Eccoci finalmente pronti ai nastri di partenza.

Come cavalli che scalpitano in attesa dello sparo dello starter per iniziare la loro corsa, così le Società di calcio, i giocatori, i tecnici, i media e i tifosi scalpitano in attesa del primo trillo di fischietto iniziale che sancisca il via al campionato di Serie A.

Mai come quest'anno la campagna di acquisti e vendite del calciomercato ha registrato un iter così combattuto, ricco di movimenti e azioni di disturbo esasperati. Le attese non sempre sono state suffragate da epiloghi del tutto graditi ai tifosi delle proprie squadre, ma si sa: FFP, bilanci in sofferenza, procuratori, esigenze tecniche e quant'altro hanno contribuito a creare un clima di discordia tra società e alleanze effimere tra altre, tese soltanto a risolvere problemi societari non solo tecnici, ma anche di natura finanziaria.

Parecchie società hanno dovuto necessariamente ricorrere alla formula del prestito in attesa di procrastinare l'operazione finale spalmando poi l'esborso del valore concordato in più di una rata annuale. Altre società hanno preferito lo scambio di giocatori a seconda l'esigenza tecnica da risolvere, ma altre ancora, aspirando a posizioni di alta classifica, hanno dovuto “obtorto collo” affrontare il sacrificio di forti spese per coltivare sogni di conquiste fino a ieri irraggiungibili.

 

La JUVENTUS, forte dell'impianto costruito costantemente in questi ultimi anni, a maggior ragione parte con i favori del pronostico, tantopiù sperando che gli acquisti effettuati durante questa estate, dovranno e potranno non solo reggere il confronto con le più grandi del campionato, ma sperando anche di aver fatto le giuste scelte per confermare le proprie ambizioni in Champion League.

In un trofeo europeo così difficile come è la Champions, dove la fortuna incide parecchio, è difficile pronosticare una squadra che possa arrivare in fondo aggiudicandosi la Coppa dalle grandi orecchie. I bianconeri ci proveranno ancora una volta e a questo proposito hanno provveduto a rinforzare alcuni reparti che abbisognavano di nuova linfa per ottenere quella competitività necessaria per primeggiare rispetto alle agguerrite contendenti.

Stavolta i bianconeri hanno scelto una strada tanto più tortuosa quanto più incerta per realizzare la conquista di quel trofeo, da parecchi anni assente nella bacheca juventina di Torino. Ronaldo ha accusato chiaramente l'esigenza di un supporto tecnico maggiore rispetto alla stagione precedente, pertanto non poteva non essere ascoltato. La dirigenza juventina ha pensato quindi, giustamente, di trovare l'inserimento delle giuste pedine nei reparti in cui qualche lacuna si era manifestata nella stagione appena da poco conclusa, ma soprattutto sostituendo il tecnico Allegri il quale aveva conquistato 5 scudetti senza mai fallire l'obiettivo e sfiorato più volte la conquista della Champions.

Ecco dunque giustificato l'acquisto di difensori fortissimi come De Ligt, Demiral e Danilo, svecchiando di parecchio il settore più delicato di tutta la compagine: la difesa. Questa operazione però ha richiesto il sacrificio di 3 importanti pedine come Cancelo, Spinazzola e Barzagli che sicuramente, al netto delle inevitabili esigenze finanziarie, avrebbero dato un grande contributo a tutto il reparto arretrato della squadra.

Il centrocampo è un altro settore in cui si sono palesate lacune determinanti durante la stagione precedente, pertanto la dirigenza juventina si è adoperata per innestare nel tessuto del centrocampo bianconero 2 importanti pedine atte a completare un reparto in cui la forza fisico-atletica associata alla tecnica adeguata garantirà la necessaria compattezza di tutto il reparto. Si tratta di Aaron Ramsey e Adrien Rabiot, due nazionali del loro paese di appartenenza che rappresenteranno il valore aggiunto in questo reparto, in cui la manovra iniziale e le giuste geometrie dovranno essere il motore essenziale per alimentare la macchina che gestirà Maurizio Sarri. Il toscano ex tecnico del Napoli e poi del Chelsea è stato scelto dall'entourage bianconero per imprimere un gioco più spettacolare e alquanto più redditizio, soprattutto in fase realizzativa a completamento degli schemi, la cui bontà tecnica è stata lungamente collaudata dal tecnico nei club da lui allenati in precedenza e soprattutto quando il Napoli ha sfiorato la conquista dello scudetto due stagioni orsono.

E' convinzione da parte degli operatori tecnici, da parte dei media e da tutta la tifoseria, che anche quest'anno, pur con le distanze accorciate dalle altre pretendenti per la vittoria finale, lo scudetto ancora una volta sarà appannaggio della compagine juventina, ma si deve aggiungere che stavolta sarà una lotta più combattuta fino all'ultimo con distacchi minimi in classifica.

