Mi consenta” è solito dire un ex glorioso Presidente di un grande club italico. Io mi rivolgo a una Signora ormai un po’ anzianotta. Non esiste essere umano in carne e ossa che possa rovinarmi il Natale. Solo la Juve è il mio Grinch. Nemmeno Giuseppe Conte e i suoi art attack hanno avuto il medesimo effetto. No dai! Non voglio urtare la sensibilità di alcuno. Ci mancherebbe. Su certe tematiche è meglio evitare anche soltanto di ironizzare. Mi scuso, ma lungi da me volere ferire altre persone. Sono il primo a soffrire infinitamente per quanto sta accadendo. Tornando a noi, gradirei elencare una serie di consigli ai bianconeri. La mia non è certamente una critica. Non mi permetterei mai di attaccare una società che, negli ultimi 9 anni, ha vinto altrettanti Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane e disputato 2 finali di Champions. Riporto soltanto qualche umile indicazione che ritengo piuttosto utile per il periodo vissuto. Amo quel club dal più profondo del mio cuore anche per particolari legami sentimentali e mi sento davvero vicino ai suoi interessi. Redigo questa serie di suggerimenti proprio come se lo facessi per un caro amico.

SPOGLIATOIO BOLLENTE

Siamo soltanto alla tredicesima giornata. Il giro di boa del campionato dista ancora 6 turni. Ci sono 18 punti in palio che risultano essere ben più della metà di quelli racimolati sino a oggi dagli uomini di Pirlo. Questi, tra l’altro, da domani avranno pure una gara in meno rispetto agli avversari. E’ appena l’inizio, ma il Natale incombe. E’ risaputo che tale periodo è solitamente tempo per i primi resoconti. Direi che ci si p tranquillamente approcciare all’opera anche nell’attuale, stramba stagione con la concreta speranza di poterla considerare in toto e non nuovamente modificata dall’emergenza da covid-19. L’evenienza, difficile da verificarsi, scombinerebbe ogni discorso. Iniziare le vacanze con 3 pere sul groppone e un occhio viola non è certamente agevole. Fortuna vuole che le ferie siano molto brevi. Tra 10 giorni si tornerà in campo e, già all’inizio della prossima settimana, credo che il gruppo del tecnico lombardo si ritroverà per cominciare gli allenamenti. Mi auguro che il mister abbia parlato alla squadra e lo abbia fatto immediatamente dopo il match. Il rimuginio è quanto di peggio possa elaborare la mente umana. Se il problema non è risolto a caldo, questo orribile meccanismo si attiva apportando solo conseguenze negative. La prima di esse è l’amplificarsi del problema. Se la testa viaggia e si ricicla continuamente sul medesimo tema, finisce per inserirsi in un labirinto da cui non esce nemmeno con il filo di Arianna. Manca, inoltre, il riposo. Non ci si nasconda. Pensate alla scuola. L’interrogazione prima della pausa era sempre importante per approcciare serenamente a quel periodo. Altrimenti non ci si gode il momento e non lo si vive in maniera rilassata. Resterà sempre un retro pensiero avverso che frastorna rovinando le giornate e pure le notti. E’ chiaro che, con il tempo, è destinato a ridursi, ma non a scomparire definitivamente. Nell’immediato, poi, il cervello non è influenzato dai freni inibitori e si apre totalmente risultando così del tutto sincero. E’ meglio una sana litigata che sfocia nelle male parole che una verità non detta. Quest’ultima resta impelagata nei meandri della coscienza, lievita e degrada i rapporti. Bisogna buttare fuori tutto. Urge vomitare addosso all’altro il problema ed è necessario che ciò sia reciproco. In tal modo si troverà un sincero e leale punto d’incontro. Se fossi stato nel tecnico lombardo, ieri notte, avrei chiuso la squadra nello spogliatoio per un lungo dialogo da cui si sarebbe usciti con qualche opportuna soluzione per approcciare alle ferie. In alternativa, avrei agito così questa mattina. Non si può, però, rompere le righe senza aver analizzato la serata storta.

