La Coppa dei Campioni, o Champions Legue, sogno, incubo, speranza e ossessione per molti. 

Sicuramente per la Juve e i suoi tifosi sono state molte di più le delusioni rispetto alle gioie. Dal 1996 quando la Juve di Lippi centro' l'obiettivo al primo colpo, a Roma allo stadio Olimpico, battendo ai rigori i lanceri dell'Ajax, la Juve poi conobbe solo sconfitte nelle altre cinque finali disputate. In ordine, Borussia, Real Madrid, Milan, Barcellona e ancora Real Madrid.
Queste sconfitte in finale, più altre eliminazioni nei turni precedenti, hanno fatto nascere una sorta di ossessione verso questa coppa. Un tassello che continua a scappare in casa bianconera. Una mancanza questa che stride con il strapotere continuo in patria, ma che puntualmente non riesce a portare fuori confine. 

Ci possono essere mille motivazioni più o meno plausibili, da una questione di mentalità da sfortuna, da stile e filosofia di gioco più nostrana che internazionale, fatto sta che a differenza di altri club, questo obiettivo resta una chimera.
Il Milan, che in questo ambito può insegnare molto, quando arriva in finale, difficilmente sbaglia, e anche l'Inter, ci arriva meno, ma quando arriva la fa sua. Quindi per i tifosi non juventini, questa maledizione bianconera diventa strumento per semplici sfottò, ma anche per sminuire quanto di buono fatto in Italia, esercitando il fatto di asserire che chi non vince in Europa, non può essere preso davvero come top club, mentre parte dei tifosi juventini si difendono dicendo che comunque è importante esserci ed arrivarci in finale piuttosto che sparire per anni e anni. Comunque sia, una Champions ora sarebbe una chiusura del cerchio, un dare senso compiuto a quanto fatto in questi ultimi anni.

Ossessione dicevamo no? In un certo senso sì, nonostante le dichiarazioni di facciata degli interpreti che ogni anno fungono da pompieri e gettano acqua sul fuoco, la coppa dalle grandi orecchie è senza dubbio l'obiettivo dichiarato di questa stagione. Per la prima volta, quest'estate nel tradizionale ritrovo di Villar Perosa, lo stesso presidente Agnelli ha messo la conquista della coppa al primo posto. E come poteva essere altrimenti, con la squadra che si ritrova impreziosita dall'arrivo del fenomeno Ronaldo? 

Detto questo, però, quest'anno l'ossessione per questo obiettivo è minore di altre volte. Il perché è semplice. La Juve è concentrata su altri progetti e altri aspetti. L'arrivo di Ronaldo è stato un punto di partenza per quel viaggio che deve portare i bianconeri ridurre, pareggiare il gap di fatturato e globalizzazione del brand J in ogni angolo del mondo. Sicuramente una vittoria in Champions sarebbe importante, ma più per l'aspetto sportivo. Se consideriamo che il Manchester United è stata per anni la società più ricca al mondo ed ora è ancora al terzo posto con 520 milioni di fatturato, ha solamente una Champions in più rispetto alla Juve, questo significa che per vendere il proprio brand ci vuole altro oltre alle vittorie.
Sicuramente l'interesse maggiore arriva dai giocatori, più campioni globali hai in squadra, più sei visibile e trovi riscontri nel mondo. Ronaldo insegna. Ed è proprio questo aspetto che la Juve sta cercando di curare nel miglior modo possibile, avendo ora una solidità e delle possibilità economiche che gli potrebbero permettere di arrivare a giocatori insperati solo poco tempo fa. Da qui il fatto che Ronaldo è stato solo un apripista ad altre eccellenze che potrebbero vestire il bianconero.
Messo a segno, a zero il colpo Ramsey, indiscrezioni abbastanza plausibili portano sulla pista Salah. Il Messi d'Egitto che sta facendo cose straordinarie col Liverpool sia in Premier che in Champions, potrebbe essere il prossimo investimento monster della Juve. Che non solo prenderebbe un'altro e vero fuoriclasse assoluto di livello mondiale, ma per il discorso del brand, aprirebbe un ponte verso l'Egitto e dintorni ora inesistente. 
Certamente oggi è solo un indiscrezione, ma c'è da scommettere che la Juve investirà pesantemente su un'altro top player. È probabile che verrà sacrificato qualcuno, Costa, Pjanic, Sandro, Dybala, tra i papabili. Sono risorse che possono essere messe sui vari piatti delle trattative coi club, visto l'interesse per questi giocatori.
Da tenere sotto controllo anche le piste Mbappé, Icardi, che potrebbero essere più calde di quanto si possa pensare. 

Ora la speranza passa dal campo, dove comunque il poter avere un trofeo come la Champions da esibire sarebbe un biglietto vincente sotto tutti i punti di vista.