 

Il NAPOLI, certamente la squadra più accreditata per contrastare l'egemonia juventina, sarà in grado di aver acquisito quella giusta mentalità assumendosi il ruolo di prima squadra rivale dei bianconeri. Già nel finale della scorsa stagione la squadra di Ancelotti ha dimostrato di possedere finalmente la personalità che questo compito richiede. Anche fra i partenopei ci sono stati dei potenziamenti per rinforzare alcuni settori come ad esempio la difesa in cui spicca l'acquisizione del difensore centrale ex romanista Manolas, giocatore chiamato dall'entourage azzurro per sostituire Albiol. Anche Di Lorenzo difensore ex Empoli, sarà inserito nello scacchiere difensivo con compiti propulsivi allo scopo di ravvivare la manovra offensiva della squadra.

A centrocampo il Napoli ha provveduto a rilevare Elmas dal Fenerbace, voluto da Ancelotti per le sue particolari doti tecniche. Molto duttile nei ruoli, egli è capace di interpretare bene pure il ruolo di regista di una compagine, portando sicuramente del valore aggiunto a tutta la squadra che già si avvale di grandi campioni e il cui direttivo tecnico ha appena provveduto a portare a Napoli Hirving Lozano, attaccante messicano che tutti abbiamo ammirato sia ai mondiali del 2018 in Russia e sia pure al PSV Eindhoven in Champions League. La punta esterna è molto dotato tecnicamente, fa spicco la sua indubbia capacità nel saltare il difensore avversario essendo capace di partecipare efficacemente alla manovra con azioni veloci e tempestivi inserimenti in area avversaria e finalizzando in rete le azioni offensive con tiri precisi a seguito di rapidi smarcamenti. Lozano rappresenta una ben valida alternativa a Insigne qualora il numero 24 partenopeo decidesse di scegliere altri lidi o poter rappresentare una pedina di scambio alternativa per l'acquisizione di James Rodriguez da parte dello staff tecnico degli azzurri partenopei. Resta sempre aperto poi il discorso per l'affare Icardi. Qualora il centravanti argentino si decidesse di accettare il trasferimento a Napoli (Wanda Nara permettendo...), Milik approderebbe a Milano in cambio di un dovuto compenso. Questa operazione (che io personalmente ritengo di difficile se non di impossibile realizzazione) potrebbe risolvere il nodo complicato della “querelle Icardi”, ammesso e non concesso che si possa addivenire a un serio accordo fra le due società, il giocatore e il suo procuratore / procuratrice in questione...

In definitiva il Napoli ha le carte in regola per fare meglio della passata stagione e le sue ambizioni sono in rialzo specie se consideriamo che Ancelotti dovrà guidare un gruppo molto compatto, ben dotato tecnicamente e soprattutto ben collaudato.

 

L'INTER. Si può tranquillamente affermare che la Società nerazzurra abbia instaurato l'anno del Termidoro. Si sapeva che nell'ambiente neroazzurro ci fosse tanto bisogno di rinnovamento. Ma le innovazioni che già sono state avviate non riguardano solo l'aspetto tecnico. L'arrivo di Marotta infatti ha dato il via a un processo di cambiamenti radicali in seno alla Società che, in passato ha sempre dato l'impressione di non appartenere alla schiera delle grandi aziende calcistiche.

Instaurare una nuova era in cui mettere ordine, sia in campo come anche negli uffici amministrativi, è stato oltremodo complicato, ma la Società, in toto, ha trovato il coraggio di rinnovarsi operando alcune rivoluzioni esemplari. L'ambizione di tornare ad essere tra le protagoniste del campionato ha determinato le prime scelte già dal mese di Febbraio scorso quando fu contattato Antonio Conte per riversare alla Pinetina nuovi metodi e nuove strategie tecniche. Si è ricomposta l'accoppiata tecnica Conte – Oriali che tanto successo riscontrò in Nazionale sfiorando la clamorosa affermazione agli Europei del 2016.

La squadra neroazzurra si presenterà al via con la convinzione di fare bene e di poter accorciare il gap che la separa dalla vetta della classifica. Importanti acquisti sono già stati effettuati:

Godin, Bastoni, Di Marco, Lazaro, Sensi, Barella, Agoumé, Lukaku e (in imminente arrivo) Alexis Sanchez . Senza contare poi che la chiusura del mercato è ancora di là da venire e si potrebbero prefigurare altri colpi in arrivo.

Tra il nutrito numero di giocatori ceduti dai neroazzurri spiccano le partenze eccellenti di Perisic e Nainggolan, mentre per Icardi si prospetta una cessione quasi inevitabile verso Napoli.

Mi permetto di suggerire a Icardi che, se sua volontà è quella di voler giocare nella prossima stagione, allora si accontenti di un ingaggio non superiore rispetto a quello che percepisce all'Inter attualmente, ricordandogli le parole di Seneca nelle lettere a Lucillo in cui il filosofo prese lo spunto da Epicuro quando quest'ultimo affermò: “E' nobile cosa la povertà accettata con gioia”.

Infatti sono parecchi i giocatori che difficilmente si accontentano di un ingaggio dal valore di 4/5 milioni di euro. Essi lo considerano un ingaggio da poveri nel loro mondo parallelo, che si fonda e si regge idolatrando esclusivamente il dio denaro!

Ma a mio parere, la vera povertà di tanti giocatori è quella che alberga in fondo ai loro cuori!

 

Il censore