Quando si prova amore verso una determinata persona o si è protagonisti di una certa situazione, si tende a osservarla da un punto di vista non oggettivo. Per carità, lungi dal voler sostenere che rispetto a un qualsiasi argomento vi possa essere una posizione univoca da parte di tutti. L’economista francese George Elgozy affermava: “Obiettività: camuffamento della soggettività”. Le sue parole sono alquanto indicative rispetto al fatto che sia davvero difficile trovare una realtà che possa essere considerata nel medesimo modo dall’intera collettività. Fortunatamente l’essere umano è stato dotato di una mente pensante dalla quale possono derivare concetti e ideali diversi. Si è soliti dire: “tante teste, tante idee”. E’ assolutamente incontrovertibile e non ci si stancherà mai di ripetere che, se lecita, ogni opinione è degna del massimo rispetto. Ammesso questo, quanto affermato in apertura dell’articolo pare una verità piuttosto assodata. Il forte interesse che lega un individuo a qualcosa, non gli consente di osservarlo in modo distaccato. A Napoli si dice che “ogni scarrafone è bell’a mamma soja”. E’ un proverbio che nasconde dietro sè un’infinita saggezza ed è piuttosto chiaro nello spiegare l’astrazione sopra scritta. Esistono, però, molti altri esempi di una simile ipotesi. Vi sono persone molto preparate e predisposte per una data attività, ma che quando la devono affrontare sono aprioristicamente negative nei confronti di essa. Il classico esempio, e mi scuso se lo riporto nuovamente, è quello dello studente capace che prima dell’esame considera la sola ipotesi della bocciatura scoprendo, ogni volta, che si rivelerà assolutamente falsa. In quella data situazione per lui così determinante, non è in grado di analizzare la realtà con i corretti presupposti.


Probabilmente il tifoso della Juventus, naturalmente piuttosto critico e dotato di un pessimismo cosmico, si trova nella medesima situazione. Vorrei effettuare un sondaggio e chiedere ai supporter della Vecchia Signora se sono contenti dell’andamento generale della loro squadra. Sono quasi certo che avrei una risposta piuttosto negativa. Se la medesima attività si proponesse, per esempio, con i sostenitori dell’Inter, il resoconto potrebbe essere diametralmente opposto. E’ vero che i nerazzurri giungono da anni molto difficili e l’operato attuale di questa compagine non può che riportare il sereno, perlomeno figurato visto che ormai piove perennemente sul popolo della Beneamata. Occorre anche ammettere che i sabaudi sono partiti con obiettivi diversi rispetto ai lombardi, ma i risultati che stanno ottenendo sono assolutamente positivi e proporzionalmente migliori di quelli dei rivali. Detto questo, una delle prerogative del tifoso bianconero è la difficoltà di godere dei successi ottenuti. E’sempre proiettato al futuro e al prossimo impegno e riesce costantemente a scovare il noto pelo nell’uovo che potrebbe catastroficamente abbattere quello che per lui risulta essere un castello di sabbia. Ci può stare. Si ripete che ogni situazione è assolutamente soggettiva e che quando l’interesse verso di essa è importante diventa difficile riuscire ad analizzarla in maniera fredda e razionale.

La realtà si fonda sul particolare. Leonardo Da Vinci affermava che: “i dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”. Ora non si vuole certo sostenere che l’essere umano debba curare ogni situazione sino a raggiungere la compiutezza ultima. Nulla è senza difetti e solo un’Entità Divina riesce a riassumere tale caratteristica. Detto questo, quando si analizza la realtà occorre sempre porre grande attenzione alle finezze che manifesta. E’ necessario cercare di avere l’occhio clinico anche perché, in qualsiasi campo e ambito, vi sono sempre più nozioni e individui colti assolutamente in grado di valutare anche la minima peculiarità. Si viaggia verso una complessità che diverrà sempre maggiore. Ben vengano istituzioni del calibro di Allegri che, al contrario, cercano la semplicità. Di recente, il tecnico toscano ha proprio scritto un libro dal titolo inequivocabile “E’ molto semplice”.

