L’estate sta finendo” cantano i Righeira. Siamo in quel periodo. Non si giunge ancora al punto in cui gli ombrelloni si chiudono, ma il cuore della stagione è superato. Per proporre un parallelo con un tipico frutto di stagione, abbiamo mangiato lo zuccherino del cocomero. La zone è meno dolce, ma forse ancora maggiormente fresca e dissetante. Così vale anche per il calciomercato. Attenzione perché entriamo nei cosiddetti “Giorni del condor”. Sono quelli in cui potrebbe accadere di tutto. Qualche società, magari rimasta precedentemente in sordina, addiviene, magari, a colpi particolari. Ricordo Galliani con Ibra e Robinho. Era il 2010-2011 e quel Milan vinse poi lo Scudetto. Pure la Juventus ha recentemente vissuto un’esperienza simile. Accadde dopo il primo triplete sfiorato da Allegri. I bianconeri videro partire Vidal, Pirlo e Tevez. Arrivarono presto a Khedira, Dybala, Mandzukic e Lemina. Sul filo di lana, però, sbarcarono Hernanes, Alex Sandro e Cuadrado. Questa volta sarà uguale?

E’ una domanda a cui verrà risposta a stretto giro di posta. Al massimo serviranno 2 settimane. Intanto, però, i piemontesi si godono un mercato economicamente oculato. E’ stato diverso da quello degli ultimi anni. Oltre che all’emergenza finanziaria, ciò potrebbe essere legato ai cambiamenti dirigenziali. Cherubini ha preso il posto di Paratici. Non si comprende esattamente se anche Allegri, sostituto di Pirlo in panchina, abbia compiti in tale ambito, come un manager all’inglese. La Vecchia Signora ha nascosto egregiamente tale situazione. Hanno parlato poco. E’ giunto il sostituto di Marotta. Arrivabene sembra proprio ricoprire in toto ciò che il lombardo fu per gli ex campioni d’Italia. Il restyling progettato dei piemontesi è iniziato così. Non sono solo i calciatori a comporre una squadra e questa si può creare con diversi metodi.

Da un po’ di tempo a questa parte, la Juve guardava all’occasione che non significa soltanto saldo. Vuole dire che agiva sulla base delle circostanze favorevoli andando a concretizzare l’affare, all’apparenza, senza una logica sottostante in termini di necessità sportiva. Si dice che Sarri abbia parlato di “squadra inallenabile”. In realtà, non era esattamente così. E’ logico che il target dei risultati, nel calcio, non può mai mancare. E’ vero, però, che non si notava una progettualità maniacale. Con essa si spiega il secondo modo di agire: rinunciare a qualche opportunità che si presenta perché non rientra in uno schema ben preciso. Il puzzle dev’essere perfetto. Si è deciso di ripercorrere quella strada. Così ogni tassello è stato sistemato al suo posto in maniera quasi encomiabile. La rivoluzione era partita un anno fa e la Vecchia Signora ha terminato il 2020-2021 risultando leggermente sgrammaticata. Quest’estate ha provato ad aggiustare le cose. Oggi la rosa è così composta.

PORTIERI
Sczcesny, Perin, Pinsoglio: Non sono un grande ammiratore di Sczcensy perché amo i portieri che guidano la squadra e in grado di avere capacità di presenza in tutte le fasi. Tek non mi pare un grande oratore e non ha piedi fatati. Inoltre, non è insolito a “piantarci qualche gatta clamorosa”. Perin è un estremo difensore inadatto a fare il primo in una big ma, come secondo, è un lusso. Per quando riguarda Pinsoglio, nulla da obiettare. In sostanza, si può discutere sull’effettivo valore del titolare, ma l’addio di Buffon è stato ben coperto e il ruolo di vice è assolutamente sistemato. Siamo a posto così. Denaro uscito: zero euro. Guadagnato: zero euro. Della serie: “Minima spesa, massima resa”.

