Stasera la partita col Maccabi era da vincere a tutti i costi, anche di corto muso, pena la necessità di salutare anzitempo la UCL e i tanti soldini che farebbero tanto bene al nostro asfittico bilancio. 
Mentre inizio a scrivere l'articolo, l'inquadratura del campo di gioco mostra l'impianto di irrigazione che bagna ogni singola zolla. Mi sorge una domanda: ma se già è difficile passarsi la palla sull'asciutto, perché vogliamo complicare la vita a questi poveri ragazzi, facendoli giocare sul terreno umido e scivoloso? Se qualcuno conosce la risposta, attendo lumi.

La partita comincia  bene: per i primi 20 minuti, la Juve occupa la metà campo israeliana con buona costanza, Vlahovic nel giro di due minuti al 12' e 13' sfiora il gol per due volte (prima il suo tiro viene deviato da Cohen in angolo, poi la fretta tradisce DV9 che piazza a lato per anticipare il portiere). Poi, come da copione, nella parte centrale del primo tempo i bianconeri si prendono una pausa. I verdi di Haifa, che in fase difensiva stanno tutti dietro la palla, cominciano a guadagnare metri e, pur non creando particolari pericoli, diventano fastidiosamente presenti sulla trequarti bianconera. L'impressione è che con un po' di pressing e di convinzione in più, la Juve potrebbe agevolmente controllare il Maccabi. I nostri decidono invece di aspettare l'avversario troppo bassi e vicini alla propria area, di pressing nemmeno l'ombra. Paredes in mezzo sembra il più in difficoltà, i lampi migliori arrivano dal Fideo. 
Quando ormai tutto fa pensare ad un primo tempo a reti inviolate, ecco la svolta. Finalmente, riusciamo a recuperare palla appena fuori dall'area dei verdi, palla filtrante di Di Maria per Rabiot e appena dentro l'area il francese insacca con un bel pallone sotto la traversa. Bella azione, 1-0. 
 Juve ancora pericolosa al 43' sempre con Di Maria che imbecca De Sciglio. Il cross del sosia di Keanu Reeves viene deviato sul secondo palo, dove Vlahovic non riesce ad intervenire. Dopo un solo minuto di recupero, tutti a farsi un mocaccino. La Juve, pur non facendo cose eclatanti è in vantaggio.

Il secondo tempo si apre al 51' col raddoppio dei bianconeri: ancora Di Maria lancia in profondità Vlahovic, che arriva solo davanti a Cohen e lo buca, 2-0. Fino al 70' la Juve fa girare bene la palla e il terzo gol sembra nell'aria. In effetti, al 64' Vlahovic la butta dentro: si infila tra i centrali in maglia verde e insacca a tu per tu col portiere. La gioia per la doppietta dura poco, perché il VAR rileva in fuorigioco la fronte e una ciocca di capelli del serbo, che sorride amaro mentre torna a centrocampo.
La giostra dei cambi sembra rinvigorire il Maccabi, mentre toglie qualche certezza ai nostri. Al 76' gli israeliani riaprono il match: Chery lancia in profondità per David, che salta il portiere polacco in uscita disperata (ma poteva anche stare in porta...) e segna a porta vuota.
Seguono 5 minuti di sbandamento vero e proprio: alla Juve viene il braccino, David e Atzili vanno vicini al pareggio, si insinua la Fifa che non si vince neanche oggi. Per fortuna, Rabiot decide che è giunto il momento per la sua prima doppietta da quando è in Italia e su corner di Di Maria (ancora lui!) insacca di testa: 3- 1.
C'è ancora tempo per:
qualche sortita in avanti dei verdi, che provano a riaprirla;
vedere Kean al 90' che, entrato in area, spara il pallone in bocca a Cohen mancando il 4 - 1;
prendere nota del secondo palo colpito da Atzili al 92' (tre pali complessivi colpiti dagli israeliani). 

Dopo 4 minuti di recupero e qualche apprensione di troppo nel finale, la Juve porta a casa i tre punti.
Ora, nel volgere di pochi giorni ci sarà da lottare col Milan in campionato e ad Haifa per il ritorno col Maccabi: due tappe importanti per provare a rilanciarsi in entrambe le competizioni, portandosi dietro i soliti dubbi.
I bianconeri sono ancora troppo altalenanti, se vanno in vantaggio cercano di gestire praticamente smettendo di giocare, se subiscono una rete attraversano parecchi minuti di confusione e timore.
Qual è il vero volto della Vecchia Signora?