Nella vicenda Ronaldo ne ho sentite di tutti i colori, giustamente ognuno dice la sua, e io mi permetto di dire il mio pensiero in merito. Una cosa non trovo affatto giusta, e cioè che alcuni tifosi bianconeri cerchino perfino di "giustificare" Ronaldo e la Juve per i mancati provvedimenti disciplinari, mettendo la questione su un piano finanziario.
Non esiste!
Noi siamo tifosi e il nostro tifo, la nostra passione il nostro rispetto e devozione per la nostra squadra non ha niente a che fare con la finanza. Capisco che il calcio è cambiato, non sono stupido, capisco che ci sono situazioni che si giocano in altri ambienti oltre il campo, ma questi ambienti non sono un affare nostro.
Noi tifosi, paghiamo di tasca nostra per vedere, seguire, la nostra squadra e sapere che qualcuno che guadagna trenta milioni di euro all'anno può permettersi di mancare di rispetto a squadra, allenatore e società, personalmente a me non va bene. La Juventus da sempre ha saputo dare uno stile, una sorta di regolamento comportamentale che ognuno che arrivi ad indossare la nostra maglietta o comunque una carica ufficiale, deve attenersi ad un certo comportamento.
Abbiamo avuto nella nostra storia molti campioni di assoluto livello, da Sivori, a Platini, da Zidane a Del Piero, da Scirea a Buffon, e molti altri ancora, e tutti si sono sempre adattati al mondo Juve, e se qualche volta qualcuno non l'ha fatto, la Juve ha sempre preso provvedimenti.
Dallo sgabello di Bonucci, ai due chilometri a piedi con i bagagli di Camoranesi, a varie multe, tribune, e scuse ufficiali per tutti.

Questa volta la Juve ha sbagliato, spero sia la prima e l'unica volta che succede, perché permettere che un giocatore manchi di rispetto al resto dei compagni senza fare nulla può avere effetti antipatici all'interno dello spogliatoio. A noi, che a Dubai si vendano meno magliette se Ronaldo non gioca o viene sostituito non interessa, se gli sponsor mugugnano meno che meno, che il ritorno di immagine derivato da sponsor e diritti TV voglia che certe situazioni si verifichino, è un problema di chi deve fare tornare i conti. A me interessa che i ragazzi abbiano la certezza che sono considerati allo stesso modo almeno dal punto di vista del rispetto e del comportamento. A livello economico poi è un'altro discorso. Dobbiamo volerlo e pretenderlo. Se viene a mancare questo, inizia a mancare una parte fondamentale dell'essere juventino, quel qualcosa di speciale che si basa sul gruppo, sull'unione che ha sempre portato la Juve a beneficiarne molto.

Ronaldo non è alla Juve per amore, per tifo, per aiutare la squadra a vincere, lui è qui per se stesso. Per il suo smisurato ego, per i suoi record, per il suo personale palmares, lui gioca per se stesso e tutti dovrebbero giocare solo per lui. Una sua partita viene considerata vincente se è lui a farla vincere, in caso contrario si può andare via dallo stadio anche prima della fine della partita, mentre i tuoi compagni lottano fino all'ultimo per i tre punti, e alla fine esultano e si abbracciano tutti. Perché loro sono juventini, lui no. Lui è quello che non riesce a festeggiare una Champions appena vinta solo perché lui non è stato protagonista, per una volta, lui è quello che diserta le premiazioni quando sa che non è lui il vincitore, perché è bello alzare un trofeo con gli avversari che ti guardano e ti applaudono, ma lui se ne sta a casa.

Non è di questo genere di campioni che noi abbiamo bisogno, abbiamo avuto altri esempi. Tra qualche mese prenderà le sue cose e ci lascerà, andrà a trovare un'altra destinazione dove mettere in risalto se stesso, difficilmente sarà rimpianto. Lui è un'azienda a se stante, è un investimento, tutto vero, ma è un giocatore della Juventus profumatamente pagato e deve stare alle regole, e quando questo non succede ci dovrebbe essere quello che gli dice "hei ciccio, torna in panchina con gli altri e stai zitto".
Almeno io la vedo così.