Spalletti, Pioli e Inzaghi. Napoli, Milan ed Inter. Tre destini che si intrecciano, si mescolano e alla fine ognuno andrà per la propria strada, fino alla fine, ma non nel senso bianconero, slogan che  molto bene non ha portato a casa Agnelli. Perchè da quando lo utilizzano questo benedetto fino alla fine alla Juve ne son successe di cotte e di crude, dall'uscita di Ronaldo, al caso plusvalenze, alla questione epocale SuperLeague al cambio di allenatori e scossette di terremoto importanti a livello societario, tra debiti importanti e risultati sportivi deludenti e disputa della SuperLega, che potrebbero portare alla fine del progetto Agnelli alla Juve. Dei segnali ci sono, vedremo se si tratterà solo di interferenze o di qualcosa di più serio. La Juventus ad inizio stagione era data la favorita per vincere lo scudetto. Forse si è fatta leva sulla presunzione dell'effetto Allegri come se bastasse un solo uomo per risollevare una truppa allo sbando. La vera sorpresa è vedere il Napoli lì, in testa, il Milan continua a confermarsi e l'Inter di Inzaghi era una grande incognita alla luce anche di quelle voci societarie che non hanno fatto trascorrere sogni tranquilli all'ambiente interista. La cosa interessante in tutto ciò è che questa corsa scudetto è un vero intreccio nerazzurro.

Spalletti e Pioli hanno allenato l'Inter. Certo, non sono stati anni idilliaci, ma quello scalino in comune interista che hanno dovuto affrontare per lottare per la vetta del campionato italiano è stato importante nella loro carriera. E questo intreccio passerà da un novembre infernale con scontri diretti che potranno effettivamente sancire in modo quasi compiuto se sarà ancora una corsa a tre oppure sarà una questione solo tra Milan e Napoli. Diciamo che in questo campionato si segna tanto, le difese sono traballanti ma in linea con il calcio europeo, più propenso all'attacco spettacolo, che alle grandi muraglie Cinesi.
Un campionato sotto il segno dell'incertezza, che fino alla fine, per rimanere in tema, potrà forse regalare qualche sorpresa, e soprattutto degli scossoni importanti che lasceranno, nel bene o nel male, il segno, in una competizione che tutto sommato sembra più andare avanti alla giornata che con una visione immaginifica, di cui si avrebbe estrema necessità.