Se c'è una cosa che la Juve riesce a fare magnificamente è unire i tifosi nel momento della sconfitta, e come lo fa lei nessuno ci riesce.
A parte i non juventini, che ovviamente gongolano ad ogni sconfitta dei pluricampioni in carica e sminuiscono il valore della Vecchia Signora, anche i tifosi bianconeri non si lasciano scappare l'occasione per attaccare squadra, allenatore e società, perché il tifoso juventino non prende mai in considerazione la sconfitta come una reale possibilità. E quindi per quei pochi giorni in cui questo accade, in una sorta di realtà utopistica juventini e resto d'Italia si trovano uniti.
Ricordo ancora quando alla conquista dell'ottavo scudetto e supercoppa italiana, il tifoso juventino in una sorta di immaginario culinario, interpretato da un grassone sazio, con la camicia unta da l'ennesimo pasto senza limite, ruttando a tavola sbiascicava frasi del tipo "ora basta scudetti e coppe nazionali, bisogna giocare bene", oppure "ora possiamo anche non vincere più, l'importante è iniziare un percorso che porti a un calcio diverso".
Bene, oggi quelli stessi tifosi sono gli stessi che si stanno autoflagellando e facendo Tafazi, nonostante il primo posto in serie A e l'approdo agli ottavi di Champions come prima del girone, per un paio di sconfitte e una supercoppa italiana persa. Siamo onesti, la Juve non dà ancora segnali incoraggianti su un cambio di rotta tanto voluto, in realtà si nota anche un piccolo peggioramento nella gestione delle partite, e i troppi gol subiti non sono pareggiati da altrettanti gol fatti.

Ma la colpa di chi è? Sì perché alla fine bisogna sempre trovare un colpevole, e quindi il mio tentativo è quello di fare il punto della situazione lasciando da parte simpatie, antipatie o gusti personali. Non ho la presunzione di essere un portatore sano di verità, non ho talpe all'interno dello spogliatoio o del CDA bianconero, ma mi affiderò ai miei quasi 50 anni di esperienza, alla mia conoscenza del calcio seppur da umile appassionato.

Partiamo dalla testa, perché il pesce puzza sempre dalla testa, il presidente Agnelli, ambizioso e visionario si è affidato al duo Paratici e Nedved per la gestione tecnica della squadra, e di conseguenza ha avallato il cambio di allenatore e sicuramente avrà dettato le linee guida da seguire, poi che il duo lo abbia fatto bene o male è un'altra cosa. Veniamo a Paratici e Nedved, il primo al vero esame da direttore, dopo Marotta, il secondo con più poteri, si sono trovati subito in difficoltà nella scelta dell'allenatore, perché dall'esonero di Allegri alla conferma di Sarri sono passati troppi giorni per credere che Sarri fosse stata l'unica strada percorsa, personalmente credo sia stato più un ripiego.
Ripiego perché i due, che avranno dei difetti ma probabilmente di calcio ne sanno qualcosina, soprattutto Pavel, sapevano quanto la rosa a disposizione fosse lontana dalle caratteristiche del tecnico toscano e quindi avrebbero, forse preferito altro. Poi da come è andato il mercato, è difficile capire realmente cosa avevano in mente, vendendo Dybala, Higuain, Mandzukic, Kedira, Matuidi, chissà chi sarebbe arrivato ai loro posti, forse giocatori più Sarriani? Mah!
Fatto sta che in uscita nulla è andato come previsto, e così la società ha consegnato una rosa in primis non migliorata rispetto la precedente, ma anche più vecchia e logora, con evidenti errori di valutazione. Sì perché la Juve più bella, quella che ha anche giocato un buon calcio è stata, secondo me, la prima di Allegri, quella della finale di Berlino, quella con Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio a centrocampo a formare un reparto perfetto. La classe di Pirlo, la potenza di Vidal e l'imprevedibita' di Pogba, con una marea di gol segnati dal reparto. Ora pensare solamente che Pjanic, Kedira, Matuidi possano solamente essere scritti vicino a quei nomi è da pazzi. Il centrocampo della Juventus è mediocre, mal assortito, vecchio e inferiore alla maggior parte delle squadre europee e alcune italiane. E considerando che dal centrocampo tutto si crea e tutto si rovina abbiamo già una risposta.
Questo centrocampo non può reggere il tridente e dare equilibrio e copertura alla difesa, non può giocare col trequartista perché non c'è in rosa un giocatore del genere, e ha molti giocatori sui quali non si può fare affidamento, come Costa e Ramsey su tutti. L'unico giocatore con un certo spessore tecnico e fisico è Bemtancour.
In avanti non ci sono grossi problemi, anche se Ronaldo è calato parecchio, il problema è che non c'è supporto. La difesa ha problemi sugli esterni molto evidenti, De Sciglio e Danilo sono buone alternative, ma o titolari non convincono, anche loro pregiudicati dal centrocampo. Ma onestamente non me la sento di tirare la croce addosso a nessun giocatore perché dal punto di vista dell'impegno, della professionalità della serietà tutti stanno dando il meglio, il limite tecnico o anagrafico non è una colpa su cui scagliarsi inutilmente.

E Sarri? Bhe anche in questo caso chi lo ha scelto sapeva, o avrebbe dovuto sapere, cosa prendeva. Il gioco di Sarri è bastato su dettami e giocatori particolari e se non gli metti a disposizione una rosa adatta è tutto abbastanza inutile, un po come chiamare uno Chef stellato specializzato in dolci e mettergli davanti degli ingredienti salati o carne.
Qualcosa sicuramente farà, ma nulla di speciale. Poi ovviamente anche l'allenatore dovrebbe avere anche delle doti camaleontiche in grado di adattarsi al meglio alla situazione e tirarne fuori il meglio, mentre se continuerà a sbattere contro il muro, la vedo dura per lui. Diciamo che già è partito male non riuscendo a convincere Ronaldo a fare la prima punta, lì già un primo cruccio per i suoi progetti.

Prima di concludere un piccolo richiamo ad Allegri. Il tecnico troppo spesso criticato per il gioco, anche dal sottoscritto, sta pian piano sorgendo l'idea che tutto sommato con la squadra a disposizione non si potesse poi fare molto di più dal punto di vista del gioco, i giocatori quello sanno fare e quello hanno fatto, e lui è stato comunque bravo a portarli dove è riuscito, e quando ha avuto a disposizione delle rose più competitive ha raggiunto due finali Champions eliminando prima il Real Madrid, poi il Barcellona e questo molti lo hanno dimenticato troppo in fretta.
Il grande calcio viene fuori o da grandi campioni, quelli che la Juve non ha, o frutto di un percorso allenatore/società di qualche anno, dove una società progetta una squadra in base alle richieste dell'allenatore, tipo Liverpool/Kloop, e anche qui ho seri dubbi che a Torino prendano questa strada investendo su Sarri. Nel frattempo, dobbiamo essere realisti, non credere a chi ci vuole far passare per fenomeni a tutti i costi, per poi demolirci. Siamo una buona squadra, e potremmo esserlo a costi molto molto ma molto più bassi degli attuali.
 
Quindi in conclusione credo che la società non abbia operato bene e tecnicamente ne economicamente portando la Juve con un monte ingaggi monster ma con risultati normali. C'è da lavorare parecchio, sfoltire la rosa, abbassare il monte ingaggi e ripartire con pochi innesti ma di qualità elevata.