La stagione in arrivo sarà, per forza di cose, ricca di sorprese. E per la Juve ancora di più. Si ricmonicia da 9 scudetti consecutivi, l'ultimo dei quali vinto, incredibile a dirsi data la strordinarietà, senza entusiasmi. Si ricomincia dall'ennesima delusione in Champions, la competizione che riaccenderebbe "il fuoco" nei cuori dei bianconeri. Si ricominica da un allenatore che... allenatore fino ad oggi non lo è mai stato. Un'incognita enorme su una società che per anni è stata elogiata per capacità di programmazione a medio e lungo termine. Capacità che negli ultimi anni sembra esservi un po' offuscata: via Allegri dentro sarri, via Sarri dentro Pirlo. Ma soprattutto: fuori Hiuguain... no: dentro Higuain fuori Mandzukic, fuori Matuidi e Khedira... no: dentro loro fuori Emre Can, fuori Dybala.. no (per fortuna): lui il migliore della stagione. E così via.

Si ricomincia da una rosa "stanca", forse finanche stanca di vincere. E allora bisogna cambiare ma la Juve non può permettersi di cambiare e basta. La Juve deve cambiare per restare. Restare dove? Ai vertici altissimi del campionato italiano e alti, per puntare gli altissimi, del calcio internazionale. E allora fuori, questa volta per davvero, i vari Higuain, DouglasCosta, Khedira, Alex Sandro (Danilo purtroppo sarebbe chiedere troppo e Matuidi è già andato). E dentro? Beh dentro ci sono già Kulusevski ma anche Pellegrini e Romero. E a questi ci aggiungerei un solo profilo affermato e internazionale nel ruolo di prima punta. Poi giovani italiani perchè i cicli cincenti della Juve sono sempre stati caratterizzati da un gruppo forte di italiani. Così come questo è partito da Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini. E i campioni per poter far crescere il gruppo ci sono a partire da Ronaldo che, andrò controcorrente, sarà pure un peso tatticamente parlando, ma per "fame" e "fama" resta il perno a breve termine della nuova Juventus. Lui e Dybala che per tecnica e attaccamento non può non essere il leader del prossimo futuro.