Dopo la qualificazione della Juventus agli ottavi di finale della Champions League avvenuta con 2 turni di anticipo, i bianconeri sono al settimo cielo. Era dal 2008-2009 che la Vecchia Signora non centrava questo obiettivo con le dette tempistiche e un simile risultato rappresenta il tanto sperato passo ulteriore rispetto a un recente passato assolutamente vittorioso. Né Conte, né il suo successore erano riusciti in quest’opera e, se si considera che il livornese aveva accresciuto i risultati del salentino a livello europeo, questo nuovo upgrade potrebbe davvero scatenare sogni impegnativi. Migliorare i risultati internazionali del suo predecessore, per Sarri, ha soltanto un significato: vincere la Champions. Proprio per questo urge gettare ingenti quantitativi di acqua sul fuoco ed evitare inutili voli pindarici. Allo stesso tempo, però, non bisogna deprimersi se il gioco dei sabaudi non è spumeggiante e se in campionato non è ancora partita una fuga a tinte bianconere. Occorre cercare di mantenere un grande equilibrio in una situazione davvero complessa che porterebbe naturalmente a sbilanciamenti verso l’una o l’altra sponda. Al solo scopo esemplificativo si valuti quanto accaduto 2 giorni fa. La sfida tra i Campioni d’Italia e la Lokomotiv Mosca e quella tra il Bayer Leverkusen e l’Atletico Madrid hanno modificato radicalmente i prossimi mesi della stagione juventina. E’ bastata una serata. Se, infatti, la Vecchia Signora non avesse raggiunto l’aritmetica certezza della qualificazione avrebbe dato avvio a una reazione a catena che sarebbe potuta risultare piuttosto pericolosa. Non si dimentichi il grande peso che la Coppa vanta nella mente e nel cuore dei bianconeri. Avere già archiviato la pratica della qualificazione al prossimo turno con concrete chance di ottenere il primo posto nel girone non può che rassicurare. Basterà un pareggio inferiore al 2-2, casalingo contro i Colchoneros per garantirsi anche la vittoria del raggruppamento che potrebbe essere molto utile per evitare sfide improbe già agli ottavi. Ciò posto, se anche la partita contro i biancorossi non dovesse raggiungere l’esito sperato, gli uomini di Sarri cadranno in piedi. Loro sono già passati. E’ una grande iniezione di fiducia e di serenità che era praticamente sconosciuta a questo gruppo solitamente affannato dal pericolo dell’eliminazione almeno per un altro mese. Questa volta non sarà così e sono tutte tossine psicofisiche risparmiate. Nel corso di un’intera annata, quello descritto non può che rappresentare un misero dettaglio, ma alla lunga potrebbe tornare molto utile sia a livello di Champions che di campionato. Ora la Juve avrà certamente la possibilità di aumentare le proprie energie a disposizione della competizione italica. L’Inter, che potrebbe essere considerata la sua rivale maggiormente accreditata, dovrà invece porre grande attenzione anche sulla kermesse internazionale per garantirsi un futuro continentale. Non è una differenza di poco conto anche alla luce delle diversità tra le 2 rose a disposizione dei rispettivi tecnici. Non è un caso se Conte, in coda alla sconfitta patita a Dortmund, ha manifestato tutta la sua perplessità rispetto a tale punto d’analisi. In casa Juve, quindi, tutto sembra procedere per il meglio.

