Nella vita mi è stato ripetuto molto volte che, anche quando tutto sembra andare a rotoli, bisogna sempre saper guardare il lato positivo delle cose nonostante a volte riesca impossibile. Il clamoroso tonfo della Juventus è esattamente quel caso, tutti sono allarmati e immaginano scenari apocalittici di una Juventus privata di blasone e mai più competitiva; quando in realtà questa è solo la naturale chiusura di un ciclo il cui termine è stato forzatamente posticipato di due anni.  Il naturale termine fu la notte di Torino contro l'Ajax, ma la Juventus non ha saputo ricominciare preferendo usare Massimiliano Allegri come capro espiatorio di un'involuzione tecnico/tattica i cui frutti si vedo ancora oggi in campo. Ma la fine era inevitabile e si sapeva che prima o poi, posticipo dopo posticipo, il momento delle riflessioni sarebbe arrivato e con esso il nuovo progetto da cui ripartire. 

Sicuramente non è quello a cui la Juventus ci ha abituato, ma l'intera società deve ripartire e paradossalmente questo è esattamente il miglior momento per farlo: il contratto di Paratici è in scadenza, intortno alla figura di Nedved ci sono moltissimi dubbi e soprattutto la presidenza di Agnelli non ha mai scricchiolato tanto.  La ripartenza sarà lenta, bisogna ripartire per poter programmare un nuovo ciclo di successi e grandi giocatori, le fiammate di una stagione non sono mai state nelle corde della società piemontese. 
Ogni progetto necessità di un uomo simbolo, coloi da cui tutto parte e a cui si attribuiscono tutte le colpe in caso di fallimento ma non un italiano, per il dopo Paratici la Juventus deve la tradizione di guardare in Serie A e guardare a chi è abituato a pianificare progetti importati e che abbia vinto in 2-3 anni, la Juventus deve guardare a Luis Campos

CHI E' LUIS CAMPOS - Ex calciatore portoghese, Luis Campos si mette in luce nel ruolo di allenatore alla guida del Gil Vicente, che nell'anno della Champions, pose fine alla striscia positiva del Porto di Mourinho. Una parentesi da allenatore non esaltante ma che mise in evidenza le sue doti nell'individuazione di potenziali talenti, dopo una lunga gavetta Mourinho chiamò Luis Campos a Madrid (sponda Real) come capo osservatore dei Galacticos, esperienza che durò un solo anno ma che diede vita al primo dei grandi successi firmati L.Campo.  Nel 2013 il magante russo Rybolovlev affidò l'area Tecnica del neopromosso club monegasco con il compito di portare la squadra biancorossa nell'Europa che conta in breve tempo e con un progetto solido alle spalle. L'inizio fu promettente ma completamente contro qualsiasi forma di programmazione, il club spese oltre 150 milioni di euro per portare giocatori esperti e di caratura internazionale, due sue tutti i colombiani Falcao e James Rodriguez. Ma è l'anno successivo che inizia realmente il progetto del Monaco delle Meraviglie che fal 2013 al 2017 vinse una Ligue 1 raggiungendo le semifinali di Champions. Luis Campos lasciò il Monaco nel 2017 dopo la vittoria del campionato facendo registrare oltre 300 milioni di plusvalenze e la scoperta di talenti come Mbappè e Bernando Silva.  Archiviata la parentesi monegasca Luis Campos approda alla guida tecnica del nuovo Lille di Gerard Lopez, presidente noto anche nel mondo della F1 con l'ambizione di ricoprire le orme del Monaco e di contendere in pochi anni il titolo al PSG degli sceicchi.  Il Lille in pochi anni diventa l'ennesimo miracolo del "mago delle plusvalenze" che sotto la sua gestione (il portoghese si è svincolato a Dicembre 2020) registra oltre 330 milioni dalle cessioni senza mai sentirne in competività e che adesso, a due giornate dalla fine, rischia di vincere il titolo francese dopo dieci anni dall'ultima volta. 

IL METODOIl metodo Luis Campos è ormai riconosciuto a livello internazionale, con diversi club (galassia Red Bull su tutte) che negli anni hanno provato ad integralo all'interno della propria organizzazione. Lo scouting del "mago delle plusvalenze" è estremamente dettagliato con migliaia di profili visionati e valutati con un sistema letterale simile a quello scolastico americano. Dopo il conseguimento di tre valutazioni positive, è lo stesso Luis Campos a visionare il calciatore e a studiarne il profilo psico-fisico. 

PERCHE' LUIS CAMPOS- All'età di 56 anni l'ex direttore sportivo del Monaco è pronto per una nuova esperienza, magari proprio nella Serie A a cui è stato molte volte vicino dopo gli interessamenti di Milan e Roma degli ultimi anni. Dopo due parentesi importanti, raggiunta la maturità giusta, la Juventus potrebbe costituire una sfida molto interessante per lui che dice di parlare 5 lingue (tra cui l'italiano) e di essere rimasto particolamente colpito dal nostro campionato. In un momento storico in cui la Juventus deve ripartire senza spese faraoniche e con un bilancio da sistemare, Luis Campos sembrerebbe essere l'uomo giusto al momento giusto, lui che oltre a creare plusvalenze scova allenatori emergenti che si sposano perfettamente con la rosa come Jardim e Galtier. NUOVO CICLO- Quello che accomuna il Monaco del 2017 al Lille del 2021 è il progetto alle spalle che ha portato queste due società a competere in pochi anni per il titolo, percorso e tempistiche molto simili che hanno permesso al portoghese di trasformare i due brutti anatroccoli in due bellissimi cigni. In molti lo definiscono come un uomo ombra, altri come una persona mediaticamente ingombrante, la sua volubilità e nota, cosi come è noto che mediamente le sue parentesi in un club durano 4 anni. Nel ventunesimo secolo se si vuole aprire un nuovo ciclo vincente bisogna passare per il "mago", bisogna passare per Luis Campos.