Diciamolo pure, se non tutte le strade portano a Roma... una buona parte sicuramente sì.
La Juventus in Serie B sembra essere per tanti una certezza, forse il mimino sindacale accettabile, o comminabile a livello sanzionatorio per l'insieme delle cose, dei presunti illeciti compiuti sulla manovra stipendi.
Dopo quasi vent'anni la Juve rischierebbe di essere sanzionata nuovamente e pesantemente e con un giro in B che durerebbe quello che durerebbe, visto che hanno risorse per risalire la china al primo giro di boa utile. Sicuramente si rischia una lesione dell'immagine, ma il tempo rende tutto più sbiadito.

La Juventus rischia qualcosa di molto più pesante di una semplice retrocessione, visto che è quotata in borsa. La perdita dell'Europa oramai sembra essere una certezza, e la resa bianconera di questi giorni sembra essere inspiegabile per molti, contro l'Empoli, contro il Milan e l'ultima di campionato sarà contro una Udinese che ha mandato letteralmente all'aria ogni aspirazione europea e rischia di dover scendere in campo con giocatori della primavera, causa indisponibilità di diversi titolari.

In verità, si ha la sensazione che si stia andando a definire una sorta di compromesso storico per salvare la Juventus. Rinuncia alla SuperLeague, rinuncia a dei ricorsi, accettazione delle penalità proposte che verranno formulate per evitare un qualcosa di più devastante.
Cosa può esserci di più devastante della B? Si rischia qualcosa di più pesante? Una stagione senza coppe europee, e costruire una squadra per conquistare lo scudetto, con cui rilanciare rapidamente l'immagine Juve e lasciarsi tutto alle spalle sarebbe oro puro per l'ambiente bianconero di Torino. Andare, invece, in una situazione di scontro perdurante, che comporterebbe un logoramento per dei fatti che nell'insieme hanno compromesso il concetto di lealtà sportiva, sarebbe forse deleterio per la Juve, perché oltre all'incertezza, significherebbe non voler chiudere una pagina sconcertante per il calcio italiano.

In tutto ciò, c'è da rimanere basiti per il fatto che ancora oggi c'è chi tra i tifosi juventini osa parlare di complotto, dopo tutto quello che è accaduto. Si è osato oltre l'immaginabile, si è peccato probabilmente di arroganza, come ha dimostrato l'operazione CR7, rivelatesi più un effetto boomerang che un qualcosa di vincente.
E soprattutto, sarebbe arrivato il momento, se compromesso storico deve essere, di chiuderla anche qui con la rivendicazione dei due scudetti di calciopoli alla Juventus.

Se pagina nuova deve essere, si ricominci da lì, dal non rivendicare più quei titoli, con un comunicato ufficiale, con una bandiera bianca di resa per ricominciare una nuova stagione.
Ed in tutto ciò bisogna anche sperare che il sistema calcio non si faccia più raggirare, sorprendere da certi modi di fare. Andrebbe istituto un organo di vigilanza che preventivamente possa vagliare l'operato finanziario, la correttezza finanziaria delle operazioni calcistiche e societarie dei club professionistici, per evitare di ritrovarci tra qualche anno a dover fare i conti con qualche nuova "sorpresa" nel Paese del non si poteva non sapere.