Un proverbio turco afferma che “la pazienza è la chiave per il Paradiso”. Non è semplice. A molte persone manca questo elisir di lunga vita e sicuramente faccio parte della categoria. Serve calma. Si necessita di serenità, ma non è facile. Si pensi a un esame universitario. Si studia a lungo. Si giunge ai giorni che precedono il test e pare di non ricordare nulla o di non aver compreso gli argomenti. Così ci si arrovella in un disperato tentativo di recupero più dannoso che utile. Il segreto sarebbe quello di fermarsi e attendere che il tempo trascorra onde evitare che l’ansia offuschi la mente, ma tenere un simile comportamento è complesso come spostare un pesante masso con la sola forza delle braccia. Lo stesso vale per un problema medico. Quando giunge una diagnosi che presupponga una difficoltà, pure minima, ci si arrovella nella ricerca di notizie sul web senza avere la tolleranza di aspettare il parere di un esperto. E’ tutto legittimo. Anzi, direi normale. Non è, però, benefico. E’ un rimuginio negativo che peggiora lo status psichico di chi lo attua. Quando si è punti dalla zanzara, bisognerebbe avere la pacatezza di trattenersi finché il prurito si dilegua senza strofinare perché, con quell’azione, il fastidio si amplifica. E’ il medesimo principio. La reazione allergica diviene sempre più importante nel momento in cui la si cura nella maniera errata. Esistono miriadi di esempi. In questi giorni uscirà il nuovo DPCM che ci condurrà alle festività natalizie. Le persone, naturalmente, vogliono conoscere il loro destino legato a quell’atteso periodo di ferie e si imbattono in varie notizie. Leggono, rimangono insoddisfatte e vogliono cercare altre novità che le rassicurino. Le trovano, ma non sanno quale sia la fonte più accreditata quindi ne cercano altre senza risolversi mai definitivamente il dubbio in quanto su alcune attività questo permarrà fino alla pubblicazione della normativa. Con ciò non sto affermando che i media raccontino bugie. Tutt’altro. Le informazioni sono certamente rispettabili e controllate ma, su determinati argomenti, non esistono sicurezze matematiche.

ABBIATE PAZIENZA
Una garanzia è ormai il calcio professionistico che proseguirà. Un’altra, invece, sono le accuse alla Juventus. Mi verrebbe da dire: “Ma come?” C’era Allegri e non andava bene. E’ arrivato Sarri e si rimpiangeva il predecessore. E’ giunto Pirlo e siamo già al #Pirlout. Qualcosa non va. Non è l’allenatore. Ci sarà chi afferma che il problema sia la società. E’ 9 anni che vince lo Scudetto. Ha centrato 4 Supercoppe Italiane e altrettante Coppe Italia. Ha disputato 2 finali di Champions. Non la vedo poi così male. Altri sosterranno che la rosa è scadente. Oddio, mi pare ne facciano parte i giovani più desiderati e osannati nel recente passato: Chiesa, Kulusevski, de Ligt… Sapete cosa manca? La pazienza. E in effetti potrebbe anche starci perché con questo covid-19 non si sa mai cosa accadrà domani. Ogni gara rischia di avere la valenza di una finale, ma suvvia ormai è appurato che il pallone di livello non è più argomento a rischio quindi non si vive nemmeno troppo con la spada di Damocle per cui ogni partita può risultare determinante al fine un’eventuale griglia playoff. Urge attendere. Come scrivo da giorni, la Vecchia Signora è in verità una giovane dama che lentamente sta crescendo. Sta formando la propria personalità, ma necessita di tempo. I lineamenti e i tratti cominciano a essere più definiti, ma non ci si può attendere una continuità di prestazione da una tenera creatura. Vive i momenti altalenanti e le follie tipiche dell’adolescenza. Mostra sbalzi umorali importanti. Basti vedere quanto accaduto nell’ultimo periodo con un’ottima prova contro il Cagliari seguita da 2 brutte gare con Ferencvaros e Benevento. All’interno di una medesima sfida ha espresso tratti da Dottor Jekyll e altri da Mister Hyde. Si pensi alla differenza tra la buona prima frazione e la scadente ripresa disputate in Campania. Sono sincero: dopo il gol di Letizia in prossimità dell’intervallo, credevo che i bianconeri avrebbero comunque centrato i 3 punti in modo piuttosto agevole. D’altronde la squadra aveva costruito tanto ed era mancata nella finalizzazione. Il secondo atto, invece, è stato orribile, ai limiti della censura e non mi appello nemmeno al possibile penalty su Morata che, a mio modo di vedere, non c’era. Ammesso questo, non drammatizzo. Attendo paziente e consapevole che è questione di tempo.

