatore normale, a Rugani che Allegri non lo vede nemmeno se gli passa nudo davanti, e a un Caceres riesumato non so come, la colpa non è tutta di Allegri. Ad Allegri al massimo gli imputo la brutta gestione del caso Benatia. Quindi in difesa c'è da lavorare parecchio sui centrali, almeno uno di valore assoluto. Sugli esterni Sandro non è così più forte di un Spinazzola e quindi non ha senso il contratto che gli si è fatto firmare, se lo si vende facciamo un doppio affare.

In mezzo anche qui c'è da mettersi seriamente a decidere chi vogliamo essere. Abbiamo Ronaldo, che a Madrid era supportato da Modric Kroos e Caaemiro, quindi dobbiamo capire quale sia il valore da raggiungere se vogliamo raggiungere quegli standard. Kedira è un ex giocatore già da un anno, Pjanic è inutile e Matuidi un buon gregario o riserva. I tempi di Pirlo Vidal Pogba e Marchisio sono lontani anni luce. Ma è a quei livelli che dobbiamo ambire per tornare protagonisti in Europa e vincere in Italia con un po' più di autorità e meno fortuna. Bentacur va tenuto assolutamente per margini di miglioramento, lo stesso per Can che si sta riprendendo dall'infortunio e Ramsey promette bene, ma non basta. Serve un regista tecnico di valore e un buon interditore. Poi bisogna assolutamente capire il ruolo di Bernardeschi per non bruciarlo del tutto. Costa può partire anche subito, troppo scontinuo e troppo egoista. Dybala va tenuto e rimesso in condizioni di fare ciò che sa fare bene, e cioè l'attaccante non l'esterno di fascia a centrocampo. Ronaldo ovviamente, spero rimanga un'altro anno, mentre Mario, grazie di tutto ma la Cina o il Quatar ti aspettano a braccia aperte. 

Quindi di tutto questo cosa farà la Juve? Se la squadra fosse vista come viene vista la società si cambierebbe allenatore e anche buona parte della squadra. Non escluderei un ritorno perfino di Conte, sarebbe un cambio con rischio calcolato quasi a zero rischi. Agnelli non si farebbe grossi problemi per quello che possono pensare i tifosi, viene dall'esperienza del papà e dello zio, che non si facevano scrupoli se credevano in un'idea.

Una cosa è certa, è giunto il momento di uno scossone importante.