Il calciomercato si è chiuso, le porte dell'Hotel più famoso di Milano e d'Italia non hanno segnato trambusti se non per le proteste dei suoi dipendenti. Altra triste storia d'Italia. Storie di Calciomercato raccontano di gennaio come la finestra di transizione, il mercato di correzione. Oggi più di ieri una sessione poco esaltante, al limite dell'inutilità. Allegri aveva chiesto alla dirigenza Juventina grandi nomi, o tanto valeva restare così come si è. Non è un segreto che le operazioni Juventine più fruttuose sono quelle relative a parametri zero ed acquisti indovinati senza mettere troppo mano al portafogli. Pogba, Pirlo, Vidal, Morata sono costati meno dei vari Martinez, Elia, Anelka, Krasic. Allegri lo sa e punta su investimenti oculati, sicuri, importanti. Come dire, meglio pochi ma buoni di certo, prima dei gregari son preferibili altri "grandi nomi" su cui costruire una squadra in grado di competere con le grandi rivali europee. Mentre lo stesso allenatore non vuole rischiare lo sperpero del budget su giocatori, vedi Hernanes, destinati a comporre al più la panchina bianconera. Non essendo possibile arrivare ai giocatori desiderati proprio in questi giorni (su tutti, Gundogan), questa volta Marotta ha preferito non investire inutilmente. Questa decisione, è bene dirlo, è stata influenzata da un periodo particolarmente felice per la Juventus. Sono dodici le vittorie di fila in Campionato, senza contare quelle in Coppa Italia. Un convincimento maturato durante dicembre e gennaio e che vedeva gli uomini di Allegri al completo e già in grande spolvero, come si suol dire in "formato Champions". Sarà stata la scelta migliore? Gli stop di Mandzukic e Asamoah, compreso quello di Khedira (più avvezzo all'infermeria che al campo, così come il ghanese), incutono più di qualche dubbio. La Juventus si presenta alle porte degli ottavi di Champions probabilmente costretta a far uso dei suoi "Jolly" di centrocampo, da Sturaro a Pereyra. Gente che paradossalmente è stata meno impiegata durante l'anno ma che è chiamata a grandi prestazioni anche dopo essere rientrata dagli infortuni. Marchisio è l'uomo che corre di più tra gli undici schierati, e gioca ogni partita. il suo sostituto Hernanes non è al suo livello e non garantisce la stessa copertura in difesa. Un infortunio del principino sarebbe letale. Mentre in attacco sono solo tre gli uomini costretti a gonfiare più volte la rete, con il dovere di non stancarsi mai e vivere momenti di grazia perenni. E se le cose dovessero andar male contro la corazzata tedesca e la fuga inesauribile del Napoli? Ecco allora che le scelte effettuate nel mercato d'inverno potrebbero pesare su una stagione, è bene dirlo, che può segnare un record unico per lo scudetto, dopo una partenza così pessima; ma che bene può essere anche prossima al fallimento, con l'uscita dagli ottavi di Champions e il secondo posto dietro un Napoli senza voglia di fermarsi. Non resterebbe che la Coppa Italia. Mercato Juve, solidità e risultati, sino a prova contraria. Sino al rush finale.