Il 20 gennaio 2021, dopo tre giorni dalla prestazione incolore contro l'Inter, la Juventus ha alzato al cielo il suo primo trofeo della stagione battendo strategicamente (e un po' fortunatamente) il Napoli detentore della Coppa Italia. Una partita a tratti noiosa, molto tattica e giocata a ritmi bassi, le due squadre per oltre un'ora si sono studiate cercando di applicare, senza successo, quello preparato in allenamento.

La Juventus, in linea con la filosofia di Pirlo, ha cercato di imporre il gioco inserendo nella propria mediana un palleggiatore puro come Arthur liberando quasi totalmente Bentancur dai compiti d'impostazione. Il Napoli invece, riprendendo la partita dell'Inter, è arrivato al Mapei Stadium con l'intento di far giocare la Juventus aspettando compatto il momento giusto per ripartire e sfruttare Insigne, Lozano e Zielinski in campo aperto. 
Alla fine l'ha spuntata la Juventus che, al netto delle tre sfortunate azioni del Napoli, l'ha preparata decisamente meglio dei rivali imbrigliando le trame di gioco della squadra di Gattuso. La differenza, cosi come contro l'Inter, l'ha fatta il centrocampo, che questa volta si è dimostrato equilibrato e adatto alla situazione.
Quando la palla era in possesso di Ospina (fase di non possesso juventina), Arthur si proiettava in avanti per schermare, in collaborazione con Kuluveski, i due mediani del Napoli costringendo il portiere colombiano a cercare la palla lunga su Petagna marcato da Bonucci, o l'apertura sugli esterni quasi sempre raddoppiati dai due centrocampisti esterni. E mentre il brasiliano ex Barcellona rompeva la linea di centrocampo avanzando quasi in zona dei trequartisti, Bentancur arretrava la sua posizione per schermare Zielinski limitando così il giocatore più in forma del partenopei. E non è un caso che il grande assente della serata sia stato proprio il trequartista polacco. Il centrocampo bianconero, se pur ancora con alcune defezioni importanti, ha battutto tatticamente quello azzurro. 

Della Juventus non ha funzionato perfettamente la fase di possesso, sicuramente per meriti del Napoli, ma soprattutto per una prestazione opaca di Ronaldo e Kulusevki, positivi in fase di non possesso, ma imprecisi e per alcuni tratti inesistenti in fase offensiva. Dell'impostazione Juventina, contrariamente alla partita con l'Inter, ha funzionato il centrocampo con Bentancur, Arthur e Mc Kennie ancora una volta sugli scudi. L'ex Gremio si è distinto, cosi come contro il Cagliari e il Barcellona, per la sua proprietà di palleggio donando tranquillità e fluidità alla manovra bianconera e non è un caso che quest'anno Bentancur abbia regalato prestazioni di alto livello ogni qualvolta il brasiliano partiva titolare. I due, in collaborazione con Mc Kennie, si completano perfettamente e sembrano essere i più adatti agli schemi fluidi di Pirlo. Il Texano ex Shalke, autore del fallo da rigore, ha regalato l'ennesima prestazione di livello ricoprendo il doppio ruolo solito di Ramsey dividendosi tra la fascia destra  e l'area di rigore avversaria orfana di Morata, e per lunghi tratti abbandonata da Ronaldo e Kulusevki.

La Juventus è arrivata molto spesso a ridosso della trequarti, ma è mancata quasi sempre nell'ultima giocata, è qui che Pirlo deve maggiormente lavorare anche se, paradossalmente, il problema sembrerebbe essere Cristiano Ronaldo non ancora dentro gli schemi del nuovo tecnico bianconero.