Schopenhauer affermava che "la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia". Per il filosofo nativo di Danzica, infatti, la "volontà" avrebbe un'importanza fondamentale nell'esistenza dell’individuo. Questa porta alla sofferenza in quanto determina il desiderio di qualcosa che non si raggiunge. Il sogno che viene realizzato non ha mai il valore di quello che non è stato concretizzato quindi non lenisce il "male". Il piacere è momentaneo e breve. Viene immediatamente allontanato da nuovi desideri e nell’istante in cui essi svaniscono subentra la noia. Non si tratta proprio di una visione ottimistica della realtà e Schopenhauer non è il solo pensatore a trattare della monotonia dell’esistenza. Il suo ragionamento ha sicuramente una grande importanza tanto da essere tramandato nella storia della filosofia. Fortunatamente, però, esistono le emozioni che aiutano l’animo umano a evitare il terribile malessere dettato dalla noia. Non che questa venga cancellata come da un colpo di spugna, ma si immagini una vita senza sentimenti forti. L’esistenza sarebbe piatta come un piccolo lago in una giornata priva di vento e tutto ciò determinerebbe la monotonia più assoluta. E’ risaputo che tale tedio è quanto di più fastidioso esista e nel lungo periodo può provocare gravi malesseri nella mente umana che portano la persona a tenere comportamenti con una valenza assolutamente negativa. Sovente si sente dire che, a causa di questa sensazione, qualcuno ha pure commesso reati con conseguenze importanti. Le emozioni sono quindi di grande aiuto e sono spesso coadiuvate dalle passioni. Quando un individuo prova trasporto verso un’attività è facilitato nell’occupare il proprio tempo libero in azioni piacevoli evitando così di ricadere nella piattezza. In tale analisi, lo sport e il calcio costituiscono qualcosa di davvero importante e da preservare. Nel momento in cui si rimane all’interno della loro sana essenza, senza ricadere nei lati oscuri che l’uomo vi ha strutturato nel corso del tempo, rappresentano elementi speciali e dall’elevato valore sociale.

Questa settimana non può che essere perfettamente ricondotta all’interno di un simile discorso. Se si tifa Juve o Inter ci si trova innanzi a un periodo mozzafiato che provoca sicuramente un’ansia positiva. Lessing diceva che "l’attesa del piacere è essa stessa il piacere" e la speranza è sempre quella che si sbagliasse. In ogni caso, si goda il momento e ci si lasci trasportare dalle forti emozioni che conducono diritte al big match di domenica prossima quando nerazzurri e bianconeri duelleranno nella fantastica cornice di San Siro. E' tornato il "derby d'Italia". Non ci si lasci guidare da falsa retorica e si ammetta candidamente che, nelle ultime stagioni, questa sfida ha fatto sentire la sua mancanza. Per troppo tempo, infatti, la gara contro la Beneamata ha rappresentato una semplice tappa che la Vecchia Signora avrebbe dovuto oltrepassare nella corsa praticamente incontrastata verso lo Scudetto. Finalmente il vento è cambiato. Forse i tifosi juventini dissentiranno, ma la realtà è che un campionato più equilibrato può regalare emozioni ormai sconosciute. Due stagioni or sono il Napoli di Sarri diede grande filo da torcere ai bianconeri, ma analizzando a fondo la situazione si comprende come molto dipese da un clamoroso harakiri degli "allegriani" che probabilmente si erano ormai convinti di aver raggiunto il traguardo per primi pur non avendo ancora tagliato la linea. Ci volevano Conte e Marotta. I due grandi artefici della Juve imbattibile ora la vogliono sconfiggere. E’ una trama che nessuno avrebbe mai potuto immaginare più entusiasmante. Neppure il più grande drammaturgo sarebbe stato in grado di originare un copione così esaltante. E’ davvero qualcosa di magnifico e per la prima volta si ha la concreta sensazione che la Vecchia Signora non possa sbagliare nulla nemmeno in Italia. Il livello della serie A pare finalmente essersi elevato e anche quasi tutte le cosiddette "piccole" affrontano i piemontesi a viso aperto senza troppi timori reverenziali. Il Napoli e l'Inter non mollano e in particolare i lombardi paiono avere tutte le prerogative per giocarsi il titolo sino alla conclusione del campionato. Anche se siamo solo nel mese di ottobre e lungi dal potere dare risposte definitive, in un simile contesto lo scontro diretto di domenica prossima assume grande rilevanza. Se gli uomini di Conte dovessero vincere, centrerebbero il settimo successo consecutivo e allungherebbero sui rivali portandosi a un distacco di 5 punti. In caso di vittoria della Vecchia Signora, invece, questa supererebbe la concorrenza dando una mazzata impertinente sui sogni di gloria dei rivali. Come a ristabilire le gerarchie, la Juve si riprenderebbe con forza la vetta della classifica ed è chiaro che questo non potrebbe non pesare in maniera importante sulla mente della Beneamata.