Il Sarrismo, però, non è ancora entrato a far parte dei meccanismi juventini. Ma siete proprio sicuri che sia così? Forse è il contrario. Urge subito chiarire un concetto già più volte espresso da molti esperti. Sarà praticamente impossibile vedere, in bianconero, il gioco espresso dal Napoli guidato dal tecnico di Figline. Il DNA della Vecchia Signora è completamente diverso da quello partenopeo e modificarlo rappresenterebbe una soluzione estrema. Meglio non andare incontro a un simile pericoloso azzardo che rischierebbe seriamente di compromettere la situazione. L’essenza deve sempre essere rispettata. Come per qualsiasi ente, non è possibile modificare le sue caratteristiche basilari e, se anche ciò avvenisse, non sarebbe più sé stesso. Risulterebbe completamente spaesato e andrebbe incontro a difficoltà eccezionali. Dal punto di vista concreto e pratico, il tifoso juventino che culla la speranza di assistere a un gioco simile a quello azzurro anche nella sua squadra, molto probabilmente resterà deluso. La Vecchia Signora ha ampi margini di miglioramento e in futuro potrebbe mostrare un calcio esteticamente migliore, ma i crismi del Sarrismo non sono esclusivamente a livello sensoriale. Nei meandri del pallone esistono ormai dati degni dei migliori analisti e non è più sufficiente una considerazione puramente intuitiva. L’apparenza inganna. L’attuale Juventus non è per nulla uguale a quella del recente passato. Con questo non si intende affermare che il trascorso fosse peggiore o migliore del presente. E’ soltanto diverso. Ora la Juve vince in maniera differente. Il possesso palla è un’arma fondamentale. I bianconeri comandano le partite. Non le gestiscono. Non attendono l’avversario, ma lo azzannano. Non è un caso se il baricentro della squadra è divenuto più alto rispetto agli anni scorsi. Questi sono dati fondamentali che segnano una rivoluzione copernicana del modo di pensare. La Vecchia Signora difende attaccando e lo fa avendo nelle mani le briglie della sfida. Della serie: “se ho costantemente il controllo della sfera, non posso perdere”. Queste ultime parole rappresentano sicuramente un’estremizzazione del concetto, ma rendono bene l’idea. E’ proprio così e la gara di Mosca potrebbe rappresentare l’eccezione, ma anche in terra sovietica i dati paiono confermare i concetti suesposti. Quando si controlla il gioco e si creano occasioni, si viene premiati. E’ quasi sempre così. E’ chiaro che una simile “norma” non può risultare costantemente vera, altrimenti il calcio risulterebbe del tutto scontato. Detto questo, molto sovente trova conferme nella realtà ed è stato uno dei cardini del calcio di Sacchi e di Guardiola. Si parla di cicli assolutamente vincenti. Anche da tale punto di vista, quindi, tutto pare procedere per il meglio e si pensi a quando entrerà nel sistema pure il migliore Cristiano Ronaldo…

Ultimamente, infatti, il lusitano è sembrato sottotono. Sarri ha parlato di qualche fastidio fisico che lo attanaglia. In effetti è stato sostituito durante una sfida di Champions e questo non accadeva da una vita così come vedersi recapitare più di un’insufficienza in pagella per il match russo. In una recente intervista CR7 pareva quasi avere lanciato l’allarme affermando che gradirebbe giocare solo le sfide di Coppa e della Nazionale. Il portoghese è dotato di un fisico robotico ma, forse anche a livello inconscio, sa che non può più chiedere certi “strappi” al proprio corpo. Si tratta di un uomo che tra qualche mese compirà 35 anni. Per un calciatore sono davvero tanti e anche un automa, con il trascorrere del tempo, rischia di usurarsi. Nelle ultime 2 stagioni, Ronaldo è sceso in campo con una continuità disarmante e questo potrebbe non aver agevolato il suo recupero. Durante il periodo più recente della carriera madrilena, la sua gestione appariva più risicata soprattutto in avvio di stagione. La Juve ha tutte le carte in regola per concedergli qualche meritato riposo del guerriero con la certezza che Cristiano sarà devastante nella seconda parte dell’annata quando giungeranno le sfide che scaldano il suo cuore e dove il campione fa la differenza. Basti pensare a quanto accaduto nell’ultima campagna europea bianconera. Tra ottavi e quarti di Champions, la Vecchia Signora ha realizzato 5 gol. Tutti portano la nota griffe…
Non va dimenticato, inoltre, che nel corso della prossima estate si disputerà l’Europeo e sicuramente il portoghese vorrà difendere il titolo conquistato in Francia nel 2016. E’ plausibile e logico che abbia svolto una preparazione adeguata per raggiungere il meglio nella stagione primaverile. Al momento, Sarri dovrebbe rinunciare più spesso al suo talento principe. Si è passati da una “Juventus Cristianocentrica” a una squadra che fa del collettivo la sua arma migliore e all’interno della quale il lusitano rappresenta la variabile impazzita che diventerà determinante per completare una tela già fantastica. Come accaduto con Dybala e Costa contro la Lokomotiv, CR7 sarà l’uomo in grado di far saltare il banco. Ronaldo non è mai un problema e lo dimostrerà. E’ un professionista supremo che sa adattarsi a ogni situazione e accettare anche i momenti difficili come la sostituzione russa. Sarà fondamentale per questa Juventus.

La Vecchia Signora può godersi, quindi, questo momento con assoluta serenità e anche il duello serrato con l’Inter rappresenta un vantaggio così come la crescita generale delle rivali di serie A. Questo può aiutare, infatti, a mantenere sempre elevato il livello tensivo senza andare incontro a pericolosi sbalzi tra Italia ed Europa.