Da tifoso avversario non posso esimermi dal commentare la vicenda Juve.
Il mio commento da tifoso milanista è: sul campo spero che i miei ragazzi rossoneri meritino la qualificazione al di là della penalizzazione della Juve. Fosse anche solo per evitare di farmi ripetere nelle orecchie dai cugini interisti "qualificazione cartonata" ecc... quando sappiamo che la sentenza contro i bianconeri è giusta e pienamente giustificata...
Mentre molto meno lo è lo scudetto del 2006 assegnato alle serpi da tavoli amici...

Ora, invece, parlando da tifoso del calcio, senza bandiera, non posso che provare un senso di velato disgusto per lo sviluppo così conciliante che si è determinato a così stretto giro. Dopo mesi di elucubrazioni e difese e accuse e rimbalzi che sembravano dovessero partorire una nuova calciopoli bis.
Il fatto degli stipendi e del broglio sui bilanci è fatto grave! E molto meno "aleatorio" delle plusvalenze. La mancata comunicazione e il giro di soldi tolti e restituiti con contratti "a latere", per una società che è quotata in borsa, sono sistemi non leciti che costituiscono artefazione di dati contabili.
Il patteggiamento "senza ammissione di colpa" in questi caso equivale ad un bimbo con la faccia sporca di Nutella che dice alla mamma: "No, io non ho mangiato la Nutella". In questa definizione più che amichevole di patteggiamento, si ritrova tutto il senso del calcio nostrano. L'indispensabile prevalenza del senso del "prodotto serie A", rispetto al senso del concetto troppo etereo di sport.
Si parla quindi di denaro, di proventi, di sussistenza della Figc in quanto organo di gestione pubblicitaria ed economica dell'apparato Serie A. Qui non si parla di sport. E le dichiarazioni susseguitesi al patteggiamento lasciano pienamente comprendere il senso e la logica di tutto questo.

Come è possibile oggi, nel 2023, sostenere un prodotto mediatico ed economico, come il calcio Italiano, senza la presenza della Juve? Semplice, non si può. E quindi non si fa.
Sono solo contento per i supportes della zebra, anche se mi aspettavo meno atteggiamenti supini, ma più vogliosi di chiarezza nei confronti della società e dirigenza. Li ho visti tutti molto schierati a difesa del castello e sinceramente non me lo aspettavo, anche se in fondo lo comprendo, senza condividerlo. Anch'io non voglio rinunciare ad assistere ai prossimi Juve-Milan. Ma devo però fare i conti con una cosa che chiamo "coscienza sportiva".

Andando oltre, al varco ora però, c'è la UEFA: l'Europa può fare a meno della Juve? Probabilmente sì, se le magagne fossero legate solo a lei... ma anche qui... l'Europa potrebbe fare a meno di Juve, Barcellona e Manchester City?
Il discorso non è dissimile a quello fatto nel nostro Belpaese. Figc sta a Juve, come UEFA sta a sceicchi, banche ecc... Risultato: non mi sembrerebbe corretto attribuire una stangata esemplare ai bianconeri, se non dovesse seguire anche una poderosa ed attenta analisi delle carte relative ai Blaugrana e agli Inglesi.

Temo per lo sport, ma non per lo spettacolo, che ogni riferimento ad irregolarità sarà ovattato e in un certo senso tollerato con ampi margini. Aprendo forse il definitivo varco ad ulteriori modalità di comportamento scorretto diffuso.
Ma noi, guarderemo rapiti le gesta dei campioni. Come sempre e come giusto che sia.
Sporco sotto il tappeto, e sopra un bel pregiato Bukhara dalle meravigliose trame.