Prima che San Siro accenda le sue famose luci, però, dovrà trascorre una settimana ricca di emozioni che le due squadre potranno vivere in maniera diametralmente opposta. Domani la Juventus sarà di scena in Champions League. Il Bayer Leverkusen è atteso all'Allianz Stadium. Il girone dei bianconeri ha già regalato importanti sorprese. In questo momento la Lokomotiv Mosca guida il gruppo con 3 lunghezze. Campioni d’Italia e Atletico Madrid inseguono a quota 1 mentre i tedeschi sono fermi al palo. Il blitz dei russi in territorio teutonico ha consentito ai moscoviti di guadagnare 3 punti davvero fondamentali, ma potrebbe risultare il più classico "specchietto per le allodole". Il condizionale è d’obbligo. E' difficile comprendere quale sia il reale valore dei rossoneri che tanto assomigliano alla nostra Atalanta. La squadra che porta il nome del celebre colosso farmaceutico sta disputando un'ottima Bundesliga e si trova persino davanti al Borussia Dortmund, spauracchio del raggruppamento interista. La compagine della Renania è composta da importanti giovani talenti tra i quali spicca il trequartista Kai Havertz. Come sovente accade ai giocatori ancora in tenera età è possibile che certi palcoscenici e alcune manifestazioni provochino scompensi mentali che blocchino momentaneamente il talento. Con il trascorrere del tempo l'abitudine renderà tutto più semplice. E’ chiaro però che un episodio favorevole potrebbe moltiplicare le loro forze donando grande coraggio e consentendo ai ragazzi di Bosz di esprimersi al meglio. E' una gara da non sottovalutare. Sarri e i suoi uomini saranno certamente consci di tale situazione. Il grande obiettivo della Juve è la Champions League e i bianconeri devono concentrarsi soprattutto su quella. Un eventuale passo falso contro i tedeschi potrebbe realmente compromettere la situazione del girone. Il pareggio ottenuto al "Wanda Metropolitano" potrebbe pure divenire una vittoria di Pirro. Per fare in modo di trasformare quel risultato in un punto guadagnato è necessario sconfiggere il Leverkusen portandosi così in una situazione di momentanea tranquillità. Nel frattempo i Colchoneros saranno di scena nella fredda Capitale Russa e un eventuale mancato loro successo potrebbe aprire a scenari davvero interessanti. La seconda giornata del girone pare avere un’importanza assolutamente pregnante e, per la Vecchia Signora, la Coppa è qualcosa di speciale che deve essere valutato con un occhio di riguardo. Non si vuole sostenere che sia più rilevante del campionato, ma è rappresenta una situazione diversa alla quale deve concedersi un’attenzione particolare. Una sconfitta o persino un pareggio contro il Bayer complicherebbe in maniera determinante il cammino della squadra di Sarri nella massima competizione europea per club perché i bianconeri rischierebbero di trovarsi in una bagarre davvero ostica da superare. Quella di domani è una gara dal valore inestimabile e non sarà semplice. I Campioni d’Italia devono riporre massima attenzione su questo incontro. Solo successivamente potranno pensare al big match del "Meazza" e, in caso di risultato positivo, potrebbero farlo con più serenità.

Ecco un’altra chiave di lettura che pone ancora maggiore pressione sulla sfida ai rossoneri. Il vero ostacolo è quello che la Juve si appresta ad affrontare per poter vivere 4 giorni tranquilli. Penso davvero che l’aggettivo utilizzato possa essere confacente a una simile situazione. Quella in programma tra poco più di 24 ore non è "una partita", ma "la partita". Ribadisco che non si vuole fornire poca importanza al match contro l’Inter, ma se anche i nerazzurri dovessero volare a 5 punti di vantaggio, la Juve avrebbe tutte le carte in regola per rimontare. Il campionato è un torneo molto lungo e non si può mai decidere nel mese di ottobre. Si pensi a quattro stagioni or sono quando, alle soglie di novembre, i piemontesi erano a ben 11 punti di distacco dalla vetta e furono in grado di vincere il torneo con più giornate di anticipo. E’ chiaro che quella rincorsa bruciò tossine troppo importanti anche dal punto di vista delle sfide internazionali e che con questa Inter non ci si può concedere un simile lusso, ma un’eventuale capitombolo a San Siro non precluderebbe nulla. La Champions, invece, è una competizione breve dove un minimo passo falso può costare l'eliminazione anche dal girone. Il focus bianconero, quindi, deve essere su domani. Sicuramente sarà difficile far digerire un tale discorso ai tifosi juventini che vedono nel duello in terra meneghina qualcosa di assolutamente fondamentale, ma il romanticismo sta a zero. Dal punto di vista aziendalistico credo che vi possano essere pochi dubbi.

