Nel 1967, per la prima volta, Juve-Inter diventa il “Derby d’Italia” grazie alla penna di Gianni Brera. Quella di stasera sarà la sfida n°171, ogni anno l’incontro più sentito.  

Eh già, considerarla una semplice sfida in campo sarebbe riduttivo! Juve-Inter è l’incontro fra due storie, due boxer che combattono fino all’ultimo colpo, due destini spesso correlati ed opposti.

Spesso la storia ha dimostrato come il destino dell’una dipendesse dall’altra, sia in negativo che in positivo. Sempre in voga, mai amici!

Eppure vi sono stati dei momenti in cui questo filo, che lega le due identità, avrebbe potuto spezzarsi in modo definitivo. È facile ripensare, immediatamente, agli avvenimenti tormentati di Maggio 2006, l’avvento burrascoso di “calciopoli”. Il crollo delle certezze bianconere, seguite da un’apoteosi nerazzurra … durata relativamente poco. Non entriamo nel merito; ci sarebbe altro da dire riguardo ad un periodo calcistico buio per il calcio italiano.

Un’analisi numerica dimostra come la sfida sia stata tutt’altro che equilibrata, i numeri parlano chiaro: l’Inter è stata la squadra contro cui i bianconeri hanno vinto più partite in Serie A (81), poco più della metà le vittorie dei nerazzurri (46) ed i pareggi (43). Il trend del match è visibilmente peggiorato dando uno sguardo dal 2010 in poi; su 16 incontri (Serie A) ben 9 sono vittorie juventine, 5 pareggi e solo 2 vittorie nerazzurre.

È chiaro che la crescita esponenziale del mondo Juve ha prodotto un evidente disequilibrio tra le due società; è ovvio come le varie vicissitudini in casa Inter abbiano inciso pesantemente sull’aumento del gap.

In tutto ciò, è possibile ipotizzare che nel giro di pochi anni l’Inter riesca a migliorare questo trend negativo? Può accadere a determinate condizioni, di sicuro l’Inter sta gettando delle ottime basi per un futuro più roseo. La ricerca della continuità deve essere l’obiettivo principale; una buona programmazione e delle scelte più mirate, saranno gli strumenti per provare a raggiungere questo traguardo.                        Seguendo il modello Juve, potrebbe, lo stadio di proprietà, essere un passo decisivo per il definitivo salto di qualità della squadra meneghina?

Marotta docet …