Per tornare grandi ci si può muovere in diversi modi, ma bisogna capire quanto grande vuol tornare la Juve.
Vincere subito è stato il tentativo provato la scorsa estate, ma si è rivelato un gran fallimento in Europa e ad ora lo è anche in Italia. Ciò che andrebbe fatto per competere ad alti livelli sia nello stivale che fuori, bisognerebbe cambiare certe abitudini e figure all'interno della società.
La prima mossa dovrebbe partire innanzitutto da John Elkann, che con Exor detiene il 63,8% del capitale bianconero. Il capo della nota holding finanziaria deve scegliere se sottrarre l'incarico di presidente della Juventus a suo cugino Andrea Agnelli, che negli ultimi anni ne ha combinate e ne sta combinando di cotte e di crude. In alternativa, Elkann potrebbe cedere la proprietà. Ci sono molti investitori che sicuramente non utilizzano aziende solo per ricavare il giusto, ma anche per portarle al top a livello di successi internazionali. Un'altra soluzione del capo dell'Exor, può essere semplicemente affiancarsi un socio di una certa importanza (Jeff Bezos?) e affidargli una parte delle azioni. Una scelta dell'imprenditore in questione, nel mese di Settembre è stata quella di uscire dalla borsa italiana ed entrare in quella olandese. Potrebbe significare che la Juventus negli anni a venire non sarà più una società quotata in borsa, il che può essere vantaggioso per far operare la dirigenza in maniera diversa. Perché la dirigenza opererebbe diversamente? Semplicemente non ha l'obbligo di vincere nell'immediato, è normale che gli azionisti pretendono che la squadra per cui hanno investito vinca sempre, e questo non porta a una progettualità basata sul tempo e pazienza. La Juventus quest'anno ha fatto colpi pensando di tornare a dominare in Italia, quando avrebbe potuto attuare un progetto che ti permetta di fare le cose per bene negli anni e tornare grande sia in Italia e forse anche in Europa; un po' come sta facendo il Milan.

Per i cambiamenti, la seconda azione che dovrebbe attuare chi è al vertice societario è il sollevamento dall'incarico di Agnelli dal ruolo di presidente. Una figura per ricoprire quel ruolo potrebbe essere lo stesso Jhon Elkann, eventualmente non vendesse, sicuramente meglio di Agnelli. D'altro canto opererebbe meglio del cugino, ma sarebbe meglio una figura che tiene seriamente alla Juventus o che abbia più conoscenze riguardo il fattore campo. Riguardo la dirigenza, non basterebbe inserire come D.S. Giuntoli o Carnevali (due tra i migliori dirigenti in Italia). Si deve assolutamente ingaggiare coloro che sappiano fare scouting. Lo stesso Giuntoli del Napoli sicuramente ha i suoi meriti se il Napoli sta andando bene, ma come detto da lui è grazie anche al reparto scout, che ha saputo muoversi bene; regalando agli azzurri giocatori come Anguissa e Kvaratskhelia, non conosciuti prima di approdare in Italia.

Il dirigente che comunque verrà ingaggiato, andrebbe ad affiancare Arrivabene, ad ora quest'ultimo è l'ultimo dei problemi. Il ruolo di Pavel Nedved è fine a se stesso; da appoggiare le sue idee contro Allegri ma il ceco non ha mai avuto un potere decisionale eccessivo. Una sua rimozione dall'incarico non sarebbe drastica, è anche vero però che si starebbe mandando via l'unico realmente juventino all'interno della società. Fatto sta, che la nuova dirigenza che verrà dovrà operare letteralmente in maniera diversa. Innanzitutto bisogna dare vita ad un progetto a lungo termine con un allenatore europeo. La scelta migliore per fare ciò sarebbe stata Ten Hag, ma da quest'anno ormai è legato allo United. Altre figure per costruire una squadra con un identità più europea sarebbero quelle di Nagelsmann (anche lui occupato) e Klopp, che sembrerebbe essere a fine ciclo a Liverpool ma non credo che sarà facile convincerlo ad allenare in Italia; nonostante sia il migliore a prendere una squadra a pezzi e farla risorgere.
Insomma, i bianconeri dovrebbero puntare su allenatori con queste caratteristiche, che giocano un calcio moderno ed offensivo.

Riguardo l'operare sul mercato, i giocatori da ingaggiare devono essere richiesti innanzitutto dall'allenatore. Basta a colpi di teatro e spese folli. Pogba a 8 milioni a stagione non è per nulla un operazione fatta bene: prendere Di Maria che ha la testa solo al mondiale è ancora peggio. Nulla da togliere all'argentino; se fosse allenato da un altro tecnico sicuramente farebbe meglio di quello che ha dimostrato finora. Quindi, il calciomercato va praticato con una logica. Se un tecnico richiede giocatori con determinate caratteristiche, tu dirigenza devi essere brava a trovare quelli più adatti. Non importa se costui è troppo giovane o poco conosciuto, e qui si ricollega il discorso dello scouting. Andrebbe trovato un compromesso: giocatori giovani e quelli di 27/28 anni che abbiano determinate doti ed esperienza in ambito europeo; se si vuole vincere in Europa appunto.

Tra le cessioni in questi anni sono stati fatti errori su errori: De Ligt al Bayern si sta rivelando un grande giocatore; ma per la Juventus forse era troppo. Sia dai tifosi bianconeri e altri amanti del calcio ci sono stati quasi solo insulti nei confronti dell'olandese, considerandolo giocatore mediocre. La verità forse è che il campionato italiano è troppo poco per uno come De Ligt. Il ragazzo è uno dei migliori centrali al momento; già all'Ajax giocando con una difesa più alta ha dimostrato le sue doti. Arrivato in Italia, si è ritrovato in un ambiente dove si gioca ancora un calcio vecchio. Un altro esempio è quello di Joao Cancelo: venduto per plusvalenza ma soprattutto perché ritenuto un terzino che non sa difendere: andate a vedere all'estero, soprattutto le big, se preferiscono i terzini fluidificanti o che sappiano solo difendere: ovviamente i primi. Con questo, si vuol fare intendere che la Juventus per tronare grande dovrebbe muoversi in una certa maniera in modo che nel giro di qualche anno potrebbe dire la sua anche in Champions. Ovviamente si potrebbe attuare la via più facile, ovvero ottimi giocatori già pronti con un allenatore che li sproni e li porti alla vittoria nell'immediato; tipo Conte appunto. Il punto è che questo tipo di scelte sono quasi sempre ripagate in Italia e basta.

Un difetto da limare assolutamente è anche quello di rinnovare alcuni giocatori. Gira voce che Bonucci è vicino al prolungamento con la Juventus fino al 2025. Tu società devi rivoluzionare la squadra, queste quindi sono scelte senza senso. La cosa peggiore non può che restare la permanenza di giocatori come Rabiot: all'epoca gli sono stati offerti 7 milioni di euro annui e il motivo è tutt'oggi un mistero. Un esempio più fresco è quello di Bremer: buon giocatore, ma pagato troppo per quello che ha dimostrato al Torino. Bastava guardarsi un pochino intorno e avresti potuto valutare ottimi difensori all'estero che abbiano già esperienza internazionale. Con questo, va cambiato tipologia di movimento sul rinforzo della rosa e delle cessioni.
Lavorando in una determinata maniera la Juventus può tornare grande. Ma prima di tutto deve mandare via quei personaggi che la stanno distruggendo dall'interno; ciò sarebbe già un passo importante per un nuovo inizio.