La Juve, questa Juve, nata come un'araba fenice dalle ceneri di Calciopoli e dalla sciagurata gestione Cobolli-Blanc-Secco, ha ritrovato in un Agnelli la ricostruzione e la rinascita calcistica. 

Sicuramente nei progetti e sogni di Andrea Agnelli c'era quello di progettare con lungimiranza e con la cultura del lavoro una Juve di nuovo grande in campo, anche se non spettacolare, e una società solida finanziariamente. Tornare a vincere era un obbligo per dimostrare a tutti che i successi pre Calciopoli erano veri e non condizionati da una triade resa fin troppo presa sul serio su atteggiamenti sicuramente di cattivo gusto ma che non avevano alterato la forza di quella Juve e soprattutto non erano gli unici, ma glissiamo su questo argomento.

La Juve è tornata padrona in Italia con record su record, si è regalata lo stadio di proprietà, una nuova sede e ora anche il J Village, che ospiterà i bianconeri negli allenamenti e di tutte le categorie.
Un vero e proprio paese dedicato alla Juve con impianti sportivi di prima qualità e numerose iniziative commerciali di contorno. La Juve è ad oggi una società proiettata nel futuro, fatto soprattutto di brand e marketing, una società finanziariamente solida che in pochi anni complice lo stadio di proprietà e i risultati sportivi ha staccato di gran lunga il resto di squadre italiane. In Europa si è ben comportata essendo ormai in pianta stabile tra le prime d'Europa anche se non ancora vittoriosa.

Ma quindi? Ora che si è arrivati qua dove si va? Agnelli sarà in grado con i suoi progetti e dei suoi collaboratori a fare un ulteriore step per prendere i primi gradini d'Europa? O rimarrà una squadra aziendalista che vivrà di ori puramente italiani?

La strada intrapresa è quella giusta, da un paio di anni a questa parte il mercato della Juve sembra rivolto più alla qualità e alla tecnica rispetto a qualche anno fa.
Da Dybala, Higuain, Pjanic a Costa e Bernardeschi e i nomi che girano quest'anno, cioè Cancelo, Emre Can, Icardi e Milinkovic-Savic sono la dimostrazione di volontà di un certo tipo di mercato atto fare avere in rosa sempre più titolarissimi e meno gregari.
La strada è quella, ma bisogna perseguirla sempre in continuazione per non perdere terreno col resto d'Europa.
Cara Juve è questo che vuoi diventare da grande? Io spero di sì.