La triste notte, soltanto rimandata un mese fa, si è abbattuta come una mannaia sulla testa dei tifosi della Juventus che devono rimandare, per l’ennesima volta, il sogno di conquistare la Champions League.
Si può tranquillamente affermare che l’eliminazione per mano dell’Ajax sia la più indigesta degli ultimi 7 anni. La motivazione è di semplice intuizione: la debacle giunge con Cristiano Ronaldo in campo. Il lusitano doveva essere colui che avrebbe segnato la differenza tra le recenti sfortunate versioni europee della Vecchia Signora e la novità. Invece, non è bastato.
Gettare la croce sul portoghese sarebbe un errore grave e imperdonabile. CR7, che resta uno dei 2 migliori giocatori della storia, ha fatto l’impossibile per mantenere viva la Juventus. Purtroppo, non è stato sufficiente e questa sconfitta apre una miriade di interrogativi.

Cosa accadrà? Innanzitutto, urge chiudere la formalità Scudetto. Basta un punto e dovrebbe giungere con estrema solerzia, magari già sabato. Nel frattempo, però, la Juve si dovrà concentrare sul futuro che lascia aperti troppi interrogativi.
Immediatamente dopo la debacle di ieri sera, Andrea Agnelli è stato molto professionale nel recarsi ai microfoni per tranquillizzare i supporter bianconeri e rilanciare, sin da ora, il guanto di sfida per la prossima Champions League. Insomma, occorre far trascorrere questo ultimo mese di stagione, poi, si ripartirà con il medesimo obiettivo. A lui, il massimo della credibilità e della fiducia.

Ci si chiede, però, in che modo quanto preventivato dal Presidente juventino possa accadere. Inutile negare che il calciomercato della scorsa estate è apparso come “un’all in” in ottica europea e il mancato raggiungimento dell’obiettivo pone seri dubbi.
Cosa farà Cristiano Ronaldo? Si è così certi che resti a Torino? Nessuno pone in dubbio il fatto che il lusitano si sia trovato divinamente nel capoluogo piemontese e il trattamento riservatogli dalla sua squadra sia stato assolutamente all’altezza del suo valore. Ora, però, la delusione è troppo grande e, quando si vivono momenti simili, i sentimenti reciproci possono subire importanti modifiche. Anche il luogo in cui si vive può evocare tristi fantasmi. Non è escluso che la nostalgia dei fasti del passato e l’amore per la Casa Blanca prenda il sopravvento.

Il futuro di Cristiano è l’interrogativo principale. Trattasi del cardine dal quale potrebbero discendere a pioggia molte altre decisioni. Se il lusitano rimarrà in bianconero, è chiaro che si proseguirà sulla strada tracciata in questa stagione. Se, invece, dovesse decidere di salutare allora la Juve potrebbe pensare a importanti cambiamenti.
Il pensiero corre subito verso Allegri. Il toscano ha riferito la volontà di restare alla guida dei piemontesi e se il progetto proseguirà sulla medesima falsariga, l’idea di modificare il tecnico potrebbe non rivelarsi utile e interessante. In caso contrario, invece, sarebbe opportuno ripartire da capo. Si potrebbe pensare a un allenatore molto diverso dal livornese in modo tale da variare totalmente le prospettive e da fornire nuova linfa, scossa e motivazione a un ambiente apparso stanco. Possibili candidati: Conte, Guardiola o proprio quel ten Hag che ha inflitto tanto dolore.

Il terzo, fondamentale problema da risolvere è la questione legata agli infortuni.
In questa stagione sono stati davvero troppo numerosi e hanno segnato in maniera evidente il cammino della Juventus. Fossero tutti di origine traumatica ci si potrebbe appellare alla sfortuna, ma l’elevata quantità di problemi muscolari obbliga a un esame di coscienza che dovrebbe coinvolgere soprattutto lo staff di Allegri. Non è possibile e non è ammissibile. Prima della doppia sfida contro l’Ajax, è parsa un’ecatombe. Il dilemma principale delle recenti ore bianconere è stata la conta dei sopravvissuti. Non è così che una squadra può approcciarsi a partite determinanti. E’ assolutamente evidente come Chiellini avrebbe potuto essere punto di riferimento per la difesa. Douglas, invece, sarebbe stato determinante a gara in corso. Insomma, la Vecchia Signora, dotata di un reparto avanzato stellare, ha dovuto tenere in panchina Cancelo, un terzino, per poter dare la scossa al match in caso di necessità. Assurdo e inconcepibile. Infatti, tale piano divenuto obbligatorio non ha funzionato.

Si giunge, poi, al calciomercato. E’ palese che l’eventuale partenza di Cristiano Ronaldo aprirebbe una falla devastante nel reparto avanzato. Si pensi che i 5 gol bianconeri nella fase a eliminazione diretta della Champions portano tutti la sua firma. Un dato impressionante. E’ chiaro che, a quel punto, in base alle necessità di colui che occuperà la panchina bianconera, la società dovrà agire per trovare un sostituto che si avvicini il più possibile al lusitano (trovarne uno del medesimo valore pare opera improponibile). Se, invece, CR7 “non abbandonasse la nave”, allora la situazione si semplificherebbe in maniera esponenziale. Occorrerà valutare, insieme ai giocatori, il futuro di Dybala e Douglas Costa, ma con il massimo rispetto, un’eventuale sostituzione sarebbe certamente più semplice. L'idea Joao Felix è molto allettante. 

La mediana, che pareva il reparto con maggiori difficoltà, sta assumendo forma e valore. Occorre fornire ampi meriti alla crescita di Emre Can, divenuto giocatore di grande quantità e qualità. Al momento insostituibile. L’arrivo di Ramsey sembra rappresentare un’altra fondamentale garanzia. Probabilmente, lascerà Khedira. Occorre non modificare ulteriormente un meccanismo che pare indirizzato verso un’ottima direzione.

Urge, poi, rimodellare la difesa. Cancelo e De Sciglio non garantiscono la corretta affidabilità. Serve un terzino destro e, ahimè, a farne le spese dovrebbe essere proprio l’italiano che non sembra adeguato a certi palcoscenici. Caceres saluterà la compagnia così come Barzagli. Chiellini, Bonucci e Rugani dovrebbero essere assolutamente confermati. Serve un quarto centrale di grande valore e che non abbia pretese di costante titolarità. De Ligt sarebbe assolutamente la scelta migliore.

Insomma, i tifosi della Juve cerchino di dimenticare il prima possibile la notte del 16 aprile e si concentrino sul futuro. Come sostiene Bernardeschi: prima o poi, la Champions prenderà la via di Torino