DIFENSORI
Cuadrado, Danilo, Bonucci, De Ligt, Chiellini, Rugani, Dragusin, Alex Sandro, De Sciglio, Pellegrini: Non ho approvato l’uscita di Demiral. Non mi riferisco tanto alla sua partenza, quanto alle modalità della stessa. Il prestito con diritto di riscatto ha già “fregato” i bianconeri con Romero. In fin dei conti, dal giocatore, si è guadagnato circa una ventina di milioni. Se si pensa che è stato rivenduto dall’Atalanta per circa 50 milioni, si comprende il valore attuale dello stesso. E’ chiaro che, senza quell’esperienza alla Dea, il cartellino non avrebbe avuto il medesimo aumento verticale di prezzo ma, allo stato dell’arte, quello rispecchia le capacità del ragazzo. Temo che, con il turco, possa accadere la medesima vicenda. Il corrispettivo che i nerazzurri dovranno versare per accaparrarselo sarà di 25 milioni oltre i 3 guadagnati subito. Avrei preferito un’acquisizione immediata o un obbligo futuro. Al limite avrei legarto il riscatto a obiettivi non difficilmente raggiungibili in modo da avere una certezza di bilancio. Ma tant’è. Tecnicamente, però, il reparto è ben composto. Il top della linearità. Allegri doverebbe schierare una difesa a 4. La rosa vanta 2 terzini destri, 5 centrali, 2 esterni sinistri e un jolly che può giocare su ambo le corsie. Quest’ultimo è De Sciglio che, proprio per tale abilità e per la sua capacità di farsi sempre trovare pronto, lascerei assolutamente all’interno del gruppo. Mi auguro che gli infortuni non lo martorino. Cuadrado e Danilo rappresentano alternative favolose e indiscutibili. Peccato non vi sia una netta gerarchia anche se pare che il colombiano rimanga davanti. Bonucci e De Ligt saranno, con ogni probabilità, la coppia titolare. Chiellini fungerà da terzo e sarà da mantenere in una teca pronto per i momenti in cui il gioco si farà duro. E’ logico che, per ricoprire tale ruolo, non può disputare solo le partite fondamentali. L’alternanza con l’olandese e l’italiano dev’essere più costante. Ci saranno i tempi per farlo. Rimangono Rugani e Dragusin. Saranno la quarta e quinta opzione con il rumeno che potrebbe salutare. A quel punto sembrerebbe pronta la promozione di De Winter dall’under 23. Sulla sinistra, largo ad Alex Sandro e Pellegrini. Relativamente alla permanenza di Luca, non porrei la mano sul fuoco. Al limite, come detto, De Sciglio è pronto. Se si volesse giocare a 3, ecco Danilo, Bonucci e De Ligt con Chiellini predisposto a entrare. Dietro di loro, Rugani e Dragusin o De Winter. Tutto perfettamente equilibrato e bilanciato. Denaro utilizzato: zero euro. Guadagnato: circa 19 milioni. Ancora: “minima spera, massima resa

CENTROCAMPISTI
Locatelli, Arthur, Bentancur, Mckennie, Ramsey, Rabiot, Fagioli: Questo è il reparto che presentava maggiori problemi di assortimento e, molto probabilmente, anche di valori. Esisteva un dilemma evidente: i ruolo di regista. E’ arrivato Locatelli. Ci si tolga subito il dente. E’ sufficiente? Nì. Prima delle amichevoli estive, ero convinto bastasse. Oggi ho dei dubbi. Occorrerebbe che avesse il dono della costante presenza. Difficile da domandare. Quali sono le alternative? Ramsey e Fagioli. Il primo è un’allgriana invenzione. Può starci. Non ha geometrie magnifiche e non è un frangiflutti. “Allora” mi direte “come può giocare lì?” Semplice: dispone di un’ampia conoscenza della materia ed è dotato di un’intelligenza tattica che lo conducono a compiere la cosa giusta al momento opportuno. Detto questo, non convince integralmente. Può essere una soluzione estremamente emergenziale. Il secondo è giovane e pare l’eterno incompiuto. Servirebbe un giocatore sottocosto. Pjanic? Perfetto! Perché arrivi il bosniaco, però, nel gioco degli equilibri, deve uscire qualcuno. Un nome potrebbe essere quello del gallese, ma ultimamente pare forte la candidatura di Mckennie. Nella prima amichevole, Max gli ha domandato 10 gol stagionali e presenta i crismi amati dal toscano. Tuttavia, nel preseason, non ha avuto un ruolo così centrale. Potrebbe avere mercato in Premier ed essere sacrificato sull’altare di Miro. Sarebbe una scelta azzeccata dal punto di vista tattico, ma completamente errata sotto il profilo dell’età. Weston, Bentancur, Loca, Arthur, Rabiot… La prospettiva futura è molto allettante. Il più anziano è nato nel 1995. Insomma, per restare nell’ottimo equilibrio e nella progettualità, l’azione giusta è cedere Aron inserendo Pjanic. Per il resto, il gioco è fatto. Si può pensare a 2 centrocampisti: Manuel e Rodrigo. Si può scegliere di schierarne 3. Allo stato dell’arte, l’ex sassolese, l’uruguaiano e Adrien. Al suo rientro, credo potrà esserci Arthur andando a rispolverare l’idea vincente di “doppia regia” proposta in nazionale da Mancini con Jorginho e Verratti. Se arrivasse Miralem, la questione potrebbe essere immediata e il sacrificio sarebbe del francese. Anche qui si può elaborare un gioco delle coppie: Locatelli, Ramsey, Fagioli/Bentacur, Rabiot, Mckennie, Arthur. Se la mediana, invece, dovesse essere a 3: Bentancur, Mckennie/Locatelli, Ramsey, Fagioli/Arthur, Rabiot. E’ logico che, con un terzetto, levato il caso del regista, le posizione sono molto fluide. Uscite: circa 18,5 milioni lasciati in eredità dal precedente mercato e relativi al riscatto di Mckennie. Entrate: 0. Spese incolpevoli.