LA SOCIETA’ DEVE ALZARE LA VOCE

Tale disamina avrebbe dovuto andare in scena con la presenza pure dei dirigenti perché ho alcune richieste pure per loro. La prima è relativa al trattamento riservato ai bianconeri. L’altra, invece, riguarda il calciomercato e la troverete alla fine del pezzo. Una giornata storta può capitare, ma ieri si è assistito a un’ecatombe. Parto dalla sentenza relativa alla gara tra Juventus e Napoli che sarà rigiocata. Dal punto di vista sportivo e da tifoso sono assolutamente contento che ciò avvenga perché leva ogni alibi ai rivali e soprattutto rende un eventuale titolo meno “macchiato” da un successo a tavolino. Le vittorie devono sempre giungere dal campo. Il prato verde è il giudice supremo. Se osservo la situazione con l’ottica del manager, invece, ho qualche dubbio in più. La decisione del Collegio di Garanzia del CONI può rappresentare un pericoloso precedente, ma credo che le società abbiano avuto le necessarie garanzie, altrimenti il ricorso del Napoli sarebbe stato deleterio per tutto il sistema, partenopei compresi. Non voglio nemmeno immaginare che i campani operino alla stregua del marito autolesionista per dispetto alla consorte. Chiedo venia per la brutalità di quanto espresso, ma credo renda bene il concetto. L’atto giudiziale è sicuramente da accettarsi in quanto tale, ma apre comunque a molte possibili polemiche.

Non voglio sostenere la compensazione. Dal punto di vista giuridico è quanto di più errato possa esistere perché origina una serie di errori a catena che rischia di non avere limiti. Ammesso questo, è chiaro che assistere nello stesso giorno a quanto accaduto relativamente alla sfida con gli azzurri e a un arbitraggio imbarazzante come quello del signor La Penna, è molto doloroso. L’espulsione di Cuadrado è assolutamente indiscutibile. Serve, però, equità. Per interventi molti simili non si utilizzò il medesimo metro di giudizio nei confronti di Lukic e De Roon. Durante il derby della Mole, il primo fu protagonista di una pessima azione su Bentancur. Il secondo, invece, fece un’entrata “killer”, proprio sul colombiano cacciato ieri, nell’incontro tra i bianconeri e l’Atalanta. Una svista è pure concepibile ma, quando la situazione si ripete, il fatto diventa grave soprattutto se si pensa che Forneau allontanò Chiesa durante Crotone-Juve. Quella fattispecie rimanda alle altre citate. Resoconto: su 4 casi simili di cui 2 provocati dalla Vecchia Signora e 2 subiti, i primi hanno avuto un esito, i secondi, invece, ne hanno visto un altro diverso. Non parlo di malafede. Ci mancherebbe. Ma non è tollerabile. Procedo nella moviola del match con i toscani. A inizio ripresa, Borja, già ammonito, compie un fallo da tergo. La Penna sembra intenzionato a estrarre nuovamente il cartellino giallo perché pone la mano vicino al taschino. Improvvisamente, però, non sanziona. E’ un errore come il mancato penalty per fallo di Castrovilli su Ronaldo. In questo caso, probabilmente, il direttore di gara avrà affermato ai colleghi al Var di non avere la necessità della review. Più tardi, poi, è il turno di Bernardeschi che viene atterrato da Dragowski. Dopo una giornata simile, la società deve farsi sentire. Sinceramente avrei operato tramite i media. Nell’intervista a SkySport, Pirlo ha fatto riferimento agli episodi. E’ giusto, ma sarebbe stato gradito un intervento del Presidente Agnelli o del vice Nedved. Mi auguro manifestino garbatamente il loro punto di vista nelle sedi opportune. Non si tratta assolutamente di volontà di intimidire. Mai. Ci mancherebbe. Occorre, solo, far notare che certe situazioni oltre ogni limite non sono accettabili. Mourinho docet e il suo gesto delle manette fu un chiaro segnale mandato all’esterno.

