Parafrasando il titolo di un grande successo letterario di Umberto Eco, si può dire che la Juve vince in nome e in virtù della rosa che ha a disposizione. Anche contro la Lazio, la vittoria è arrivata grazie all’apporto decisivo dei giocatori della panchina, che sono subentrati nel finale della gara. Non è la prima volta che succede in questa stagione; e non sarà nemmeno l’ultima. Max Allegri lo va ripetendo da diverso tempo: dopo un’ora, diventa un’altra la partita;  e a farla cambiare è soprattutto la qualità dei tre nuovi giocatori che si possono mandare in campo.

La vittoria sulla Lazio ha fatto gridare allo scandalo numerosi esteti del pallone, per il modo come è stata ottenuta dai bianconeri; tutti siamo concordi nel dire che la formazione di Inzaghi ha fatto una grande partita. Soprattutto nel primo tempo si è vista a tratti una superiorità netta della squadra bianceleste, che si è protratta fino a metà ripresa; poi i cambi della panchina ci hanno  raccontato un’altra partita e un’altra verità.

E’ evidente che se tu a mezz’ora dalla fine puoi mandare in campo gente come Cancelo e Bernardeschi -  oltre a Chiellini che era già subentrato a Bonucci nel finale del primo tempo – hai molte probabilità di cambiare non solo il corso della gara ma anche l’esito.
Si può dire che la Juve con Allegri ha inaugurato un modo nuovo di gestire una squadra di calcio; non più undici titolari inamovibili, ma 22 giocatori  tutti di grande qualità che vengono fatti ruotare secondo le necessità del momento e della gara. Non una sola Juve; ma tante Juve, in tante occasioni e nello stesso Campionato.

Cambiano i tempi e tutto cambia – mi viene di pensare a Panini e alle irrinunciabili figurine; sai che rompicapo nel dover mettere insieme la formazione titolare della Juve stagione 2018/19.
Probabilmente è questo il prezzo da pagare per questo nuovo modo di gestire una squadra di calcio; l’impossibilità di poterla ricordare nel tempo con la solita piacevole litania, che a caso mi viene in mente: Albertosi, Martiradonna e Zignoli, Cera, Niccolai e Tomasini ecc. ecc.

Fra cinquan’anni, quando si vorrà ricordare ad esempio la formazione della Juve, bisognerà guardare il PC, ed andare a vedere il numero della partita, la data e l’avversario.