ATTACCANTI
Ronaldo, Morata, Kulusevksi, Chiesa, Kaio Jorge, Dybala, Bernardeschi: Mi levo subito l’impicco. Ronaldo? Non credo che partirà. Se mi dovessi sbagliare e non giungesse alcun sostituto, sarebbe un problema perché, nonostante non nasca centravanti, segna come se lo fosse. Nessuno, in rosa, apporta il suo numero di gol e, in quei termini, si necessiterebbe di un giocatore simile. Si potrebbe pensare a una punta centrale di ruolo in grado di tenere alta la squadra. Gli esterni offensivi sono già una presenza abbondante. Scambio con Icardi? E’ una soluzione in ottica Psg. Alternanza con Gabriel Jesus? E’ la pozione magica per cederlo al City anche se il brasiliano non mi convince al 100percento. Il problema sono gli infortuni. Al momento, però, nulla di concreto. L’ingresso di Kaio ha completato il tassello mancate di vice Morata. Si potrebbe decidere di concedergli fiducia. Detto dei 2 “punteri”, ecco il completarsi del gioco delle coppie: Chiesa, Bernardeschi/Ronaldo, Kulusevski. Dybala è il fantasista che non ha alter ego. La sua posizione centrale dietro gli attaccanti, però, potrebbe essere occupata, con altre caratteristiche, da Mckennie così come Cuadrado sarebbe perfettamente in grado di ricoprire il ruolo di ala destra insieme ai due Federico. Escluso il caso di Cristiano che giocherà a sinistra, le posizioni degli attaccanti esterni sono interscambiabili. Allegri può quindi schierare un 4-2-3-1 con Chiesa, Dybala e CR7 alle spalle di Morata. In alternativa, ecco un tridente con Ronaldo, Dybala falso nove e il numero 22. Si potrebbe persino uscire dalla schematicità delle coppie e porre il portoghese come terminale offensivo. Alle sue spalle, penso a Chiesa, Dybala e Bernardeschi. Se immagino, invece, un duo d’attacco, questo potrebbe essere formato da Ronaldo e Dybala o la Joya e Morata oppure lo spagnolo e CR7. Tale alternativa è fattibile con un rombo di centrocampo oppure tramite il 3-5-2. Per quanto riguarda gli esterni della mediana a 5, c’è l’imbarazzo della scelta: Cuadrado, Chiesa/Alex Sandro, Pellegrini con De Sciglio e Bernardeschi pronti a fare i jolly. Spesa: circa 13 milioni di cui 3 per Kaio e 10 per il riscatto di Morata quindi opera della precedente gestione. Ricavi: zero euro.

La Juventus non è più così sgrammaticata. Ha compiuto un restyling tecnico che ha aggiustato tatticamente la squadra. Come il miglior restauratore, ha coperto le magagne completando e abbellendo l’opera. Ha speso circa 31 milioni guadagnandone, più o meno, 19 e senza lasciare partire alcun incedibile. Del denaro utilizzato, gran parte erano debiti della precedente gestione: circa 28,5 milioni. Quanto eseguito è buono, ma il lavoro dev’essere completato. Per info, vedere il centrocampo.