Torna la Serie A, col turno di oggi che per molte squadre inaugurerà un mese di fuoco. La squadra che dovrà affrontare più impegni sarà la Juventus, che insieme al Napoli sarà impegnata in tre competizioni differenti, poiché dovrà giocare la supercoppa proprio contro i partenopei e gli ottavi di coppa Italia.

Si giocherà praticamente ogni tre giorni e quest’anno arrivano prima le partite decisive per i bianconeri, che fin da subito non potranno permettersi errori, specie contro squadre di media-bassa classifica che vengono spesso sottovalutate per poi uscire dal campo col rimpianto dei punti buttati.

La Juve inizierà il 2021 proprio con una partita di questo genere, quella contro l’Udinese, una squadra che sta facendo un buon campionato e naviga nelle tranquille acque di metà classifica. Ma guai a pensare che l’Udinese si accontenti di stare lontano dalla zona retrocessione e arrivi a Torino a fare da vittima sacrificale ai campione d’Italia. L’Udinese è una squadra che vuole giocarsi tutte le partite indipendentemente dall’avversario e guai quindi a pensare troppo presto alla partita col Milan. Per credere chiedere alla Lazio, che il 29 novembre all’Olimpico, con la testa alle partite decisive di Champions League, dai friulani hanno preso tre schiaffi.

COME GIOCA L’UDINESE
È cambiata e non poco la squadra friulana negli ultimi mesi, dopo troppi anni di cambi in panchina, poca continuità, scarso livello della rosa e senza ambizioni superiori alla salvezza. È stata la classica squadra italiana di bassa classifica per troppo tempo, in cui è sempre stato meglio accontentarsi del punticino piuttosto che rischiare per portarne a casa tre. È stata questo tipo di squadra fino alla fine del campionato scorso, quando Gotti, subentrato a stagione in corso, ha centrato la salvezza. Poi, dal mercato qualcosa è cambiato. Probabilmente perché Pozzo dopo la retrocessione del Watford ha deciso di puntare tutto sull’Udinese e quindi per quest’anno farle qualche regalo in più. Meriti anche della dirigenza bianconera, che ha voluto puntare sulla qualità con gli arrivi dei vari Deulofeu, Pussetto e Pereyra e anche su qualche scommessa come Ouwejan, Molina e Arslan. L’organico è stato costruito bene sia dal punto di vista calcistico che da quello economico, spendendo poco e autofinanziandosi con le cessioni di giocatori in esubero. E questo organico è stato valorizzato alla perfezione da Gotti, con una mentalità più offensiva pur sempre dando continuità alla solidità difensiva che aveva mostrato nella scorsa stagione. Gotti fa giocare i suoi più in verticale e perlopiù, specialmente in fase di contropiede, nella zona centrale del campo, avendo giocatori come de Paul e Pereyra che sanno condurre la palla in velocità liberandosene al momento giusto, portando a gol e assist. I difensori della Juventus dovranno prestare attenzione anche a Deulofeu e Pussetto che hanno lo strappo per andare via in velocità e che vedono la porta. Non dovrebbero giocare entrambi titolari, infatti Gotti usa sempre uno dei due come arma a partita in corso, condizione in cui possono essere doppiamente devastanti.

Venendo alla fase difensiva, l’Udinese non vanta grandi nomi, ma si sa muovere come reparto e difficilmente si fa schiacciare dietro. Nell’uno contro uno Ronaldo e Morata avranno facilmente la meglio, ma l’Udinese lo sa e ne concede solitamente il meno possibile. Anche per questo è una squadra che concede diversi calci piazzati quando va sottopressione.
Il vero fenomeno là dietro è sicuramente Musso, che ormai non è più una sorpresa e che è il più grande motivo per cui la difesa dell’Udinese è la settima meno battuta del campionato.

OCCHIO A DE PAUL
La principale fonte di gioco dell’Udinese ha un nome e un cognome precisi: Rodrigo De Paul
. Il numero 10 argentino sta attraversando una stagione ad altissimi livelli, condita da 3 gol e 1 assist e soprattutto da una grande costanza di ottime prestazioni. De Paul è arrivato al punto di poter fare la differenza contro ogni tipo di avversario e perciò Pirlo nel preparare la partita dovrà sicuramente pensare a come limitare il più possibile De Paul.
Questo è un aspetto che è mancato nella partita contro la Fiorentina, in cui il “De Paul viola” Ribery è stato troppo spesso libero di agire e di inventare. Un esempio su tutti è l’assist del francese per Vlahovic, momento in cui non c’erano juventini né a impedire che la palla arrivasse al 7 e né soprattutto a schermarlo per impedirgli la giocata. La libertà che ha avuto l’ex Bayern Monaco non deve essere concessa a De Paul, che non è da meno nella capacità di creare occasioni.
L’argentino è un calciatore completo e lo si nota per tutti i modi in cui è in grado di essere decisivo negli ultimi 25 metri. Sa condurre la palla e saltare l’uomo, è un grande uomo assist e ha grandi sodi balistiche anche sulla media-lunga distanza.

COME AFFRONTARE LA PARTITA
In sintesi, ecco come la squadra di Pirlo deve affrontare l’Udinese:

  • Limitare il più possibile De Paul, con le buone o con le cattive. Meno palloni tocca, meno sarà pericolosa l’Udinese. Sicuramente qualche centrocampista dovrà tenerlo a uomo. Inoltre bisogna ricordarsi che l’argentino gioca da mezz’ala nel 3-5-2 e perciò non è esente da compiti difensivi: se la Juve lo dovesse attaccare lo limiterebbe anche in fase difensiva.
  • Cercare di schiacciare gli avversari tenendo il baricentro alto e tenendo il più possibile il possesso palla, dato che all’Udinese piace tenere il pallone e proporre in avanti.
  • Cercare di mandare Morata e Ronaldo il più possibile all’uno contro uno coi difensori, che verrebbero quasi sempre saltati o costretti al fallo.

Però, la cosa più importante per la Juve sarà entrare in campo con la testa alla partita fin dal primo minuto, non sottovalutare l’avversario ed evitare cali di concentrazione in momenti all’apparenza morti. Questo atteggiamento la Juve l’ha già avuto troppe volte. Le partite con Crotone, Benevento e soprattutto Fiorentina dovrebbero esser servite da lezione per i ragazzi di Pirlo, che ora non possono proprio più sbagliare.