Adesso viene il bello per i bianconeri. L'obiettivo dichiarato a inizio stagione da Marotta, e poi smentito, al momento opportuno, dallo stesso, di entrare nelle "Fab 4" è centrato. E a dirla tutta senza particolari problemi. Perchè anche se usato come arma d'attacco dai detrattori della Juve, questo Barcellona è stato davvero, poca cosa. E il Porto benchè meno. Ma questo non vuol dire che la formazione di Allegri non si meriti di stare dov'è ora, anzi. Ha dimostrato di saper essere cinica e sfruttare le occasioni capitate a tiro. E di non soffrire, o addirittura, capitolare, come altre squadre che avevano dimostrato un gioco migliore avevano fatto. Perchè come ampiamente dimostrato, la forza della Juve è nella difesa, e nella compattezza e la voglia di lottare di questo gruppo. Ma unito anche a talento e imprevedibilità in fase offensiva, capace di scaturire in gol qualsiasi occasione. Che si parli di azione, calcio piazzato, o contropiede. E dopo tutte queste belle presentazioni che fanno sorridere i tifosi dei bianconeri, i sorteggi gli hanno fatti sorridere ancor di più. Anche perchè proprio come accaduto con Bayern e Real, le due squadre più temute si autoelimineranno. Due squadre che hanno due validi motivi, oltre alla bellezza e al prestigio di vincere la Champions League, per farlo. L'Atletico Madrid, che dopo aver perso due cocenti finali proprio contro i blancos, una ai supplementari, arrivati per colpa di un gol su calcio d'angolo all'ultimo secondo. E l'altra ai rigori, dopo aver dominato la stragrande maggioranza della gara, questa volta Simeone non vorrà farsi scappare l'occasione. E magari vorrà lasciare l'Atletico Madrid da campione d'Europa, dopo aver vinto tutto. Visto che la coppa dalle grandi orecchie è l'ultimo pezzo che manca nella sua bacheca con i Colchoneros. E il Real Madrid, che dopo aver vinto "La Undecima" con lo stesso Zidane in panchina l'anno scorso, non vorranno solo vincere "la banale" Duodecima, ma centrare anche la cosiddetta doppietta. Cioè vincere la Champions League per due anni consecutivi. Che da quando ha assunto questa nuova denominazione, nel 1992, nessuno ci è mai riuscito. Ma soprattutto per aver trovato nell'urna, il desiderato Monaco. Ma attenzione ai Monegaschi di Jardim. Non solo hanno il dente avvelenato contro i bianconeri per l'eliminazione ai quarti di finale di due anni fà. Quando gli venne fischiato contro un rigore che in realtà era fuori area, ma hanno anche una straordinaria arma, l'attacco. Nelle 54 gare ufficiali disputate fin qui tra preliminari, campionato, gironi, coupe de France, coupe de ligue, e fasi finali champions hanno segnato la bellezza di 142 reti, con una media di 2,63 palloni infilati in porta a partita. Rendendolo di fatto l'attacco più forte d'Europa. Frutto di un gioco propositivo ed esplosivo dell'allenatore portoghese. Ma che non disdegna la fase difensiva, visto che la media per le partite tra campionato e champions non prevede più di un gol a partita. Insomma non è la squadretta che vogliono farci credere, e se è arrivata fin qui, non lo ha fatto per caso. E i dati appena esplicati ne sono la conferma. Insomma, una brutta gatta da pelare per la squadra di Allegri, a maggior ragione che i francesi a questo punto, non hanno più nulla da perdere. Ma questo si sà, vincere la Champions League non è mai facile. E' questi sono gli ostacoli da sormontare, se si vuole salire sul tetto d'Europa.