L’ERBA DEL VICINO
Noto, invece, tifosi e media accanirsi sui sabaudi. Alvaro a parte, non c’è nulla che funzioni. Stupito sposto la mia attenzione sulle analisi alle avversarie e vedo che l’Inter, attaccata ferocemente sino a 5 giorni fa, è divenuta improvvisamente squadra forte. Oddio. Non ci capisco più niente! Come può essere successo che un così breve periodo di tempo abbia modificato una compagine? Cerco, allora, di staccarmi un attimo dalle mie letture e provo a ragionare. Guardo ai dati. Nell’ultimo turno, il Real Madrid ha perso in casa contro l’Alaves. Al Dortmund non è andata meglio. Il Liverpool ha pareggiato. Barca e City hanno vinto, ma non è che trascorrano momenti di estrema e positiva continuità. Senza guardare all’erba del vicino, si osserva che l’Atalanta “ha preso 2 pappine” a Bergamo dall’Hellas, la Roma ha patito 4 schiaffi a Napoli e pure la Lazio non ha festeggiato a domicilio contro l’Udinese che sta lottando per salvarsi. Chi più chi meno, tutte le big non brillano in costanza. Non ci si può dimenticare la particolarità della stagione attuale che è praticamente un unicum con la scorsa. Siamo sinceri: prima di Natale è importante tenere il passo. Dopo, invece, occorre fornire l’accelerata vincente. Non si tratta di uno sprint, bisogna correre una lunga maratona cominciata a luglio e destinata praticamente a non finire mai. In estate, infatti, vivremo l’Europeo che sarà seguito da un’altra annata. Questa condurrà diritti al Mondiale in Qatar. Sarà una versione invernale del torneo, ma temo che per farle spazio occorrerà restringere i calendari. Così, forse, si accorceranno di nuovo le vacanze estive? Non so. Vedremo. In ogni caso, è necessario dosare le energie e questo vale per chiunque. Vorrei che nessuno si dimenticasse le ultima 2 stagioni juventine con un avvio sprint e un rallentamento finale che non ha provocato danni in serie A, ma potrebbe aver contribuito a causare premature eliminazioni dalla Champions e dalla Coppa Italia. Ciò senza considerare che i sabaudi non sono mai stati sconfitti in campionato e, su 13 gare tra torneo nazionale e Coppa Europea, hanno perso solo in un’occasione.

PIRLOLANDIA, DIFESA A 3 ED ESTERNI
La Vecchia Signora non ha quindi alcun problema? Si tratta solo di una normale fase di rodaggio unita a scelte diverse di preparazione psicofisica? No, solo Dio è perfetto. I bianconeri non sono divinità e, se Aristotele non mi inganna, concluderei che tale caratteristica manchi agli uomini di Pirlo. In conclusione? Qualche lacuna si nota. I piemontesi stanno squarciando il velo in cui erano avvolti a inizio stagione e mostrando i lati migliorabili. Quali sono? Beh, non me ne voglia il tecnico lombardo, ma sembra palesare comprensibili errori di esperienza sia nei cambi che nell’undici titolare. Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, però, esistono gli alibi definiti turnover e infortuni. Credo che Andrea debba decretare un modulo tattico e provare a lavorare su quello. Vi indico la mia formazione tipo che schiererei con il 3-5-2: Sczcesny; de Ligt, Bonucci, Danilo; Cuadrado, Kulusevkski, Arthur, Rabiot, Chiesa; Cristiano, Morata.

La difesa a 3 funziona meglio. Al momento vedo una Vecchia Signora più compatta quando presenta tale prerogativa. Proprio in quell’ottica, potrebbe servire un uomo nel reparto. Chi lo avrebbe mai detto? Si rimpiange il prestito di Romero. Credo che la partenza di Rugani abbia rappresentato una scelta corretta perché il calciatore ha avuto parecchio tempo per dimostrare le sue doti e, sinceramente, non vi è mai riuscito appieno. Chiellini, però, è costantemente out e immagino che, purtroppo in termini numerici, non si possa più fare affidamento su di lui. Restano de Ligt, Bonucci, Danilo e Demiral. Si potrebbe adattare Alex Sandro, ma il carioca è molto utile anche sulla corsia mancina. In sostanza, sono 4 per 3 posti. Nella finestra di calciomercato invernale, umilmente consiglierei di intervenire con un giocatore che non rappresenti un esborso importante e accettante il ruolo di riserva. Passando alle corsie esterne: a destra ci sono Cuadrado e Bernardeschi. A sinistra, ecco Chiesa e il citato brasiliano. Non volendo intaccare troppo la rosa a stagione in corso, si potrebbe anche pensare di proseguire senza modifiche. Durante la prossima estate, però, qualche miglioramento sarebbe opportuno. Attenzione!! Sto considerando una mediana con 5 giocatori perché, se Pirlo decidesse di schierare definitivamente una difesa a 4, urgerebbe subito correre sul mercato per acquistare un terzino sinistro. Ho il massimo rispetto per Frabotta, ma non penso sia pronto a ricoprire il ruolo di vice di Alex Sandro soprattutto in considerazione del fatto che quest’ultimo è spesso soggetto a infortuni. A quel punto, però, si potrebbe rinunciare all’acquisto di un altro centrale nella retroguardia. Anche alla luce di tale motivo, ritengo che il lombardo debba scegliere un’impostazione tattica più definitiva. E’ chiaro che bisogni apportare modifiche in base alle esigenze, ma il tempo degli esperimenti è concluso.