La situazione dell'Inter è diametralmente opposta. Pare inutile "nascondersi dietro un dito". Le possibilità nerazzurre di vincere la Champions League sono simili a quelle di assistere alla caduta di un metro di neve sulle spiagge romagnole. Il vero obiettivo della Benamata è rappresentato dallo Scudetto. Il sogno è difficile, ma non irraggiungibile. Per realizzarlo, però, bisogna donare anima e cuore alla causa. Questo anche a costo di concedere qualche chance in più alle avversarie europee. L’esempio da seguire potrebbe essere quello del "Napoli sarrista" che voleva a tutti i costi cucirsi il tricolore sulle maglie e sembrava quasi abbandonare l’idea di un glorioso cammino continentale. Allora si criticò tale atteggiamento. Per quale motivo non si dovrebbe fare lo stesso con i lombardi? Le sfumature della situazione potrebbero divenire un importante aiuto per comprenderla. La Juventus guidata da Allegri aveva una solidità dovuta pure all’esperienza che risultava quasi impossibile da superare. Le avversarie, poi, affrontavano i bianconeri con un elevato timore reverenziale tanto che apparivano quasi come predisposte alla sconfitta. Si coniavano così nuovi vocaboli disgustosi e ingiusti come "Scansuolo" il cui significato è palese tanto da risultare inutile un’ulteriore spiegazione. La realtà, come detto, è cha i piemontesi erano talmente rodati da non lasciare il minimo scampo alle avversarie di serie A. Se i partenopei avessero raggiunto quota 100 punti, la Juve avrebbe vinto il titolo facendone 101. Non c’era la minima possibilità di superarla e per questo risultava poco indicato l’atteggiamento azzurro che magari era solo frutto di un’errata impressione.

Come detto sopra, la realtà è modificata. Ora la Juve deve sudare anche nel nostro campionato. Le prime 5 gare del torneo rappresentano il perfetto manifesto del concetto. Questa situazione potrebbe agevolarla pure a disputare una Champions migliore. L’abitudine alle difficoltà, infatti, aiuta a superarle. In tal modo, l’Inter di Conte ha una grande possibilità e per non farsela sfuggire dovrà restare sempre sul pezzo. Mercoledì i nerazzurri saranno impegnati in Coppa contro il Barcellona al Camp Nou. Parlando della sfida contro la Sampdoria vinta dalla Beneamata sabato scorso, qualcuno sosteneva come il tecnico salentino avrebbe benedetto un mancato successo interista sull’Empoli nell’ultimo turno della scorsa stagione. Ammiro il suo coraggio nel sostenere una simile tesi e, se anche il pugliese non lo ammetterà mai, si potrebbe essere pienamente d’accordo. L’aver superato i toscani ha consentito ai lombardi di accedere alla massima competizione per club che pare quasi imbrigliarli in un girone complicato e sgradevole. Il vero obiettivo è sconfiggere la Juve per vincere lo Scudetto spezzando la lunga egemonia bianconera. Tutto il resto assomiglia tanto a una fastidiosa distrazione. Il rispetto che si deve a una competizione come la Champions e alla sportività, impedirà sicuramente al leccese di ragionare in una siffatta maniera, ma nei meandri dell’inconscio si potrebbe pure trovare un simile spirito. Al di là della retorica e con ogni massima reverenza possibile per una sfida che dovrà essere giocata al massimo delle possibilità, appare tutto molto naturale e lampante. Come farsi sfuggire la ghiotta opportunità di tornare sul trono italico sfatando un tabù che diviene sempre più pericoloso con il trascorre del tempo? Non avrebbe senso. La sfida di domenica diventa così assolutamente fondamentale e potrebbe raccogliere la stragrande maggioranza delle energie psicofisiche dei nerazzurri. Si immagini la Beneamata che accede alla sosta per le Nazionali a cinque lunghezze di vantaggio sulla Juve. Sarebbe un’apoteosi del popolo interista che si potrebbe godere le prossime due settimane realizzando "la divinizzazione contiana".

Juventus e Inter vivono quindi una settimana fondamentale per la loro stagione e, nonostante gli impegni simili, potrebbero affrontarla su lunghezze d’onda diametralmente opposte. Tutto questo porterebbe naturalmente a considerare la Beneamata come superfavorita nel match di domenica. La realtà è che certi incontri cancellano ogni altro pensiero e persino la stanchezza psicofisica. Le distanze si assottigliano e il risultato è assolutamente impronosticabile. La speranza è quella di assistere a un "derby d’Italia" straordinario e senza spiacevoli eventi che con lo sport hanno nulla a che fare. Ultimamente il calcio italiano sembra essersi fortemente prodigato per evitare queste situazioni e quanto sta accadendo nei confronti di alcuni ultrà della Juventus pare viaggiare su tale linea. Lo stesso discorso si potrebbe affrontare trattando di razzismo. Pare essersi intrapresa la corretta direzione. Ora non bisogna cedere e sicuramente la sfida di domenica sarà interpretata nel miglior modo possibile.