La Juve crolla per 4-0 contro il Chelsea nella disastrosa serata di ieri allo Stamford Bridge, in una gara valevole per il primo posto in classifica nel girone H della Uefa Champions League. Ora i bianconeri si ritrovano a pari punti con il Chelsea, ma in seconda posizione vista la differenza reti negli scontri diretti (all'andata a Torino finì 1-0 per la Juve). Nell'ultima giornata del girone la Juve dovrà sperare in un passo falso del Chelsea che andrà a giocare in Russia, a San Pietroburgo, contro lo Zenit, mentre la Juve affronterà in casa il Malmo.

Dopo la partita di sabato all'Olimpico contro la Lazio, ci si poteva illudere di aver ritrovato una buona Juve, solida difensivamente (Szczesny non è stato mai chiamato in causa) e cinica in attacco, insomma una Juve "allegriana", mentre nella partita di ieri a Londra sono venute fuori tutte le lacune di questa squadra. Tuchel imposta il match in maniera perfetta, ribadendo ancora una volta che al momento è il miglior allenatore in circolazione e dimostrando come il suo Chelsea sia il campione in carica, ancora favorito per la vittoria finale.
Nella prima parte di gara assistiamo ad un dominio da parte del Chelsea che costringe la Juve a giocare nella sua metà di centrocampo. Tuttavia, la Juve riesce a contenere la manovra offensiva dei Blues soprattutto grazie a delle buone ripartenze che però non si concretizzano, e allora ecco che arriva la rete dei padroni di casa su calcio d'angolo, viziata da un fallo di mano di Rudiger dove il Var non interviene, e quindi Chalobah sigla l'uno a zero. Dopo il gol, arriva la vera unica occasione per i bianconeri, grazie ad un'invenzione di Locatelli per Morata, il quale scavalca Mendy con un pallonetto, ma Thiago Silva con un intervento strepitoso salva il pallone sulla linea. Nella ripresa la Juve non rientra in campo ed in pochi minuti segnano James e Hudson-Odoi. La partita prende un'unica direzione e i bianconeri sono costretti a rincorrere il "torello" dei Blues; nel finale c'è gloria anche per Werner che segna un gol facile praticamente a porta vuota. 

Abbiamo visto una Juve, soprattutto quella del secondo tempo, poco concentrata e con poca voglia di lottare su ogni pallone, forse perchè già appagata dalla qualificazione. Il Chelsea ha sfruttato gli errori e le indecisioni degli ospiti, specialmente nei contrasti e sulle seconde palle, come in occasione del terzo gol. Difesa in affanno, con Alex Sandro che non riesce a contenere James sulla sinistra, uno dei migliori in campo; anche De Ligt e Bonucci faticano al centro, mentre all'andata avendo una punta di riferimento da marcare, cioè Lukaku, erano stati impeccabili. 
Il centrocampo rimane il problema principale, e qui si vedono i limiti fondamentali di Rabiot e Bentancur, con gravi errori nell'impostazione (entrambi hanno perso una palla pericolosa al limite dell'area), e anche McKennie, di solito il più propositivo in mezzo, non riesce a essere pericoloso, anzi è suo l'errore che porta al 4-0. Davanti Morata fa quello che può e Chiesa si ritrova troppo spaesato.
Quindi veniamo ad un altro grosso problema della Juve: la mancanza di un bomber. Perchè mentre negli scorsi anni c'era Ronaldo che garantiva quei 35 gol stagionali circa, e da molti etichettato come il "problema" della Juve, adesso ci si ritrova ad essere il dodicesimo attacco della Serie A, con Dybala, Morata e Kean che complessivamente in tutte le competizioni hanno segnato solo 12 gol.
La questione del rinnovo di Dybala rimane sempre in stand-by, con l'argentino che non intende firmare se non alle sue condizioni. Quindi Dybala merita davvero un aumento di stipendio? E la Juve deve puntare ancora su di lui? Il calciatore classe 1993, ormai 28enne, viene da una stagione deludente ed ora senza CR7, è al centro del progetto, ma a sprazzi abbiamo visto un Dybala decisivo nelle partite importanti, specialmente in Champions, anche a causa dei vari infortuni che lo colpiscono regolarmente.
In questi anni comunque non sono mancati gli errori societari, dal cambio di allenatore ogni anno fino agli acquisti sbagliati della gestione di Marotta e poi di Paratici. Ricordiamo Douglas Costa, costato sui 40 milioni di euro, che in 3 stagioni ha segnato solo 10 gol e quasi sempre è stato indisponibile per via degli infortuni; Bernardeschi, pagato anche lui 40 milioni, in 5 stagioni ha fatto solo 10 gol, fino ad arrivare agli ingaggi faraonici degli ultimi anni, come i 7 milioni per Rabiot e Ramsey (il flop per eccellenza).

Fortunatamente dallo scorso anno è iniziato un processo di ringiovanimento della squadra e dato che si è chiuso un ciclo, anche a causa dei problemi economici dovuti alla pandemia, si spera che il mister Allegri ne riesca ad aprire un altro, dandogli il giusto tempo per riassettare la squadra e magari aspettando un colpo di mercato in attacco e a centrocampo.