E’ arrivato come se si trattasse di un importante personaggio politico, con tanto di aereo privato messogli a disposizione dalla Juve, che tramite il proprio staff lo ha prelevato dall’aeroporto di Caselle, e con un blindatissimo corteo di automobili lo ha portato al nuovo Jhotel bianconero della Continassa; è cominciata così l’avventura di Mattais (sembra questa la pronuncia giusta) De Ligt  nel mondo della “signora” del calcio italiano. 

Del nuovo CR7, anche se della difesa, del calcio mondiale ormai si conosce tutto o quasi, perlomeno per quanto riguarda costo del cartellino (c.ca 75 ml), e ingaggio (8+4 ml. anno) e una clausola rescissoria di 150 milioni; sul piano strettamente tecnico si tratta di un grande acquisto, di un giocatore in grado di fare la differenza. Alcuni addetti ai lavori avanzano qualche perplessità sul suo eventuale adattamento al calcio italiano e sostengono che  un conto è giocare nell’Eredivisie e un altro è partecipare alla nostra Serie A; per carità tutto vero, sicuramente il nostro campionato è molto più difficile di quello olandese, ma nel caso di De Ligt, per quello che ha già dimostrato di saper fare con l’Ajax (di cui era capitano) e con la Nazionale Olandese, non credo che rappresenterà un grande problema.

Indubbiamente si tratta di un giocatore già pronto per i grandi palcoscenici e che inserito nei meccanismi difensivi di una grande squadra come la Juve con a fianco compagni come Chiellini, con cui è destinato a fare coppia, non potrà che esaltare le sue già importanti qualità sia tecniche che atletiche; De Ligt nonostante il fisico massiccio(1,89 x 90 kg) è molto veloce, ed è molto forte sia in marcatura sull’uomo che nell’impostazione dell’azione. Inoltre sarebbe molto adatto anche in un’eventuale difesa a tre, con Bonucci a destra, lui centrale e Chiellini sulla sinistra; sarebbe un trio più forte dell’acciaio, ma per vedere uno schieramento di questo tipo servirebbe una “conversione” di natura tattica da parte di Maurizio Sarri, che come è noto, nel suo  storico integralismo tattico predilige la difesa  classica a quattro.

Staremo a vedere, l’ex Tecnico del Napoli ha già sorpreso l’ambiente Juve e non solo nella conferenza di presentazione con un inedito e sconosciuto stile di stampo prettamente “british”, per cui non ci sarebbe niente di scandaloso se decidesse di schierare la difesa a tre;  e per la squadra bianconera sarebbe un cambio non tanto epocale, ma certamente alfabetico perché dalla  famosa linea BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) passerebbe alla nuova BDC (Bonucci, De Ligt-Chiellini).

Quindi non si possono che fare i complimenti alla Juve e soprattutto al Ds Paratici, che dopo appena pochi mesi di lavoro autonomo, vale a dire senza la sinergia con Beppe Marotta approdato sulla sponda Inter, è stato capace di mettere a segno un grande colpo di mercato, forse addirittura superiore a quello messo a segno lo scorso anno con  lo stesso CR7 e che è destinato ad essere ricordato come “il colpo” del mercato  mondiale del 2019. Ma  come si usa dire nel linguaggio comune, non è tutt’oro quello che riluce;  e  non è tutto così perfetto come sembra essere, perché se è vero come è vero che la Juve ha fatto un grande affare, soprattutto in prospettiva futura, vista la giovane età del calciatore (farà 20 anni il prossimo 12 Agosto), è altrettanto vero che la clausola rescissoria di 150 milioni, inserita nel contratto del giocatore, lascia qualche perplessità e induce a fare qualche riflessione.

Intanto la clausola è stata pretesa da Mino Raiola, il Procuratore che cura gli interessi di De Ligt, e la Juve è stata costretta ad accettarla;  si tratta di una clausola, a quanto si conosce, che non potrà essere esercitata nei primi due anni, vale a dire che se dovesse arrivare una Club che vuole acquistare il giocatore, sarà la Juve a stabilire il prezzo. Mentre a partire dal terzo anno, scatterà la clausola, e qualunque squadra con il versamento di 150 milioni si potrà portare a casa il giocatore.

A prima vista non sembra una buona cosa, nel senso che per il futuro non cautela a sufficienza la Juve,  che  ha acquistato il giocatore facendo un grosso sforzo economico e con la prospettiva di rafforzare la difesa per un lungo periodo, almeno dieci o quindi anni; certo nel caso la clausola venisse esercitata la Juve farebbe un’ottima plusvalenza, di c.ca 75 milioni, lo stesso valore di quanto speso, ma sul piano tecnico sportivo non sarebbe un buon affare, perché la Juve ne uscirebbe debilitata e fortemente indebolita.

In tutta la vicenda De Ligt, fino a questo momento, sembra questa l’unica macchiolina scura sull’immagine sfavillante complessiva dell’operazione fatta dalla Juve, perché un Barcellona, oppure un Real Madrid, e lo stesso PSG,  non avrebbero difficoltà a presentarsi a Torino con 150  “testoni” e con lo stesso “corteo blindato di automobili” a portarsi via il giocatore, anche perché in fatto di “appeal” le tre Big sopra citate non hanno niente di meno del Club  bianconero. 
E’ la prima volta che la Juve mette una clausola rescissoria su un suo giocatore;  fino a quando c’è stato Marotta non è mai successo, ed è strano che Fabio Paratici abbia accettato di inserirla nel contratto esaudendo una pretesa di Mino Raiola, che avrà ed ha i suoi buoni motivi, ma che nell’operazione De Ligt si è già abbondantemente pagato le spese intascando un lauto compenso di c.ca 11 milioni, per cui Paratici avrebbe fatto bene “a fare muro” e a non accettare la clausola.
Infatti, il rischio che il mondo Juve corre è quello di vedere De Ligt in maglia bianconera per soli due anni, per poi vederselo sfilare dalle mani, un po’ come è successo al Napoli, che si è visto scippare Higuain proprio dalla Juve e in virtù della clausola rescissoria; certo il Napoli dalla partenza dell’attaccante argentino è rimasta col portafoglio pieno e la stessa cosa potrebbe accadere alla Juve, ma a volte nella vita i soldi non sono tutto.