ANTICHI FANTASMI E CALENDARIO DI FUOCO

Questo, però, non deve divenire un alibi concesso alla squadra. Ieri la Vecchia Signora è stata orribile. Il tecnico bresciano era un grande calciatore. Conosce ambiente e sensazioni. Sempre nella citata intervista, ha sottolineato come la gara prima delle vacanze natalizie sia particolare e possa capitare che i giocatori abbiano già la testa altrove. Pare strano dato che ci sarà inibita praticamente ogni attività, ma tant’è. In effetti, a pensarci bene, lo staccare la spina non dipende soltanto da ciò che si farà, ma anche dalla semplice idea che per un po’ non ci si approccerà alla professione. Pure tale aspetto non è una scusante così come l’aver conosciuto l’esito della sentenza del Collegio di Garanzia del Coni a poche ore dalla sfida con la Fiorentina. Non a caso, Pirlo ha sottolineato che quel fattore non è stato determinante per il capitombolo. E’ vero che la Juve si è trovata in un baleno con 3 punti in meno in classifica, ma siamo soltanto all’inizio e si sta parlando di una compagine che domina il campionato da 9 anni. Un bottino così misero di lunghezze non può provocare uno scombussolamento tanto importante anche perché non è perso definitivamente. La gara con il Napoli, infatti, potrebbe restituire la somma. I sabaudi non subivano una sconfitta così sonora in serie A da molti anni. Nell’ultimo ciclo vincente, non era mai accaduto. Un 3-0 pesa tanto. Troppo. Si può perdere, ma lo si deve fare salvando la psiche. Mi spiace dirlo, ma ieri non è accaduto e ora si rischia di ingarbugliarsi in antichi fantasmi ormai definitivamente debellati da un lungo peregrinare di conquiste. Occorre evitare che ciò accada e fornire subito risposte importanti. Il riferimento è al 3 gennaio e alla sfida interna contro l’Udinese anche perché dopo il calendario non sarà certamente amico. Milan, Sassuolo, Napoli*, Inter, Bologna e Sampdoria sono pronte a riscaldare il primo mese dell’anno sabaudo. Vi chiederete il motivo dell’asterisco posizionato vicino ai campani. Il 13 potrebbe essere la data del recupero del match infinito. In ogni caso, sicuramente gli uomini di Pirlo dovranno vedersela con i partenopei in questo infuocato periodo. Il 24, a Reggio Emilia, andrà in scena la Supercoppa Italiana.

BASTA MONTAGNE RUSSE, SCRIVIAMO LA STORIA

Cosa è accaduto ieri sera? Se lo sapessi ne sarei veramente felice. Credo, però, che sia impossibile. Sicuramente serve continuità. La Juve è andata incontro a cambiamenti radicali, dispone di una squadra molto giovane, di un allenatore nuovo e inesperto. Non ha neppure avuto il tempo per amalgamare gli elementi e sfornare la ricetta, ma deve scendere dall’altalena. In 15 giorni non si può assistere a tutto e al suo contrario. Dalla magnifica vittoria di Barcellona si è passati alla debacle con la Fiorentina. Il problema dev’essere proprio in un meccanismo psichico perché, con tutto il rispetto per la Viola che è una squadra forte e in forma, una mutazione così ingombrante non si può spiegare tatticamente e tecnicamente. E’ vero, ieri mancavano giocatori come Arthur e Rabiot. Cuadrado ha abbandonato subito il match così come Ramsey. La Vecchia Signora ha disputato gran parte della partita in 10 uomini contro 11 ma, anche alla luce di ciò, non colpevolizzo la rosa dei bianconeri. La squadra è forte. Il talento non manca e nemmeno la filosofia di gioco e l’identità. Prandelli, grande allenatore che nel Capoluogo Toscano pare avere il suo habitat, è stato molto chiaro riguardo a ciò e, ai microfoni SkySport, si è complimentato con il collega juventino. Sarebbe assolutamente inutile e fuorviante pensare a un #Pirlout. E’ invece importante che questi ragazzi, soprattutto i nuovi, siano consci della maglia che indossano come uno stimolo positivo. Non possono permettersi né di coltivare un’ansia che li blocchi a fasi alterne, né di avere momenti in cui staccare la spina. Con una serie infinita di partite ravvicinate non è semplice. Ma non è concedibile. Tale avvertimento è reso ancora più preponderante dal calendario precedentemente citato che sarà solo un antipasto della Champions e del finale di annata rovente.

Decimo Scudetto, Europa e Coppa Italia. Qui si scrive la storia. I bianconeri devono godersi le brevi vacanze sapendo che al rientro li aspetta un gran divertimento. Chiunque vorrebbe essere al loro posto. Se perderanno saranno criticati parecchio, ma la loro vita risulterà comunque gloriosa e molto più agiata di tante altre. Non devono, quindi, aver paura. Se cadranno, lo faranno in piedi. Occorre che la mente sia assolutamente sgombra anche perché nulla è perduto. Il distacco dalle rivali è importante e nessun ciclo bianconero degli ultimi 9 anni partiva così da lontano. Nemmeno la Vecchia Signora targata Allegri nella sua versione 2015-2016 aveva un ritardo simile. Non parlo di punti e di classifica, ma il discorso è generale. Questa squadra, però, è sicuramente più forte di quella a cui faccio riferimento e mi pare in linea con le mutazioni migliori degli ultimi anni. Serve solo un vice Morata. Milik? Magari!

Buon Natale a Tutti!