La sconfitta contro Mou della Juve può essere un bene, riporta sulla terraferma una squadra di top player, Ronaldo in primis, che si credeva invincibile.
Il Bonucci che a fine partita va a litigare con l'allenatore portoghese ne è la conferma, nel gesto a dir poco ridicolo di un giocatore spesso sopravvalutato e di brutto carattere in campo, la sconfitta non era ammessa, e, invece, è apparsa quanto più cruda davanti allo Juventus Stadium che si preparava all'ennesima degustazione di una vittoria condita da cori contro il Josè del triplete interista.

E' una sconfitta salutare, cioè che da salute, e anche da salutare da tutti i tifosi, specie in Italia dove si capisce che la lotta scudetto non è ancora definita dove l'addio forzato a Marchisio ormai inutile e buttato via come un calzino vecchio, l'addio forzato a Marotta, di questa dirigenza bianconera senza rispetto per nessuno, non premia come si vorrebbe e come credevano Agnelli e Paratici

Quando si vince, si vince, quando si perde si impara. E' ora che anche la Juve 2018 vincente per antonomasia impari la lezione.