Non ci sono dubbi: negli ultimi anni, la sua dirigenza ha svolto un lavoro superbo e la Juventus è una squadra molto forte. Permane, però, una situazione che non pare aver convinto troppo molti supporter bianconeri. Da 4 anni a questa parte, i Campioni d’Italia hanno demolito un centrocampo magnifico per ricostruirlo in maniera meno competitiva rispetto al precedente.

La Vecchia Signora che sfiorò il triplete nel 2014-2015 era guidata da Allegri. In mediana, il tecnico toscano schierava un rombo formato da Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal. Un reparto fantascientifico che si inchinò solo all’ultimo atto della Champions League, al cospetto di un Barcellona stellare e con qualche polemica dovuta alla mancata concessione di un penalty per un presunto fallo di Dani Alves sull’allora numero 6 juventino.

Il meccanismo era ai limiti della perfezione. La tecnica sopraffina, la visione di gioco a 360 gradi e l’esperienza di Pirlo consentivano alla manovra bianconera quell’imprevedibilità consapevole che scioccava l’avversario. Con la sua intelligenza tattica superiore alla media, Marchisio era una mezz’ala che garantiva equilibrio alla squadra in tutte e 4 le fasi di gioco. Sul settore opposto, Pogba forniva corsa, fisicità, inserimenti e soluzioni dalla distanza. Nella posizione di trequartista atipico, Vidal ricordava molto la versione “allegriana” del KP Boateng milanista. Il cileno, infatti, è un centrocampista completo dotato di inventiva, energia, atletismo, balistica e, al contempo, grandi capacità da incontrista. In quella Juve, il “Guerriero” era l’uomo giusto per stroncare sul nascere l’azione avversaria, alzare il pressing e asfissiare la regia altrui. Oltre a tutto questo, si rendeva utile nella fase di possesso operando, circa, allo stesso modo del compagno di reparto francese.

Sovente si afferma che quella squadra non avesse troppi ricambi ed è la verità, ma i vari Pereyra, Asamoah e Sturaro, quando furono chiamati in causa per sostituire uno dei magnifici 4 titolari, si districarono sempre nel migliore dei modi. Anche questo non è un fattore da sottovalutare. Insomma, un centrocampo così forte, la Juventus non lo ha più avuto.

I motivi? Dagli aspetti economici, alla volontà dei vari protagonisti di provare nuove avventure, a determinate scelte operate dalla società, tutti i citati giocatori hanno lasciato la Vecchia Signora.

In principio fu Pirlo che decise di chiudere la sua carriera da calciatore con la militanza nell’MLS americana. Poi, Vidal si fece attrarre dalla corte del Bayern Monaco. Al suo posto, giunse Khedira che, con Marchisio e Pogba, originava un ottimo terzetto di centrocampo. Nel corso del 2015-2016 salutò la compagnia pure il Tukumano Pereyra che, senza rubare l’occhio del tifoso, fornì un contributo importante alla prima Juventus di Allegri.

Nell’estate 2016, i tifosi dovettero assistere al doloroso addio di Pogba che, però, portò nelle casse del club torinese una cifra vicina ai 100 milioni di euro. Esorbitante. Al suo posto giunse Pjanic, poi arrivò Rincon. Dopo un avvio di stagione deludente dal punto di vista del gioco, Allegri varò quel 4-2-3-1 che condusse la Vecchia Signora alla finale di Champions League di Cardiff. Altra stagione magnifica e triplete sfiorato, ma si notarono già ampie crepe in una mediana che 2 stagioni prima incantava. Il nuovo modulo scelto dal tecnico toscano denotava proprio una predilezione per altri reparti con soli 2 centrocampisti in campo: Pjanic e Khedira. La linea dei trequartisti, infatti, era composta da Dani Alves (o Cuadrado), Dybala e Mandzukic che fungevano da supporto al Pipita Higuain.

L’estate successiva Rincon chiuse la sua breve avventura bianconera. Giunsero Matuidi e il giovane Bentancur. Dopo l’infortunio dell’aprile 2016, la permanenza in squadra di Marchisio fu molto travagliata così, nel 2017-2018, il Principino ebbe uno spazio davvero risicato tanto da optare per l’addio nella stagione successiva. Con lui partirono pure Asamoah e Sturaro.

Si giunge, così, all’attualità. Allo stato dell’arte, la mediana della Juventus è composta da Pjanic, Khedira, Matuidi, Bentancur ed Emre Can. Trattasi di reparto forte e importante, ma lontano dalla perfezione di quello narrato e ammirato in precedenza.

Ora, Allegri è solito schierare un centrocampo a 3 nel quale dovrebbero avere spazio soprattutto il francese, il bosniaco e il tedesco. Pjanic è un ottimo regista. Grande tecnica, qualità superba e buona visione di gioco. Nulla da eccepire. In quella posizione c’era un certo Andrea Pirlo…

Khedira è il perfetto alter ego di Vidal e, probabilmente, è dotato di un’intelligenza tattica superiore a quella del cileno. Purtroppo, però, è sovente soggetto a infortuni che non gli consentono di raggiungere l’apice della condizione.

Matuidi ha un cuore immenso e una generosità straordinaria. E’ instancabile, corre per 90 minuti e recupero. Tatticamente rasenta la perfezione e si fa sempre trovare nel posto giusto al momento opportuno. Il problema è che difetta dal punto di vista tecnico e, spesso, “spreca” il suo posizionamento superbamente intelligente perché non riesce a effettuare il corretto controllo della sfera, o a trovare la giusta soluzione balistica. Per carità, si parla di un campione del mondo in carica e che ha vinto la kermesse russa da titolare, ma forse ha necessità di soluzioni differenti dal punto di vista tattico.

Bentancur è un ottimo prospetto. Trattasi di giocatore molto giovane, nato il 25 giugno 1997. Nonostante questo, per svariati motivi, l’uruguaiano è ormai un titolare fisso della Vecchia Signora. Il ragazzo è dovuto crescere in fretta. E’ dotato di grande tecnica, corsa e ha in potenza un’intelligenza tattica superiore. Attualmente, però, è un po’ “piatto” e fatica a trovare i tempi di inserimento. Occorre attenderlo. Diventerà molto forte.

Si chiude con Emre Can. Come Khedira, anche l’ex calciatore del Liverpool è spesso vittima di problemi fisici. Dopo quasi una intera stagione vissuta ai box per fastidi importanti alla schiena, è stato catapultato nel campionato italiano e in una nuova realtà. Anche qui ha dovuto far fronte a una malattia che ha colpito la sua tiroide. Lentamente si sta adattando e le sue prestazioni migliorano con il tempo. Pure per lui, però, è necessario attendere per poterlo vedere esprimersi al meglio.

Si potrebbero spiegare anche così le difficoltà di gioco vissute attualmente dai bianconeri. Non a caso, la Juve guarda al futuro e si è già assicurata Aaron Ramsey.