A stento riesco a dare un significato razionale alla gara, già praticamente vinta dalla Juventus, e poi persa in situazioni paradossali. Nella mia carriera professionale non mi era mai capitato di assistere a dei bagliori di gioco milanisti così frastornanti. In pochi minuti si è passati da una quasi certa vittoria dei bianconeri ad una bruciante sconfitta della stessa squadra di Sarri. Tutto per colpa di un rigore. Diciamo subito che sarà necessario porre un freno a penalty cervellotici e così decisivi nell'economia di una gara. Già a Sportitalia, in qualità di ospite, avevo posto l'accento sulla svolta che Guida ha dato alla partita. Non parliamo della Juve ma in generale. Rigori a go-go che possono e spesso trasfigurano l'esito di un confronto. Insomma i rigori andrebebro assegnati con il contagocce e quando c'è dolo e specificità nel fermare irregolarmente un avversario. Senza quel rigore, si può dire senza tema di smentita che la Juve aveva la partita in tasca. E questo al di là dell'assenza di Dybala, di De Ligt e delle bischerate dei singoli (vero Alex Sandro?) Per non parlare di Bernardeschi che si produce nel solito compitino dal 5 al 6. Nota positiva della serata la crescita di Rabiot che ha trovato il suo punto apicale nella travolgente azione personale con il suo antologico gol. E adesso la Juve deve solo guardare avanti perchè due obiettivi sono ancora alla sua portata.