LA MEDIANA E L’EQUIVOCO KULUSEVSKI
Si giunge, quindi, al centrocampo e all’equivoco legato a Kulusevksi. Lo svedese non è un’ala perché tende ad accentrarsi troppo. Per lui, è quasi naturale sovrapporsi agli attaccanti andando a creare inutili ingorghi centrali degni della Milano pre covid. Non lo vedo nemmeno come seconda punta in quanto non riesce a ricevere il pallone spalle alla porta. Troppo spesso viene anticipato o, nonostante il fisico possente, non difende il possesso per imprecisione nel controllo o altri piccoli dettagli imperdonabili a questo livello. Nel Parma, in quelle posizioni, riusciva a esprimersi meglio perché aveva più spazio e si lanciava in contropiede dove è devastante grazie alla sua progressione e al suo strapotere. Quindi? Non comprendo come non si possa schierarlo da mezz’ala. Contro la Lazio è stato strepitoso. Lì può rompere l’azione avversaria e ripartire alla stregua di Milinkovic-Savic. Così lavorerebbe con il tanto criticato Arthur e Rabiot. In realtà, il brasiliano ha una percentuale di passaggi riusciti importante e, soprattutto, nessuno è in grado di levargli la sfera dai piedi. Non è poco. Non è nemmeno così vero che non vanti una buona visione di gioco. Sovente pesca l’idea giusta, ma nel traffico non è sempre semplice portare a termine ciò che la mente prevede. Il francese, invece, ha le medesime doti di Kulusevski. Una mediana così composta mi pare piuttosto forte. Bentancur, Ramsey e Mckennie sono ottime alternative. Direi che potrebbero considerarsi praticamente alla pari dei titolari.

MORATA, RONALDO E DYBALA INSIEME? MEGLIO MANDZUKIC
Si giunge, quindi, alle dolenti note dell’attacco. Morata e CR7 sono la coppia dei sogni di chiunque. Non vedo un gran problema. Lo spagnolo trova la porta anche da casa sua. Ultimamente è divenuto pure un ottimo “puntero” in grado di difendere la palla e appoggiarla sul compagno che accorre. Vede il gioco con aperture degne del miglior Higuain. Insomma, per ora, la Juve ha avuto un upgrade rispetto al Pipita. La dipendenza da Ronaldo? In effetti, questo è un tema delicato. Credo che i bianconeri siano ancora sul punto di poter fare una scelta. Devono decidere se essere liberi dalla loro stella polare o se puntare tutte le fiches sulla sua presenza. Opterei per la prima ipotesi che non significa assolutamente escludere il Re, ma imparare a camminare anche da soli. E’ chiaro che per una simile operazione servirebbe il miglior Dybala. Non si può pensare di prescindere da Cris se la Joya è quella degli ultimi tempi. Pualo resta El Diez e per me incedibile, ma deve ritrovare la condizione ottimale. Schierare il tridente pesante? No. Ci si è già provato con il Dygualdo e si è andati incontro a una delusione. L’equilibrio ci rimetterebbe troppo. Se si decidesse di giocare con una punta centrale e due ali, si costringerebbe l’argentino sull’esterno. Non funziona. L’esperimento è già stato tentato in troppe occasioni. Il sudamericano necessita di stare vicino alla porta avversaria. Si potrebbe cercare di posizionarlo sulla trequarti, ma si rischierebbe di sbilanciare la squadra. Come visto, lo spazio c’è per tutti. Nell’ imminente futuro, per esempio, i bianconeri dovranno rinunciare a Morata espulso contro il Benevento. Anzi, mi par di notare che la squadra necessiti di un ulteriore elemento offensivo. La Vecchia Signora ha un tremendo bisogno di una prima punta a cui appoggiarsi e soltanto lo spagnolo è in grado di svolgere quelle mansioni. Sarri non è più il tecnico bianconero. Mandzukic è libero… Non penso che si lamenterebbe senza il posto fisso nell’undici titolare. Sei mesi di contratto con possibilità di avere un altro futuro in bianconero? Poi, in estate, si dovrà agire per portare a Torino un giovane e forte vice Morata.